In occasione della notte di San Lorenzo, ho qui scritto una poesia che parla dell'addio di due amanti, che si ritrovano per l'ultima volta sul litorale di una spiaggia a guardare il mare notturno e lo spettacolo delle "lacrime di luce", ossia delle stelle cadenti, appunto. Spero piaccia.

Bright doom, ovvero "destino luminoso". Il cardine della poesia in questione è rappresentato dalla visione onirica di un'entità meravigliosa e surreale, una sorta di Beatrice dantesca, che qui è rappresentata come guida per raggiungere appunto il "Bright Doom": la pace e l'armonia con se stessi, la perfetta e vera felicità, la libertà, il Paradiso...insomma, tutto ciò che l'Essere Umano può riuscire a concepire come meraviglioso ed eterno.

La "paradisea raggiana" è un volatile che si trova nella parte Sud dell'isola della Nuova Guinea, in Oceania. Una leggenda locale sostiene che la paradisea sia una sorta di uccello leggendario che viene direttamente dal Paradiso, dove passa tutta la sua vita volando. Ho voluto dedicare una poesia a questo affascinante volatile, che qui viene presentato come testimone e vittima del male che regna sul mondo, ma anche come messaggio di speranza e salvezza per l'umanità, portando la solenne promessa di poter tornare un giorno "tra le braccia di Dio".

La poesia in questione parla di un pellegrinaggio, una sorta di viaggio che si intraprende per trovare la pace e l'armonia con sè stessi, e in particolare il luogo che un giorno ci garanirà tutto questo, che nella poesia è proprio dato dalla stessa Foresta delle Ortensie Danzanti.

"...e se non ci troveremo mai, di te mi rimarranno comunque capelli neri e occhi azzurri..."

La poesia in questione parla d'amore e in particolare della voglia degli amanti di evadere dal mondo. Il testo qui assume una dimensione onirica, paragonando, appunto, l'amore dei suddetti ad un'aurora boreale che colora il cielo del Nord.