In un mondo proiettato nel futuro, dove sembra essere tornati nel Medio Evo, essere sinistri e oscuri sembrano muoversi nell'oscurità dei popoli. La tecnologia è stata distrutta ma non la conoscenza.
In un mondo dove esistono esseri soprannaturali. Dove una ragazza, sola, potrebbe cambiare tutto. Potrebbe vincere l'oscurità di un baratro senza fine.
I suoi occhi freddi, i suoi capelli argentei: Diamante. Lei potrebbe riuscire ad arrivare a Renegat.
(Harry)

Gocce di sangue cadevano delicate sulla candida neve bianchissima.
Un odore di pino silvestre aleggiava nell'aria ghiacciata. Sotto quella debole brezza fresca ed un cielo grigiastro che però trasmetteva tranquillità. Mentre con due dita, la ragazza, premeva con forza sulla sua vena giugulare tentando di bloccare la piccola emorragia.
Un lieve gemito strozzato fuoriuscì dalle sue candide e rossissime labbra quando con i suoi occhi di un verde meraviglioso, ancor più accesi a causa della paura, videro la figura avvicinarsi sempre di più al suo corpo inerme accovacciato sulla neve in mezzo a quei grandissimi alberi sempreverdi.
La ragazza cercò di dire qualcosa presa dal terrore riuscì solo a pronunciare delle parole strozzate dirette a suo fratello.
Un dolce fratello maggiore che per sedici anni si era preso cura di lei prima di morire poco dopo il suo sedicesimo compleanno in uno sfortunato incidente.
Era "orfana" da quando aveva tre anni. I loro genitori gli avevano abbandonati proprio lì, in quel luogo. Quel grande bosco dove ora si trovava lei con quella figura misteriosa.
"Aiu..ta..te..mi.." sussurrò debolmente.

«-Afferra la mia mano!- mi sussurrò la voce calda e roca.
-N-non ci riesco!- Urlai cercando di arrivare alla sua mano.
Più tentavo di raggiungerla più qualcosa mi spingeva verso il basso. La vista era annebbiata e nell'aria riecheggiava l'odore di effluvi soporiferi. Dopo qualche minuto non riuscivo più a capire dove mi trovavo, le palpebre si facevano più pesanti e la mia mano, dopo aver sfiorato quella del ragazzo, cadde debolmente al mio fianco lasciandomi cadere in quel baratro oscuro di cui non si vedeva la fine.
-Non andare.- Riuscii a percepire.»