In un cervello che non lascia tregua. Battaglia interna che uccide.

Potreste trovarlo banale, soprattutto all'inizio. Condivido un'attimo di speranza.

Cosa c'è da spiegare in una poesia?

Una vecchia poesia, riscoperta di recente, che parla di un amore antico.
Parla di un sogno ad occhi aperti, che balla e muore sul mare.

Ammetto, è un semplice sfogo. Scritta di scatto senza una ragione. Se vorrete addentrarvi per un momento nell'oscurità che mi porto dietro, e sapere, se sono riuscita a spiegarlo, cosa si senta nel sentire di non esistere, vi auguro semplicemente una buona lettura.

Non avevo idea di cosa tu fossi.. poi ho tolto qualche maschera, qualche finzione. Ed ora, semplicemente, ti aspetto.

Ammetto che è una poesia un po' strana.. non ha molto ritmo, non ha molte rime, e chissà se ha un senso. Parla di un fantasma che si sente bruciare, e tra gli sguardi impauriti di un mondo che lo evita, si riconosce nel vulcano che sovrasta la città.

Il breve racconto di un incontro, che narra di come un semplice sguardo di un istante possa vivere per l'eternità negli occhi degli innamorati.
Ispirato da un disegno che ritroverete nella storia.

Desiderio di una persona, che chissà se esiste o no.

Sfogo di un uomo che prepara il cappio.

Non è adatto altro nome se non quello di riflessione. Più che altro ho cercato di catturare un piccolo sprazzo di realtà, o meglio, ho riportato la mia soggettiva interpretazione su questo piccolo sprazzo di realtà. Il mio unico intento è quello di farvi porre domande sul clima di continua ipocrisia che trapassa le nostre giornate. Spero ne valga la pena.

Le cose non cambiano mai. E la folla ti fissa.