Louis per Harry era stato così: come il sole in una giornata di mare piena di vento. Gli si era appiccicato addosso senza che il riccio se ne fosse accorto. Se qualcuno avesse chiesto ad Harry di descrivere il paziente della 17 lui avrebbe usato un solo elemento: il mare in tempesta. E tutti avrebbero riso di lui ricordando l'innaturale calma che caratterizzava Louis. Perché la sua era una calma malata, era un arrendersi lento, un lasciarsi trasportare dagli eventi, dalle onde che violentemente lo stavano facendo sbattere contro gli scogli. Ma Louis era mare grosso. Era l'acqua che, alzando la sabbia del sottofondo, non lasciava vedere cosa ci fosse sotto, nascondendo la meraviglia di fondali incontaminati. Amare Louis era tempesta, era rumore, era confusione nella sua calma piatta. Perchè Louis era vento, inafferrabile e impossibile da vedere. E Harry le ricorda bene le giornate in cui sua madre lo portava a Whitby. Fare il bagno lo annoiava, si divertiva solo quando le onde lo mettevano alla prova. Harry era bravo a combattere contro i cavalloni, aveva bevuto molta acqua e ingoiato molto sale ma alla fine vinceva sempre, così sarebbe stato anche con Louis.

Delinea i contorni della Luna crescente di quella sera e ammira con amore i suoi crateri che le conferiscono quel viso con il quale non si è mai sentito solo nelle notti più brutte. Perchè il grifondoro ne ha passate di nottatacce, per la sua giovane età ne ha passate davvero troppe anche per essere contate.
"Sei strano forte, Styles" lo apostrofa una voce cristallina proprio dietro alle sue spalle.
Non c'è bisogno che Harry si giri per capire chi sia, solo Louis Tomlinson non può fare a meno di parlargli così, a dirla tutta, Louis è anche l'unico che gli parla a scuola.
"Cosa vuoi?" gli chiede Harry senza distogliere lo sguardo da quel satellite troppo lontano da lui.
"Mi chiedevo solo perché diavolo stai accarezzando la Luna" gli dice il castano ridendo e sfoderando una dentatura bianchissima. Harry scuote la testa e pensa a quanto quel Tomlinson non cambierà mai. "Tu non la accarezzi mai tua madre?" gli chiede poi alzandosi e scendendo frettolosamente dalla torre di astronomia.

Entrambi stanno sorridendo, nessuno dei due puó vederlo ma tutti e due lo sanno: sono felici ed entrambi si sentono al sicuro e amati, anche nella sciocchezza di quel piccolo gesto.

Lo bacia mentre lo tocca e mentre i suoi muscoli tremano pur di non pesare su di lui, su quel piccolo punto di luce che Harry rappresenta. Harry è la sua luce e per questo Louis non può essere che una falena, incredibilmente attratta ed affascinata ma restia ed impaurita ad avvicinarsi del tutto.

Il pensiero di non avere più diciotto anni o anche meno era capace di buttarlo giù e di tramutare l'azzurro in un misero blu grigiastro e triste.
"Non dargli ascolto, Peter" sussurrò poi all'improvviso Harry nel suo orecchio sorridendo dolce e sapiente di ogni minima reazione dell'uomo della sua vita.
Louis sorrise in cambio mentre vedeva l'isola che non c'è allontanarsi sempre di più ed immaginandosi vecchio e grinzoso seduto su una sedia a dondolo con tanto di gatto tra le braccia.

Sono increduli, tutti e due, non possono credere che la loro bambina – che poi, a undici anni chiamarla bambina forse comincia ad andarle stretto – abbia fatto una cosa del genere, non scusandosi oltretutto.
"Almeno noi possiamo sapere perché l'hai fatto?" sbotta d'un tratto Louis con il tono duro di chi ancora non ha ricevuto una spiegazione ad un grande torto.
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Spin off di I Was Here

Louis é senza maglia davanti a sua sorella e nonostante lo sia stato milioni di volte non potrebbe sentirsi più nudo di cosí.