Era come un bambino, e rideva mentre diceva che avevamo poco tempo. Sentivo l’odore del freddo di Ottobre entrarmi nel naso e in gola, col fiatone entrai in quella casa che dopotutto era diventata un po’ mia nelle ultime settimane, e nella quale entravo sempre di nascosto. Il padre di Oliver ci avrebbe ucciso se ci avesse scoperti insieme, e in casa.

[Ciò che state per leggere è il risultato di dove si arriva quando si sogna troppo] È la storia di una vita, tra palchi, set fotografici, interviste e ciò che c'è dietro: vite reali contese tra amore e odio. I personaggi originariamente sono persone vere delle mie band preferite e della mia quotidianità, ma qui variano tutti, tranne la ‘me’ in cui spero vi ritroverete e che rispecchia ciò che è la sottoscritta, Dr.Death.

Butta fuori del fumo in un gesto naturale, mentre fissa il ''soffitto'' dell'auto, e io rimango fisso a guardarlo senza rendermene conto. Curioso di quell'aria da bambino, di quegli occhi splendenti e freddissimi, di quei lineamenti taglienti ma morbidi e quell'insieme bizzarro e armonioso. Non capisco bene ciò che sento, e forse è invidia, perchè l'uomo più bello e sicuro di sè del mondo ha trovato qualcuno che ingenuamente lo sta facendo sentire inferiore. - Quanti anni hai? - chiedo senza premeditazione.
- Ventiquattro. - Un brivido, sconosciutissimo, mi percorre le costole.
- Io, ventisette. -