[Dal tredicesimo capitolo]
Quando mi è capitato di avere delle visioni, ho sempre informato tutti, ma ora mi sento come se non dovessi parlare. Come se dovessi proteggere qualcosa.
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"Non parlarne con nessuno... nè del ricordo appena avuto, nè di quelli che sei riuscita a decifrare.
Se il mio intuito non mi tradisce, penso che tu stia iniziando a capire perchè devi mantere il Segreto." Josh

Uno strano cambiamento di temperatura mi avvolse, facendomi socchiudere dolcemente gli occhi e inarcare la schiena; voltai lo sguardo alla finestra, e notai che stava iniziando a nevicare. I miei occhi si illuminarono, e subito sorrisi, ringraziando mentalmente l'aria natalizia che stava iniziando ad accerchiarci e sorprenderci. Decisi di infilare un semplice cappellino di lana grigio sulla testa e un giacchetto nero, uscendo subito di casa e notando, con stupore e felicità, che la neve continuava ad aumentare di volume e quantità. Aprii la bocca, voltando il naso verso il cielo grigio che, contrariamente alle giornate di pioggia, non era un grigio triste. Era più acceso, più felice, più gioioso, e non trasmetteva tristezza, bensì mi faceva più felice di quel che già ero. Socchiusi nuovamente gli occhi, tirando fuori la lingua dalla bocca, cercando di catturare quanti più fiocchi possibile. Sempre con il naso rivolto verso il cielo mi arrivò una pallonata di neve nello stomaco, così aprii gli occhi e mi rimisi composta, notando qualche bambino guardarmi divertito.
Accolsi volentieri l'invito alla battaglia, così ricambiai l'attacco, scatenando le risate dei bambini.

La malattia le stava sottraendo le ultime forze che le erano rimaste e lei, consapevole di questo, si lasciava morire in quel letto giorno dopo giorno. Non ricordava più che profumo avesse l'aria fresca che soffiava sulla montagna e via, giù per la collina. L'unica aria che inalava era quella della bombola di ossigeno da cui era dipendente e, sporadicamente, quella malsana e stagnante della sua camera, al buio, al riparo da tutto.. e da tutti.
I dottori non le avevano mai esplicitamente detto il motivo per il quale era stata dimessa dall'ospedale, stanza 184, con conseguente sospensione delle cure.
Ma lei aveva il cancro, non era di certo diventata stupida.