Svoltò l'angolo ad una velocità pazzesca, non prestando attenzione a dove stesse andando e di conseguenza non notò neppure lo studente che destava, lì, in piedi fra l'angolo e il corridoio. Si scontrarono duramente, e lei inciampò facendo rovesciare anche i libri che possedeva fra le braccia come cominciò a cadere all'indietro. Un paio di mani forti, in risposta riflessiva, l'afferrarono e Hermione si aggrappò al suo salvatore, respirando affannosamente. "Mi dispiace tanto!" mormorò, realmente mortificata. "Ti prego di perdonare la mia goffaggine."
Le mani che l'avevano trattenuta l'attimo prima improvvisamente la rilasciarono, scattando indietro come se si fossero bruciate, e questa volta, Hermione inciampò nuovamente ma seppe come riprendere equilibrio contro il muro, impedendo di subire un ulteriore umiliazione, ma la cinghia della sua borsa a tracolla, sbattendo insieme ad essa, si era sfilata facendo cadere l'intero kit al suolo dinanzi ai suoi piedi.
Una voce fin troppo familiare la rimproverò a voce alta e con disprezzo. "Guarda dove diavolo metti i piedi, Granger!"

Al fine di portare avanti la sua eredità, nonché la sua linea di sangue, Draco Malfoy dovrà sposare una mezzosangue. Solo il meglio per la famiglia Malfoy, ma le cose non sono mai semplici come sembrano, soprattutto quando la miglior candidata, colei che rispecchia tutte le loro necessità, sia proprio Hermione Granger!
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Accigliato, Draco ripiegò la lettera, prima di lanciarla sulla sua scrivania. Ghignò, immaginandosi la faccia di Pansy attendere una sua risposta. Era quasi un peccato non poter assistere alla sua delusione. Anche se non l'avrebbe propriamente aiutato. Tornò a pensare al suggerimento dei suoi genitori di prendere in sposa una mezzosangue. Era a conoscenza della Kurbs-blood, tutti ne avevano sentito parlare – quello che non sapeva era quanto gravemente avesse colpito la sua famiglia. Sorrise pensando che suo padre gli avesse suggerito proprio la Granger! A quel delizioso pensiero, permise ad un ampio sorriso, di sorgere sul suo volto.

"Bonnie imperterrita continuava a far scorrere, senza sosta, la sua bic già dal tappo masticato su tutta la lunghezza del foglio quadrato di quel vecchio diario che fino a quattro mesi fa era stato riposto tra gli scaffali e la polvere di casa sua. Quella stessa casa solitaria e abbandonata a se stessa. Un po' come lo era lei. Accovacciata sull'erba fresca e morbida della sua sede, per un breve istante si fece carezzare il volto dai raggi settembrini. La luce solare filtrava forte contro i suoi occhioni verdi, facendoglieli socchiudere dal fastidio. Con lo sguardo ancora rivolto verso il cielo, i suoi occhi ripresero lucidità solo dopo che un'ombra si posizionò dinanzi alla sua figura minuta." Bonnie/kai

"Non ho detto che potevi andartene Granger." La voce fredda e calcolata giunse al suo udito facendole strabuzzare gli occhi per lo sgomento.
Dov'era finito il Draco dolce di qualche mese fa? Possibile che a distanza di un breve periodo ogni passo avanti che avessero fatto era stato spazzato via dalla distanza?
"Non prendo ordini da un furetto viziato, borioso e spocchioso!" Gli urlò contro con voce ancor più tremante.
Quel suo atteggiamento non fece allentare la presa sul suo polso, al contrario cominciò a farle male, e la sua espressione contrita ne era la dimostrazione.

"E tu chi saresti?" Chiese alla figura maschile a lei sconosciuta.
L'uomo non si degnò di rispondere, si limitò semplicemente a sorridere facendole poi fuoriuscire un sussulto di sorpresa non appena utilizzò la velocità vampiresca per piazzarsi, in meno di un secondo, dinanzi alla sua visuale. Visto da quella vicinanza, la piccola strega riuscì a metterlo a fuoco a dovere. E dovette constatare che fosse alquanto interessante. Era alto si e no un metro e ottanta, portava i capelli alzati sul davanti ed erano di un marrone cenere. I suoi occhi erano dello stesso colore dei crini, ma erano splendenti, e il suo corpo era fasciato da un abito abbastanza antico.
"Posso aiutarti," le sussurrò a un passo dal suo viso carezzandole dolcemente la guancia. Bonnie si lasciò andare a quel contatto, inclinando leggermente il capo per bearsi di quella carezza. Quando avvertì l'assenza di quel tocco, aprì gli occhi bloccandosi per un secondo dallo shock: l'uomo era scomparso nel nulla ed in quel momento la sua presenza era stata sostituita da Klaus.