Cassandra e Beatrice non sono due entità totalmente opposte che si sono ritrovate a convivere insieme per una pura casualità.
A distanza di un anno la loro relazione va ben oltre l'essere coinquiline, ma nessuno n'è a conoscenza perché Beatrice non si sente pronta a rivelarlo ai suoi conoscenti per paura di una loro reazione. Cassandra la comprende ma inizia a non tollerare più il distacco di Beatrice in presenza di altre perone.
Estratto dal testo:
Un vuoto che non aveva mai avuto prima d’incontrarla, con lei avevano creato uno spazio colmo fino a sentirsi quasi soffocare e ora non c’era più. Forse era stato proprio questo il problema: non riusciva più a respirare da sola. Si era totalmente lasciata andare a quel mare d’emozioni e ora ne pagava le conseguenze
-Mi manca il respiro-
-Lo so-
-Non riesco a stare lontano da te-
-Non si può resistere a un istinto primordiale-
-No, non si può-

Chi narra la storia non rende mai esplicito il suo genere.
Mentre il/la protagonista viaggia in treno per andare a lavoro, verso la stazione di Parigi, accade che comincia a nevicare. Sces* alla stazione vede per caso una ragazza che la/lo colpisce inaspettatamente ma con la quale non riuscirà ad avere un confronto.
La perderà di vista ma certi desideri espressi hanno solo bisogno di tempo per essere esauditi.
Il racconto si ispira alla leggenda giapponsse del filo rosso del destino.

p0rnfest#16 - F/F - Bad girl/Ragazza-casa-e-chiesa
COW-T #13
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Lara ci mette una frazione netta di secondo a farsi venire l’idea e ancora meno a farsela uscire di bocca.
“Vuoi un passaggio?”
Ha senso, si dice, tanto il viaggio a vuoto per arrivare fin lì l’ha già fatto.
Arianna la squadra torva, come se si aspettasse che da un momento all’altro Lara potesse tirare fuori un coltello dalla giacca di pelle e assassinarla in pieno giorno. Non che lei la biasimi, ben inteso, non si è mai troppo prudenti.
“Va bene.”
“Guarda che non mi stai mica facendo un favore,” Lara scossa la testa, e le lancia il cellulare. “Metti il tuo indirizzo, dai.”
Arianna digita e fa partire la navigazione, mentre Lara apre la macchina e si siede al volante. Infila la chiave e non appena la ruota, gli altoparlanti cominciano a cigolare e una band metal tedesca le informa, lugubre, che ‘there is no God to fear, Lucifer is near’.
Alice si lascia uno sbuffo divertito, “Finirò fatta a pezzi in un fosso, vero?”
“Spero tu stia scherzando. Non c’è la luna piena stanotte. I sacrifici umani non vengono bene senza."

Quell’anno, l’estate aveva fatto il suo ingresso nel migliore dei modi. Tuttavia, in casa dominava un’aria fresca: le uniche due fonti di calore erano date dai nostri corpi che avevano occupato il posto delle pesche, ubriacati dalla passione e dal desiderio.

[Storia partecipante al contest "Favole di oggi – II edizione" indetto da Fiore di Cenere sul forum di EFP]
Fiamme ardenti e purificatrici. Fiamme devastanti che rodono e deturpano tutto ciò che trovano. Fiamme che si nutrono di ossigeno e carne. Fiamme che rosicchiano pelle e muscoli fino alle ossa. [...]
La vista gli si annebbia, e Roy si aggrappa all’ultimo pensiero sensato e fragile che gli resta tra quella nebbia di cenere.
Riza Hawkeye…
Lei che per lui ha sacrificato ogni cosa, che lo ha seguito ciecamente dopo la morte del padre donandogli tutto ciò che in seguito lo ha reso l’Alchimista di Fuoco. Lei sì che è una persona degna di rispetto… Cosa sarebbe senza di lei?

Raccolta di drabble/flashfic ispirate a 50 prompt.
Zoro e Robin a tinte diabolicamente accese.
[...]
15. Storia [«E cosa succede dopo?»]
06. Nuvole [Robin, a quel punto, fissa il cielo.]
23. Pianto [«Zoro, una vita che non attraversa la paura non esiste».]
07. Sciocco [[...]si sentirebbe offeso se l’appagamento non le avesse smosso una resina dolce negli occhi[...]]
02. Cielo [«Di qualcosa bisogna pur morire». E via un altro sorso.]
24. Cadere [Le gambe di Robin, poi, sono lì, a pochi centimetri]
41. Precario [«Posso dirlo a torciciglio?»]
47. "Sì" [Il tempo delle scelte sagge non le appartiene più]
03. Letto [Robin soppesa l’offerta. Sarebbe il terzo. Due è un buon numero. [...] quasi una cortesia. In fondo non capita spesso che Zoro spartisca una bottiglia]
17. Labbra [«Non ne hai abbastanza della mia schiena per stanotte?»]

C’è qualcosa di particolare, di affascinante, nel modo in cui le gocce cadono sul selciato, lasciando quel bel riflesso limpido sull’asfalto della notte, luci e ombre si distendono in lunghi rivoli di colore, lasciandoci chiedere dove comincia il buio, dove la realtà ed il suo riflesso si incontrano, adagiati l’una sull’altro in quel lungo bacio segreto in cui si trova l’orizzonte.

Si sciacqua la faccia guardandosi ancora per un attimo e poi torna a letto. Il suo ragazzo ha gli occhi socchiusi e sa che sta per addormentarsi. Quando la sente arrivare li apre un po’ di più e la fissa. «Ti amo» mormora abbracciandola da dietro.
Madison ingoia un boccone amaro. «Anche io» sussurra, cedendo, ancora una volta, a quell’ennesima bugia.
[Questa storia partecipa al contest “Cinquanta sfumature di...” indetto da Daffodyl83 sul forum di EFP]
[Seconda classificata al contest "Cinquanta sfumature di..." indetto da Daffodyl83 sul forum di EFP]

Strinse i denti, voltando il viso in direzione della porta.
Come diavolo era finita nella vasca insieme ad Alex? Perché le aveva permesso di immergersi con lei, come se avessero confidenza?
Ma che cosa credeva di fare, usarla come voleva per poi tornare a casa dal suo comodo fidanzato?
«Mi hai portato qui solo per scopare?»
[Storia partecipante alla challenge "I just want to make love to you" indetta da Kim_ sul forum di EFP]

Bianca e Camille sono come il giorno e la notte. Si cercano e si respingono da quando si sono conosciute. Sono diverse, eppure si attraggono. E ognuna spinge l'altra oltre i suoi limiti, nel bene e nel male.
E quando Bianca sfida Camille...

Storia partecipante all'Erotic Drama Contest indetto da Freya_Melyor sul Forum di Efp
Dal testo: “A quanto pare non ho perso il mio fascino. E tu sei davvero stupenda, il tuo corpo farebbe girare la testa a chiunque.”

"Questa mattina, senza accorgermene, ho preso una sua felpa dall’armadio. Mi chiedo se siano state le mani, inconsapevoli, a cercarla al buio sapendo di trovarla tra quello che ha lasciato da me.
L’ho indossata senza pensarci, con il ticchettio dell’orologio inclemente sopra la mia testa, senza guardare, scivolandoci dentro come il piede di Cenerentola nella scarpetta di cristallo."
Questa storia partecipa al Writober 2019 di Fanwriter.it

Mi sveglio e mi accorgo che sono sola. Le lenzuola stropicciate al posto suo. E l’unica cosa che mi chiedo è perché se ne sia andata. Perché mi abbia lasciato qui da sola. Io che la amo più di chiunque altro in questo mondo. Non mi merito tutto questo.

Pre-canon manga/Fullmetal Alchemist Brotherhood ~ Roy e Riza dopo Ishval, prima degli Elric.
Ora, se Fuery fa cadere la tazza di caffè o Havoc sbatte la porta un po’ troppo forte, Riza trasalisce, e basta; il Tenente-Colonnello fa una battuta sulle tasse dei cittadini che servono a pagare stoviglie e infissi; entrambi si lanciano un’occhiata e, stabilito che va tutto bene, l’angolo della bocca di Roy si solleva appena.

Alla fine del XIX secolo, la clinica psichiatrica di Moritzburg ospitava nove pazienti. Più una. E Lisbeth Horne non avrebbe mai pensato che sarebbe stata proprio quell'unica paziente, la più irriverente e problematica dell'istituto, a sconvolgerle così drasticamente la vita. E dopo averla conosciuta, con tutti i suoi pregi e i suoi più marcati difetti, Lisbeth dovrà fare i conti con un passato forse troppo cruento da accettare.