Una piccola riflessione su cosa possa essere accaduto a Derek mentre era chiuso nella cripta in Messico. Dopotutto non si sa molto, su ciò che egli ha dovuto sopportare una volta ritrovatosi in quel luogo angusto e freddo. Quindi, eccomi qui. Magari qualcosa non combacia con la trama originale, ma meglio di niente.
| Estratto. |
Tutto intorno a Derek era buio, freddo e i muri in pietra che lo circondavano non facevano presagire nulla di buono. Era in trappola, chissà dove e per quale altro motivo a lui oscuro. Non riusciva a capacitarsi di com'era potuto finire a quel punto, chiuso in una Cripta, senza che nessuno potesse aiutarlo o soccorrerlo. Era solo e se non avrebbe fatto qualcosa al più presto, quella di certo sarebbe stata la sua condanna.

| Estratto. |
Non ricorderò niente di tutto questo; non ricorderò di amarti segretamente; non ricorderò di conoscerti meglio di chiunque altro in questi stupidi laboratori.
Ricorderò soltanto il mio fottutissimo nome.
Ma almeno avrò la certezza, in cuor mio, di sapere che tu starai bene.
{ 334 parole. - Newtmas. - What if? }

Una Flashfic venuta in mente dopo aver visto la 4x8 di Queer as Folk nel bel mezzo della notte.
Sono stata una fontana per tutto il tempo, mentre la scrivevo, anche se non è niente di ché.
Solo un mio piccolo pensiero su ciò che Brian possa provare in un momento così delicato della sua vita, dopo aver mandato via l'amore della sua vita: Justin.
Spero piaccia anche a voi. Tuttavia, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate a riguardo.
| Estratto. |
"Sono sempre stato dell'idea che avrei preferito morire giovane, per paura di dover convivere con qualche terribile malattia o peggio la vecchiaia.
Ma a quanto pare il cancro è arrivato molto prima di quanto mi aspettassi e ora non posso far nient'altro che fingere che tutto vada bene."

Ma quando uscì dalla Darkroom e si diresse in pista da ballo, ove c'erano tutti i ragazzi ubriachi, che si strusciavano l'uno contro il corpo dell'altro e si davano da fare in balli poco casti come sempre, Brian ebbe a pochi metri di distanza l'immagine che non avrebbe dimenticato facilmente per molto tempo. Dinnanzi a lui c'era un Justin che rideva e scherzava con Ethan; il violinista che gli stava portando via l'unico ragazzo che aveva mai amato e probabilmente ci sarebbe anche riuscito di quel passo. Ma quando loro si baciarono e Brian rimase lì a fissarli -insieme a Debbie e Michael-, qualcosa all'altezza del petto di Brian iniziava lentamente a sgretolarsi e finire in mille pezzi; come un vaso pregiato che si infrangeva sul pavimento, dopo una ineluttabile caduta.
{Britin. - 1.820 parole.

«Gli amici non si divertono in questo modo.» Ironizzò il licantropo sorridendo; uno di quei sorrisi ammalianti che travolgevano Roman in un modo illogico, fino a farlo sorridere di rimando, quasi istintivamente.
«Ma rimane un buon modo di divertirsi» disse in tutta risposta il biondo, con lo stesso tono ironico.
Ma entrambi sapevano che quello non si trattava per niente di divertimento. Continuavano a reprimere i loro veri sentimenti, anche se si trovavano in quella situazione ed era del tutto assurdo. Ci sarebbe voluto molto tempo, prima che entrambi capissero ciò che realmente provavano l'un l'altro, perchè di certo non erano solo semplici amici; non lo erano mai stati e mai lo sarebbero stati. Era qualcosa di più complesso, molto più grande di loro; erano legati da un filo rosso indistruttibile. Non importava se uno dei due si sarebbe allontanato dall'altro, in un modo o nell'altro il destino avrebbe fatto in modo di farli ricongiungere, perchè loro erano ciò che tutti definivano anime gemelle.
{Linguaggio colorito. - Peter/Roman. - Spoiler 2x10. - 2.793 parole. }

Era come se una folata di vento se lo fosse portata via, da un momento all'altro. Senza permettergli nemmeno di salutare il suo unico amico, Roman.
Ma ciò, era quello che l'ormai solo Roman, voleva credere. Si sforzava di crederci. Perchè la realtà faceva troppo male.
La realtà era brutale e feroce, come un toro che come unico obbiettivo ha di distruggere tutto ciò che di rosso vede.
{672 parole.}

*STEREK.*
| Estratto 2° capitolo. |
Probabilmente, dopo averne assaggiato un pò, non riusciva più a farne a meno. Proprio come succedeva con le droghe. Ma quello andava oltre all'effetto delle droghe. Il lupo dentro di lui era così agitato che faceva fatica a tenerlo a bada. Nemmeno nelle notte di luna piena era così euforico. Quel ragazzino sarebbe stata la sua dannazione, di questo era certo.

ESTRATTO.
Derek, a quell'ultimo pensiero, si alzò dal comodo divano e un passo dopo l'altro, lentamente, si avvicinò alla grande vetrata, quella da cui quella sera poteva benissimamente vedere la luna piena. In quel momento si sentì vuoto. Spoglio. Il non sentire il lupo che nelle notti di luna piena, fremeva per uscire, lo fece sentire dannatamente vuoto. Non sapeva più chi fosse. Rimase a guardarla per molto tempo. Minuti? Ore? Non ne aveva idea. Ma era lì che la fissava, con la mente da tutta un'altra parte.

ESTRATTO.
Il licantropo, quella sera non aveva un granchè di lavoro da fare, quindi era proprio al loft, steso sul divano, ripensando a cos'era successo qualche giorno prima nella cameretta di Stiles. Era dispiaciuto, decisamente. ma per orgoglio non era andato a scusarsi, come di suo solito. Dopotutto, non sapeva ancora cosa provasse realmente per il ragazzo. Magari, aveva paura di fidarsi di nuovo di qualcuno, visto com'era andata a finire l'ultima volta che si era fidato di qualcuno. La sua famiglia era rimasta uccisa, dalla persona che pensava potesse provare qualcosa per lui. Ma ciò non era una scusante, per come si era comportato con Stiles e lui lo sapeva. Magari, quando si sarebbero incontrati, lui si sarebbe deciso a chiarire.
I pensieri furono bloccati da una terribile sensazione che invase improvvisamente il licantropo. Percepiva come se fosse successo qualcosa di tremendo, solo che non capiva esattamente cosa.
Quando il cellulare prese a squillare lui sussultò e si affrettò a recuperarlo.