Allegoria. Una luna zingara ladra di cuori.

"Ring around the Rosy
A pocket full of poisies
Ashes, Ashes,
We all fall down."
Una passeggiata nel quattordicesimo secolo.
Prendiamo in esame una vita, per poi distruggerla brutalmente.
Non l'ho riletta.

Una poesia piuttosto ermetica, nella quale ho voluto - come al solito - mettere a confronto - appunto - un uomo ed un animale. Un cane. Con la rabbia. E tra le tante cose in particolare ho voluto che ad accomunarli fosse la morte. Vedete un po' voi.

Il titolo di questa raccolta è in ricordo delle stragi conseguenti all'ideale dell'antisemitismo: il periodo nazista; e della violenza in ogni sua forma.
Una raccolta sul tarlo che mina l'animo e la bontà umana alle fondamenta.
Non è eccessivamente impegnativo da leggere.
Vi prego di sprecarci qualche minuto del vostro tempo, al limite farete una smorfia e passerete oltre.
[Cit.]
"Avanti, Penny, Saluta il Duce come si deve,
Sennò il Cielo cade, il Cielo Cade!"

Una catena di pensieri, forse sconnessi e sconclusionati.
Forse il filo logico di questa storia è rimasto impigliato al caos nel quale ho pescato i pensieri stessi.
Forse non è proprio una storia. Forse un filo logico non ce l'ha.
Ma è vita, è anima, è cuore.
E non è certo introspettivo perchè tra queste righe io mi preoccupi di sbrogliare i nodi d'una mente contorta, no.
Vi narrerò di questi nodi, ed a voi lascerò il compito di scioglierli.

Una brevissima poesia scritta in uno stato d'animo un po' romantico, un po' ispirato.
(N.B. E' probabilmente la Prima ed Ultima volta che scrivo qualcosa di romantico).

E' nient'altro che un esercizio assegnatomi a scuola, con una traccia da cui partire, e stranamente ciò che ne ho tirato fuori m'è piaciuto, dunque lo trascrivo qui.
La storia è piuttosto breve, ruota attorno a tre personaggi totalmente diversi tra loro, rispettivamente una Principessa(l'avevo detto ch'era un lavoro fatto per scuola), un Angelo(e qui c'è del mio), ed una Balia(Idem). Più che dirvi questo, beh, leggete. (:

Non saprei cosa dire che non abbia già lasciato intendere dal titolo. Due righe su un lavandino che sgocciola.

Una poesia piuttosto straziante(?), o questo voleva essere. Non c'è molto altro da dire, ma personalmente non mi dispiace.

In un paesino nei pressi di Genova, a due passi dal caos della città e tre dall'eccitabile distesa azzurra del Tirreno, tanti piccoli mondi s'avvicinano e s'allontanano l'uno dall'altro, come in un valzer in cui è proibito sfiorarsi, le solite routine finiscono inevitabilmente con l'intrecciare i fili di troppe vite, infrangendo così le regole di quel ballo, provando così che l'insolito non può trovarsi che in ciò che è consueto.

In questa fanfiction compaiono, presto o tardi, tutti i personaggi.
Prevedo una long long long long fic, e spero di portarla a termine, o comunque di riuscire a tirar fuori qualcosa di sostanzioso.
I personaggi su cui è incentrata sono fondamentalmente Roy Mustang, Riza Hawkeye, un personaggio di mia invenzione, Edward, Envy, l'immancabile Alphonse, i vari homunculus e..Scordo qualcuno? Ah, sì! Anche Van Hohenheim ha una parte niente male.
I vari pairing, volete sapere? Vediamo, non sono ancora sicura di come si evolveranno le varie questioni, ma prevedo una EnvyEd, RoyRiza, RoyNuovoPersonaggio, RoyEd, RoyTutti... Ah! Eresia, stavo scordando Kimblee, a cui conto di trovare l'anima gemella, se mi sentirò particolarmente sadica.
Una buona parte della fic è già bella che scritta, ma può ancora subire delle modifiche, perciò penso che aggiornerò ogni due giorni.
Buona Lettura.

Un sordo ed i suoi silenzi, su carta.

Il freddo della solitudine, una breve poesia sul peggiore dei mali.

Sotto-sopra, perchè al dritto non si vive.

Primo: non uccidetemi, voi che mi leggete, vi prego é_è lo sò che è tuailaitt, ma...va beh, fate come se vi avessi fornito una spiegazione valida..
Secondo, premessa:
chi è abituato al lato tranquillo e pacifico del mondo della Meyer (e dei cAllens) e a quello s'è affezionato...beh, non legga questa FF.
Gli altri...
(Volterra, 1800. O qualcosa del genere)
Rating ROSSO.