Norma è una velenifera, un mostro potente, in grado si espandere intorno a sè esalazioni di veleno, ma ha ricevuto in dote un potere extra che lei chiama "imposizione": la capacità di far dire agli altri ciò che vuole, di poter imporre, appunto, la propria volontà. La sua famiglia è strana, altri cinque veleniferi che vivono con lei da che a memoria, ma che sembrano nascondere un terribile segreto. Sarà la dolce Colette il nemico interno? O forse Sarpedonte, così supponente e sempre di cattivo umore?
Mentre cerca di vedere chiaro ciò che accade nel suo piccolo mondo familiare perderà di vista bracconieri e frangiossa, i nemici dei veleniferi.
Norma, Norma, Norma, così alla ricerca della normalità si ritroverà in un vortice più grande di lei.

Una confraternita segreta, un solo motto "prega e obbedisci" e una ragazza che è stanca di non poter porre domande. Grata per essere stata accolta dopo esser stata abbandonata, Tamila comincia a capire che, forse, c'è una fine persino alla gratitudine.

Una confraternita segreta, un solo motto "prega e obbedisci" e una ragazza che è stanca di non poter porre domande. Grata per essere stata accolta dopo esser stata abbandonata, Tamila comincia a capire che, forse, c'è una fine persino alla gratitudine.

"Ché poi alla fine,
noi non finiremo,
ché l'amore, si diceva,
tutto vince..."

"Il futuro, ah, che parola!
Già passata quando la dici,
e mai presente
quando la invochi..."

"Neri come la notte,
neri come l'universo,
neri come un abisso,
i tuoi occhi, il nero
in cui amo perdermi..."

"Una mano si accosta alla sua schiena,
una donna piange, la testa china,
lì sulla banchina non ci sono sorrisi
ma solo la distruzione dei vivi..."

"Si era costruita un muro, alto e spesso, dietro al quale aveva richiuso tutte le sue ferite e, forse, anche la capacità di amare di nuovo"

"Suvvia, insegnami a nuotare
in quel buio scuro dei tuoi occhi
quando mi sembra di annegare
e non mi reggono i ginocchi"

E' quasi una piccola filastrocca sulla fantasia e su tutto ciò che è scritto riguardo ad essa...perchè in fondo nessuno smette mai di credere per davvero alle favole, no? Sperò sarà una buona lettura

"Ti ho sempre cacciato
senza mai domandarmi
se forse ti avevo amato
e adesso posso solo guardarti"

"Sentii la terra tremare ma non erano le scosse di terremoto, era solamente il mondo che conoscevo che si spaccava nel mezzo"

"La paura che provò nel non vederlo
era più forte di non amarlo"

"Adesso i miei occhi son spenti,
cercano i tuoi su altri visi"

"Ero in un certo senso tranquillo, perché ero stranamente convinto che non potesse andare peggio ma, si sa, le cose non sono mai così terribili da non poter peggiorare ulteriormente"