“Che diavolo credi di fare, Weasley?”.
La sua voce, così fastidiosa, le giunse alle orecchie come un sibilo feroce e astioso.
“Non sono cazzi tuoi, Malfoy” rispose, sentendo la presa del ragazzo farsi ancora più forte sul suo polso.
“Fino a prova contraria, lo sono. Non vorrei che il Ministero della Magia venisse a sapere di qualche uomo sgozzato in un pub di Hogsmeade” disse, continuandola a fissare.
“Non appartengo a te. Non puoi darmi ordini”.
Lui ghignò, avvicinandosi al suo viso:-“ Ah…vero. Tu appartieni a quell’idiota di Nott che lascia andare il suo piccolo vampiro in giro per i pub, a quest’ora della notte, completamente sola, con una voglia di recidere gole e bere sangue. Certo…mi sembra un comportamento da perfetto padrone”.
Ginevra ringhiò, mostrando lievemente i canini.
“Aveva da fare”.
[ vampiresca // DracoGinny - TheodoreGinny - accenni HarryGinny PansyDraco // HarryPansy e RonHermione]

“Fronte Spaziosa…mi spieghi cosa diavolo pensi di fare?” chiese con voce preoccupata Ino Yamanaka, la sua migliore amica, mettendosi davanti a lei, pronta a placcarla come un degno giocatore di rugby.
“Voglio semplicemente parlare con lui. Non mi sembra un reato”.
“Tu hai qualcosa in mente. Stai cercando di nascondere il tuo sguardo da psicopatica ma con me non ci riesci cara la mia Sakura” le disse, appoggiando le mani sui fianchi e guardandola in cagnesco.
La diretta interessata storse il naso. Sapeva benissimo che Ino voleva solo il suo bene, ma in quel momento le stava rovinando i piani. E nessuno doveva intralciarla.
“Ma non stavi andando a comprare la Tv nuova con Kiba tu?” le chiese, come per farla capire che si doveva levare immediatamente di torno.
[SasuSaku centric NaruHina NejiTen KibaIno ShikaTema]

“Hai visto teme? Hai fatto piangere Sakura-chan! Sei un mostro!”.
Il moro si portò le mani alle tempie, sentendo la collera salire.
“Sei un essere spregevole!”.
La vena sul collo iniziava seriamente a pulsare.
“Fai veramente schifo!” continuò Naruto, abbracciando Sakura ed il cagnolino con fare protettivo.
Ok, un’ altra parola e l’avrebbe lanciato dalla finestra della cucina, sperando che cadesse di testa.
Odiava quelle situazioni. Odiava i guai che continuavano a distruggere la sua sanità mentale. E odiava vedere Sakura piangere.
“Sei davvero un bastardo, Sas’ke!”.
E fu la goccia che fece traboccare il vaso.
“E va bene! Tenetevi quel cazzo di cane! Ma non voglio vedere pipì in giro e non lo voglio tra i piedi mentre studio, chiaro?!” sbottò, al limite della sopportazione.
Vide Sakura lanciarsi verso di lui ed abbracciarlo forte, la testa che scompariva nell’incavo del suo collo.
[SasuSaku NaruHina NejiTen KarinSui ShikaTema KibaIno o ItaIno]

Ma prima che potesse uscire, Sasuke le si piazzò davanti, chiudendo a chiave e prendendola malamente per un braccio, facendola sedere sul divano di pelle.
“Ma che cazzo fai? Devo andare a scuola! E toglimi le mani di dosso! Sei delicato come un elefante!”.
“Non fare finta che ti interessi andare a scuola. Tanto hai tutti 4. Ora rimarremo qui finché non troviamo le chiavi della mia moto. Dobe! Cerca di scendere o ti faccio fare tutti i gradini a faccia avanti!” urlò, sperando che Naruto avesse sentito le sue minacce “velate”.
“Quanto sei palloso…” sentenziò la giovane, incrociando le braccia sul petto generoso, lanciandogli un’occhiata carica d’odio.
“Se parli ancora butto tutti i tuoi trucchi nel cesso, sia chiaro” rispose a tono l’Uchiha, notando con soddisfazione la faccia scioccata della sorella.
[Esperimento] [Varie coppie]

Si avvicinò, lentamente, notando soddisfatta come l’uomo la stesse mangiando con gli occhi.
Adorava vedere quel genere di sguardi languidi, del tipo “ti vorrei possedere”. La facevano sentire…bene.
Sapeva di essere sporca e sapeva che gli altri l’avrebbero presa per poco di buono, ma era il suo corpo che parlava, chiedeva, agognava tutto quello.
Non riusciva a smettere.
Era…una dipendenza.
“Ciao…” sussurrò al giovane, mentre le labbra gli sfiorarono consapevolmente il lobo dell’orecchio, con estrema sensualità.
[SasuSaku] [accenni Sakualtripersonaggi - NaruHina - NejiTen - ShikaIno o KibaIno]

“Ehi bambola, è questo il BarLadies?” chiese uno di loro, dai ribelli castani, gli occhi nocciola fissi in modo spudorato sulla scollatura della sua camicetta.
“Sì” gli rispose, sibilandolo quasi, tornando subito a fissare il vuoto, con la sigaretta che si stava per spegnere tra le mani.
“Ma lo sai che sei proprio uno schianto di ragazza? Penso che te l’abbiano già detto in molti…”.
La rosa lanciò il mozzicone, appoggiando le mani ai fianchi e portandosi proprio davanti a lui:-“ Sì, ma ho risposto a tutti la stessa identica cosa”.
Kiba si sistemò il giubbotto di pelle, in modo ganzo, passandosi una mano tra i capelli e mimando un sorriso che doveva essere accattivante :-“Ovvero?”.
Sakura sorrise innocentemente, come se fosse una bambina:-“ Che sono una delle proprietarie del locale e che se dovessi sentire un altro commento al riguardo la nostra musica la potrai sentire solamente da qua fuori, tesoro…”.
[Varie coppie e triangoli. Sono ben accetti consigli]

“Che c’è, nii-san, stai constatando quanto io sia affascinante?” ghignò, inarcando il sopracciglio e provocando la risata del fratello.
“Non ho mai pensato il contrario”.
“Perciò, hai trovato una bella ragazza con cui posso passare la notte?”.
“Otuoto.. – disse, marcando bene il nomignolo – non ho mai detto che devi portartela a letto. E’ solamente un’accompagnatrice. Non una donna con cui scopare”.
“Tsk…mi hai trovato una prostituta?” domandò, sarcastico, stupito del suo comportamento.
Non aveva bisogno di puttane, lui.
“Non è una prostituta, ma una escort. C’è una bella differenza”.
“Sa fare pompini migliori delle altre?” il solito scherno che lo contraddiceva dal fratello maggiore.
“Sa fare il suo lavoro… - rispose e, notando la velata espressione ironica di Sasuke, aggiunse – da accompagnatrice e non da puttana”.
Lui scrollò le spalle, disinteressato:-“Come vuoi”.
[ SasuSaku, accenni KakaSaku. KonanItaIno - NaruHina - NejiTen - ShikaInoTema]

Cosa sarebbe successo se il Cappello Parlante avesse spedito la piccola di Casa Weasley tra i Serpeverde, sei anni prima?
E cosa sarebbe successo se la stessa Ginevra, avesse accettato quella strana decisione?
Tra una strana amicizia/rivalità con la presuntuosissima Pansy Parkinson, un’ambigua relazione con Draco Malfoy e Blaise Zabini ed un’improbabile entrata in scena di Theodore Nott, la piccola serpe sarà costretta ad affinare le sue doti pur di non scottarsi in quel gioco altamente pericoloso.
[DracoGinny , BlaiseGinny , TheodoreGinny. Accenni RonHermione, HarryGinny, HarryLuna e DracoPansy]

Aveva prenotato una camera in un albergo vicino alla Stamberga Strillante, visto che, alcune sue fonti, le avevano assicurato che Draco Malfoy avrebbe partecipato a quella festa in maschera.
Sorrise. In fondo, aveva sempre la faccia tosta quel bastardo.
Indossò i tacchi vertiginosi che la slanciavano ancora di più e, con passo ancheggiante, si diresse verso la porta.
Indossò la maschera, stando bene attenta a coprire il suo viso.
Con un colpo di bacchetta, fece diventare le sue ciocche rosse d’un nero scuro, simile al petrolio.
Sorrise, soddisfatta, prima di prendere la borsetta e qualche spiccio, giusto per evenienza.
Il suo piano era appena iniziato.
Ed era certa, non avrebbe fallito.

Lei era entrata nella sua vita come un uragano, distruggendo tutto ciò che si era trovata davanti.
Aveva polverizzato il muro di cinta che aveva accuratamente costruito intorno al suo cuore e sradicato quelle spine che gli imprigionavano la mente fin dentro i suoi pensieri più reconditi.
L’aveva sconvolto.
Ed ora lei era lì, di fronte a lui, come una furia.
Una furia che non accennava a placarsi.
[consigli su accenni di paring]

Sasuke osservò quel corpo nudo e caldo a pochi centimetri da lui ed il cavallo dei pantaloni divenne fin troppo stretto per i suoi gusti.
Era una scena che rasentava il limite dell’assurdo.
E lui la stava fissando ancora, imperterrito, come se stessero facendo tutte quelle cose insieme, dati gli sguardi continui.
Lei inclinò la testa, le pozze chiare sempre riflesse in quelle scure dell’Uchiha e la sua bocca rossa e piena si aprì, con una lentezza estenuante, e le parole riecheggiarono in quel bagno lercio, umido e che puzzava di vomito.
“Scopami…” mormorò, continuando a fissare Sasuke con una sensualità ed un’intensità che gli fecero venire voglia di scansare quel ragazzo e possederla in quell’istante.
[SasuSaku - accenni SasuKarin e SasoSaku]

“Che ne sarà di me, ora?” domandò, senza che nessuno le potesse rispondere.
Era sola.
Ancora una volta.
“Ci ho provato, Ino. Davvero. Perdonami anche tu...” bisbigliò, le lacrime che le sfioravano le guance scavate e pallide.
Aprì con la mano libera il piccolo flacone di medicine accanto a lei, prima di portarselo alla bocca.
C’erano almeno una decina di pasticche, la dentro.
Sorrise, sapendo che di lì a poco, tutto questo sarebbe stato solo un brutto ricordo.
Passò le forbici lungo il polso, con forza, mentre la lama entrava nella carne con facilità, lasciando una scia rosso vivo dietro di sè, che si mescolava all’acqua.
“Sto arrivando...” e rise, ancora una volta.
Il passato, ora, non le faceva più paura.