Cardia camminava nella foresta con lo scrigno dell’armatura sulle spalle. Lo aveva coperto con un telo per non farsi notare dagli abitanti dei villaggi vicini. Gli avrebbero chiesto qualche favore se lo avessero notato. I cavalieri d’oro da quelle parti erano popolari e molto richiesti ma non potevano sempre fare tutto. Lungo la strada del ritorno si era già fermato dieci volte per aiutare dei contadini e era in ritardo di cinque ore. Di sicuro il grande sacerdote lo aveva dato per disperso. Era più forte di lui, non riusciva a restare impassibile di fronte alle persone bisognose. Le zone intorno al villaggio non erano molto ricche, fatta eccezione per alcuni ricchi mercanti e alcuni nobili.

Shion sapeva che aveva ancora molte cose da fare sulla terra e che non avrebbe rivisto Daisy ancora per moltissimi anni.

Quel giorno Conaire però non era nelle sue terre, ma davanti il grande tempio.

Una volta arrivato sul luogo della sua missione, il cavaliere trovò il villaggio in fiamme. Girò per ore in mezzo alle fiamme in cerca di sopravvissuti ma non c’era nessuno. Tutto quello che vedeva erano morti e case in fiamme. Era arrivato troppo tardi.

Naruto guardò la ragazza e pensò che forse aveva esagerato con lei. Se Jiraya l’aveva scelta c’era un motivo valido. Doveva solo aspettare e vedere come andava a finire.

-No, ho visto la vostra immagine in un libro. Non sono capace di capire se una persona è forte o meno, io non ho capacità straordinarie come le vostre. Sono una semplice ragazza che gestisce un negozio di libri. Al villaggio mi chiamano bibliotecaria o topo di biblioteca.

La ragazza fece come gli aveva detto il cavaliere dei pesci. Scese qualche scalino e poi rimase a fissare il cavaliere d’oro che afferrava il mantello e se lo metteva sulle spalle.

Il nemico era colpito dal coraggio della ragazza. Osava fronteggiarlo senza alcun timore. Lo aveva respinto senza esitare. L’amore che la legava a quel damerino di un hokage doveva essere davvero forte. Allo stesso tempo il rifiuto della donna lo fece infuriare. Nessuno gli aveva mai detto no. O per lo meno era rimasto vivo.
-Ne pagherai le conseguenze signora Uzumaki.
Il ragazzo colpì Hinata facendola addormentare. Poi le fece ingoiare qualcosa a forza. La ragazza non sapeva cosa l’aspettava al risveglio.

Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata

Erano mesi che nel suo paese si verificavano attacchi improvvisi ai ninja più forti. Qualcuno tramava nell’ombra per avvicinarsi al kazekage.