giulina, autore su EFP Fanfiction

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giulina

Membro dal: 11/08/09
Nuovo recensore (47 recensioni)

"..non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"..."

-Fabrizio De Andrè-

Adoro De Andrè, starei per ore ad ascoltare Francesco De Gregori e ho un'insana ossessione per la camomilla.

Penso che una vita senza le mie gatte sarebbe vissuta per metà, odio le persone false e che biascicano mentre mangiano. Mi piace scrivere -ma questo penso lo abbiate già capito-, affibbiare strani nomignoli ai miei amici e Pieraccioni, toscano DOC come me.

Adoro guardare i film l'inverno, con un plaid addosso, i calzettoni tirati fin sopra le ginocchia e un maglione rubato a quell'essere che è mio fratello.

Mi piace far ridere la gente, farla ridere di gusto, e sentire la loro felicità anche sulla mia pelle. Sono lunatica, per cui il giorno prima vi potrei odiare e il giorno dopo amarvi incondizionatamente, soprattutto se ho una tazza di camomilla in mano e sto ascoltando Jeff Buckley.

Sono golosa da morire e mi piace cucinare quantità industriali di dolci, in questo momento il mio film preferito è 'Quasi Amici', stalkerare persone con i capelli rossi è il mio hobby preferito e sono convinta che prima o poi James Franco comparirà davanti alla porta di casa mia.

Ho un milione di difetti ma anche un centinaio di pregi, li elencherò in seguito, magari mentre mi bevo una cioccolata calda con sopra della panna montata scaduta nel 2010 che ho trovato nel frigorifero.

La cioccolata, è il mio tallone d'Achille, offritemene una e io sarò vostra.

GRUPPO FACEBOOK dedicato alle mie storie: http://www.facebook.com/groups/262965880410553/

Ti cerco negli anni.

"Ho sorriso così tanto, quella notte. Sorridevo e ridevo e ti guardavo e ti sentivo vicina come non lo eri mai stata."

Produzioni seriali di cieli stellati.

Harry allunga una mano da sotto il piumone giallo, che puzza di Vaporum e tè al miele, e tocca il braccio tatuato vicino al suo fianco, graffiandolo leggermente con le unghie mangiucchiate dal nervoso. Inizia a passare i polpastrelli sulle linee di inchiostro nero sul polso, ad occhi chiusi.
Lo fa sempre prima di addormentarsi, ha notato qualche settimana prima. E lo fa anche in quel momento, perché non vuole che quei piccoli piedi, coperti finalmente da ciabatte troppo grandi, escano dalla sua visuale.

It just sort of happened.

"Se qualcuno avesse chiesto a Louis di cosa profumasse casa sua, quella casa a due piani a Kensington Gardens, con il tetto a punta e un bonsai sul terrazzo del salotto, lui avrebbe risposto che profumava di camomilla al miele, lacca per capelli e mele troppo mature."

Soffia forte.

"A Leo non piace Agata. Leo ama Agata. La ama peso, come dicono i giovani d'oggi.
Lui però preferisce dire che la ama abbestia."
Piccolo Missing Moment della mia storia Originale Romantica "Via del Campo".
Tanti auguri, Berta.

Via del Campo.

- Ultimo capitolo

Leo tirò in aria l'ennesimo biscotto e lo fece finire direttamente nella bocca aperta, sorridendo alla ragazza che continuava a girare lo zucchero nel suo tè ormai freddo. Non resistette più e gli sorrise apertamente. Con quel ragazzo era tutto un mostrare sorrisi storti e denti bianchi, un ridere fino a sentire male allo stomaco.
- Mi piace. -
- Il mio riuscire a centrare la bocca con il biscotto? Lo sai che riesco a mangiarmi anche l'unghia del pollice mentre sono al telefono? -
Agata rise di nuovo e Leo le si avvicinò, toccandole delicatamente con l'indice la fossetta appena accennata sulla guancia sinistra.
- Mi sono innamorato. -
- Di me? -
- Macchè, parlavo di quella fossetta lì. Sì, proprio quella lì. Non è che la puoi regalare? -
Agata continuò a sorridere mentre Leo le percorreva con il dito la pelle del viso e la guardava con quegli occhi dalle ciglia lunghissime, che le facevano sentire la necessità di abbassare lo sguardo. Non meritava che qualcuno la guardasse con quegli occhi.

You look sad.

"You can see me."
"I don't count."
E Molly pronuncia quelle parole guardando Sherlock fisso negli occhi.
Coraggiosa, come forse non lo è mai stata.

Supercalifragilistichespiralidoso.

- Ultimo capitolo

Nicola, quando la salutava, poggiava sempre le labbra screpolate su quel segno. Quando lei gli chiedeva perché la baciasse proprio in quel punto, lui le rispondeva che le labbra gliele avrebbe baciate quando si sarebbe tolta l’apparecchio e avrebbe smesso di farsi le trecce che le arrivavano fino a metà schiena.
Claudia gli rispondeva che il suo, di bacio, non lo voleva nemmeno se avesse avuto le labbra che sapevano di cocco.
Quando all'età di quattordici anni la ragazza si tolse l'apparecchio, davanti a un gelato menta e cioccolato Nicola la baciò per ben quattro volte sulle labbra morbide.
E cazzo, le sue labbra sapevano davvero di cocco.

Quelle piccole cose.

Missing Moment della mia storia "Il garage" con protagonisti Alice e Filippo. Non è necessario aver letto la storia per leggere questa flashfic.
"Spesso si è immaginata come sarebbe vederlo trafficare nella cucina della casa che sarà loro, che avranno arredato secondo il gusto di lei, di cui pagheranno l'affitto e le bollette. Se lo immagina mentre indossa un grembiule ridicolo, sbatte le uova in una terrina ascoltando distratto un talk show che trasmettono alla tv e la osserva con la coda dell'occhio mentre passeggia per la casa. Perché lui la osserva sempre."

Verranno a chiederti del nostro amore.

"Come era arrivato, se ne andò portandosi via qualcosa di lei. Qualcosa che probabilmente non le avrebbe più ridato.
Il maglione le era caduto sul pavimento freddo ma lei non lo raccolse, e rimase qualche altro secondo ad occhi chiusi, riprendendo a cantare quella melodia natalizia che non si era allontanata dalla sua mente.
A lui, d'altronde, non erano mai piaciute le tradizioni babbane."

La parete di plexiglass.

- Ultimo capitolo

Ginevra ha sempre il sorriso stampato sulle labbra lucide di burro di cacao, la testa tra le nuvole e una passione per il giardinaggio.
Ha un'ossessione per l'amore di cui potrebbe discuterne per ore e per le sciarpe colorate, quelle rosse, soprattutto. Cos'ha di speciale? Niente, lei è solo Ginevra.
Edoardo, invece? Bè, lui è tutta un'altra storia.
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"-Lory, secondo te ho qualcosa che non va?-
-Intendi fisicamente o a livello mentale?-
-Entrambi i casi-
-Bè che sei una schizofrenica con una seria bipolarità da far curare già lo sai e poi hai qualche punto di cellulite sulle cosce ma niente di grave, tranquilla-
-E nel complesso?-
-Da cestinare. Come mai queste seghe mentali da donna in piena menopausa?-
-Ho voglia d'innamorarmi-
-E cosa c'entra questo con le tue paranoie su come sei? Maurizio Costanzo è calvo, senza collo e russa, eppure ha trovato l'amore-
-Mi stai nascostamente dicendo che rimarrò calva a breve?-
-No, ma sul russare non ci scherzerei-"

Una vecchia storia.

"Amavo i suoi baci ancora di più dei suoi capelli rossi. Anche quando si metteva il rossetto e io rimanevo per ore con delle tracce rosse agli angoli della bocca. Li amavo perchè mi lasciavano anche un po' del suo sorriso."

L'odore delle ciliegie.

Le piaceva quando Matteo le baciava la pelle dello sterno o quel preciso punto vicino all'ombelico; quando passava le labbra sulle smagliature sui suoi fianchi oppure sopra le palpebre sempre chiuse che tremavano appena.
Le coperte di quel letto in quella soffitta dalle pareti bianchi avevano l'odore del bagnoschiuma di lei e del dopobarba di lui. Nell'aria si sentiva anche il profumo di vernice fresca che ogni tanto li faceva starnutire, nonostante l'ultima volta che le pareti erano state ridipinte risaliva a qualche anno prima.

Ho visto Nina volare tra le corde dell'altalena.

Era spaventata ma lasciava le loro mani sudate intrecciate mentre passavano in mezzo a una folla di persone danzanti, per paura di perderlo o di ritrovarlo con un'altra. E quando lo pensava, quella folla sembrava soffocarla nonostante la sua mano.
Il caffè però, continuava a essere zuccherato da lui. Il suo bacio a occhi chiusi.

Il campo delle lucciole.

Te le ricordi le nostre passeggiate vicino alla ferrovia prima di pranzo?
Te li ricordi i ghiaccioli alla menta che mangiavamo davanti al mio portone, con la sola luce dei campanelli a illuminare i tuoi capelli biondi? Ogni volta che tornavo a casa avevo le mani appiccicose e un peso in più nel cuore. Era un peso che mi faceva sentire leggero, però.
Te li ricordi i sorrisi che ti regalavo ogni volta che mi preparavi il caffè con tanta cura, dopo le nottate passate sui libri insieme a me?
Io mi ricordo tutto, Angela.

Polly wants a cracker.

- Ultimo capitolo

Lei, capelli rossi tinti e occhi azzurri, si chiamava Polly.
Come il pappagallo di Kurt Cobain e il primo bonsai di sua madre.
Lei si chiamava Polly e tutti la amavano e la odiavano allo stesso tempo.

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