" Sei bellissima" dice diventando un po' rosso in faccia, arrossisco e abbasso lo sguardo
" Anche tu non sei male " ironizzo e lui ride buttando la testa all'indietro, rido leggermente anche io. Passiamo il tempo cosė, con lui che mi bacia e io che rido per il solletico che mi provocano le sue labbra. Mi avvicino di pių a lui nel letto poggiando una gamba sulle sue e mettendo una mano sulla sua guancia accarezzandola leggermente, facendo un piccolo sorriso. Mi lascia un piccolo bacio a stampo continuando lungo il collo e portandosi sopra di me. Lo fermo, mi guarda stranito, lo allontano premendo le mani sul suo petto e sorridendo.

"Certo che no! Come credi che mi senta? Ogni volta che ti guardo non posso fare a meno di pensare a quelle sgualdrine da quattro soldi che ti aspettavano in camera dopo ogni concerto. Non posso perdonarti, non posso tornare da te come se niente fosse. Non hai il diritto di chiedermelo" risposi alzando leggermente il tono della voce, mi guardō e prese un respiro iniziando a parlare