Anche questa poesia è dedicata alla Grande Guerra ma da una prospettiva diversa.
Chi parla in prima persona è il nostro pianeta terra che descrive le sue sensazioni.
"...Ad ogni alba che scorgo
sorgono nuovi dolori e
muoiono vecchi eroi.
E giro ancora, trafitta da schegge che rimarranno nei miei
abissi.
...."

Cosa succederebbe se mi svegliassi nel corpo di Vladimir Putin e avessi un giorno solo per vivere la sua vita?
Immaginate i suoi nuovi pensieri da giovane ragazzo rivoluzionario.
Estratto: "Con uno slancio, esco dalla camera super lussuosa, ovviamente scalzo. Davanti a me la servitù della reggia mi squadrava come se ci fosse qualcosa che non andasse.
«I miei piedi puzzano?» mi risposero agitando la testa per dire No."

Questa poesia racconta di una fanciulla che rimane sulle sponde del lago dove il suo amore è scivolato via.
Triste ma con alcune sfumature "colorate".
L'inizio:
"Stai sulle sponde del lago
a guardare il tuo riflesso stellato.
Accarezzi le onde sbocciando in fiori di seta.
Il vento sussurra sul tuo viso,
mentre un sorriso,
nasce dalle tue labbra color pesca.
..."

E se vi raccontassi le prospettive di vita della manica di un maglione?
Magari una pagina di diario.
Il diario intimo di una manica, cosa immaginate a queste parole?
Anche le maniche hanno dei sentimenti, ecco un estratto del testo: "La conobbi stesa sul filo in un giorno ventoso d’autunno, quando d’improvviso si intrecciò con me.
Fu subito un colpo di stendino."

Una piccola poesia che ho voluto dedicare alla 1° Guerra Mondiale.

Una vita stravolta da una manovra sbagliata.
Le emozioni, i colori e le immagini di tutta una vita.
La vita di lei.
Racconto selezionato e pubblicato nell'antologia Carta Bianca ed. 2013