Mi fece i suoi soliti grattini. I suoi grattini erano capaci di calmarmi, di tranquillizzarmi, di farmi sperare e di farmi sorridere, almeno un po’.
“Voglio fare l’amore con te. Dimentica il viaggio, dimentica New York, ma solo io e te.”
Sussurrandomi queste parole all’orecchio, io arrossii e nello stesso tempo mi sentivo la ragazza più fortunata del mondo ad avere un ragazzo così dolce e premuroso come lo era Justin.

Tratto dalla storia:
Non sapevo chi era, ma qualcosa di lei mi attraeva. Era bella, era così bella. Ormai ci ero dentro e non riuscivo più a stare separato da lei, dal suo corpo e non mi era mai capitato fino a quella sera.
Era la mia ragazza mascherata, capace di soddisfare ogni mia voglia sessuale.

“Che ci fai qui?”, dice guardandomi e poi sorridendomi.
Mi avvicino a lei mentre lei indietreggia poggiandosi al muro. “Voglio giocare”, le dico sussurrandole all’orecchio. “Ti divertirai”, le dico mordendole il lobo.
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"..scoprendo prima i suoi seni e poi togliendolo velocemente, lasciandolo a terra. “Sei bellissima, la creatura più bella che io abbia mai visto”, le dico sulle sue labbra.
“Justin..”, le poggio il mio indice sulle sue labbra. “Non fiatare, piccola”, sussurro e mi abbasso baciandole il collo."
Attenzione: presenza di contenuti sessuali ed espliciti, se non vi piace questo tipo di scrittura, non leggete.