Le spiegazioni potrebbero essere molteplici, ma per oggi voglio fermarmi all'amore.
All'amore di una mano che scorre sulla schiena di un giubbotto di pelle, per avvicinarla ancora di più a te, per tenertela stretta, perché non vorresti mai che andasse via, di una mano che scorre e che fa rabbrividire me, pensando alle tue mani, grandi, calde e lontane.

"Mi sorridi, ma è un sorriso strano. Come se un lato di te mi incontrasse per la prima volta.
[...]
Mi sciolgo nel tuo abbraccio, mentre le mie lacrime si fondono con i tuoi sospiri.
Il senso di colpa è schiacciante per entrambi, lo sento appestare l'aria.
Vorrei consolarti, ma è evidente che ne ho piú bisogno io."

"Sento l'eco della tua voce nella mia testa. Mi passi davanti. Fremo. Rifletto su quanto frustrante sia il sapere che più mi sei vicino, più sei lontano."
[...]
"Seduto. Concentrato. Muovi lo sguardo, cerchi qualcosa che non trovi. Vorrei trovarlo. Ti vedo parlare da fuori, le tue labbra si muovono, una barriera trasparente ci separa, o forse è molto di più. Non distinguo una parola. Mi concentro sulla bocca. Ti bacerei. Ho bisogno di un tuo abbraccio."

Il rimpianto serpeggia tra le mie carni, si muove insidioso, ponendomi il dubbio di come sarebbe stato se tutto questo fosse successo settimane, mesi prima.
Probabilmente avremmo solo finito col distruggerci entrambi, molto più di quanto stiamo facendo ora.
È un addio tanto dolce quanto amaro questo, ma porta con sé il dolore di un solo ricordo.
Non so se avrei più sopportato la notte, che sarebbe stata accompagnata dal perenne tormento dell’illusione di averti accanto.
E portarsi alle spalle un peso di più ricordi di quanti se ne possano effettivamente ricordare, troppi per una sola notte, troppi per una vita intera.
Non ce l’avrei fatta.
Un sogno, un sogno trasformato in tormento, trasformato in qualcosa di bello che ho voluto condividere.

"Non posso neanche solo arrivare ad immaginare come ci si possa sentire a ritrovarsi senza nemmeno un motivo per andare avanti.
Quel grado di disperazione che toglie la lucidità e ti apre quella come unica strada."
Lettera ad un amico andato via troppo presto, che lascia un silenzio grondante di lacrime.

"...allora la mia mente inizia a vagare, mentre continuo a fissare le mie gambe nude, crogiolandomi nell’idea di avertela rubata quella maglietta, magari tra le altre dieci buttate sulla sedia della tua camera, magari dopo aver fatto l’amore."

".. io, piccola foglia, non so se oggi mi sento più verde, o più gialla. Forse, in questo momento anch'io sono senza colori come il mondo."

"Avevo sempre amato il suo sorriso, solo, mi chiesi, dopo che se ne fu andato, mentre lo guardavo riprendere ad allenarsi, se non stessi iniziando ad amare anche tutto il resto."

"Ti guardo ed anche se mi sbaglio, almeno sbaglio bene."
- in collaborazione con Ikari704

I pensieri di una giovane si fondono in una mescolanza di solitudine e malinconia e scorrono, inarrestabili, come la pioggia faceva sul suo corpo, in quella fredda notte di gennaio.