DAL TESTO:
“Esistono cose che durano in eterno, altre che si perdono nei cambiamenti di rotta di una vita.
Esistono cose che durano in eterno e che tuttavia non ricorda più nessuno, ma esistono, sono lì per sempre, tra l’istante di un battito di ciglia e l’eternità dell’universo.
Dobbiamo solo imparare a distinguerle, ad accettare che alcune cose abbiano una fine ed altre no, dobbiamo imparare a lasciar andare ciò che non abbiamo saputo rendere immortale, ciò che non ci accompagnerà per tutta la vita.
Ovviamente bisogna combattere per tutto ciò che ci appare degno di portare con noi lungo la strada, considerando tutte le possibili opportunità, compiendo ciò che è in nostro potere ed anche oltre, per ottenere ciò che desideriamo. E’ così che arriveremo a scoprire il nostro limite, la nostra umanità, il fatto che esistono anche sconfitte al mondo e non solo vittorie.
L’uomo può essere sconfitto, e non una ma miliardi di volte.
L’uomo è fatto di vittorie e sconfitte, è un essere che vive oggi per morire domani.
E non sono sicuro che la morte sia una sconfitta.”
Micah Houselingering e Tom Riddle. Il passato non è mai stato così tenebroso e desiderato.

Albus Silente. Se qualcuno avesse chiesto chi Tom Riddle temeva, l'unico che temeva, chiunque avrebbe risposto lui. Albus Percival Wulfric Brian Silente.
Ma si sarebbero sbagliati, tutti.
Sì perché prima, molto prima di Silente, ci fu un'altra persona che infastidì Tom Riddle.
Che gli fece dubitare di sé stesso.
O del destino che si era prefissato.
Una persona che era stata talmente simile a lui, per certi versi, da fargli paura.
Un passato e un futuro in comune.
Il presente?
Una continua sfida.
Qualcuno l'avrebbe chiamato amore, ma Riddle avrebbe riso.
No, era molto più di quello.
Quello stupido e lodato amore.
Riddle rispettava Meredith.
Riddle detestava i suoi ideali.
Riddle stimava Meredith.
E temeva i suoi poteri.
Perché?
Perché quegli occhi verdi l'avevano colpito più di tutti gli incantesimi che aveva ricevuto nella sua vita.
E non nel modo che ci si aspetterebbe.
DAL PROLOGO:
«Sei mia.»
«Io non sono di nessuno, Tom. Una persona non può appartenerti.»
«Questo lo credi tu.»