Roy Mustang. Riza Hawkeye. Ishbar. Come si sono sentiti nel rincontrarsi in quel luogo? Che cosa hanno pensato? E il senso di colpa? Durerà per sempre?

Tratto dal 2capitolo...
« Non sto sognando,vero ? Tu sei veramente qui con me, Riza, nel mio letto e mi ami » disse lui, staccandosi un attimo da lei per guardarla negli occhi.
Ancora non ci poteva credere che finalmente la donna della sua vita, la futura madre dei suoi figli nonché sua moglie, l’unica donna che abbia mai amato nella sua vita, lo amasse anche lei e che stasera gli stava concedendo non solo il suo corpo, ma anche il suo cuore e tutto il suo amore.
« Si, Roy…é tutto vero ! Io ti amo, ti ho sempre amato, anche quando uscivi con quelle quattro sciaquette. É vero, ho sofferto molto per questo, ma ora non ha più importanza perché tu ora sei qui con me e stai facendo l’amore con me. Hai scelto me e non una di loro. »
« Riza, amore moi ,mi dispiace di averti fatto soffrire, ma saprò rimediare ai miei errori. Te lo giuro ! Perché io ti amo…ti amo da morire. Tu sei l’unica donna che conta per me, sarai la madre dei miei figli e la mia sposa. »

Come si può dimenticare gli orrori di una guerra in cui sei stato costretto a combattere? E ad accettare la morte del proprio migliore amico?
Tutte domande a cui Mustang vorrebbe trovare una risposta ma che, purtroppo, non ci riesce.
Vorrebbe tanto uscire da quest'incubo, ma purtroppo non può.

Parodia di Cappuccetto rosso versione Fullmetal alchemist. Cosa mai potrebbe succedere di male?

[Ed!Centric ⎸hints Ed/Winry ⎸ambientato da qualche parte nei primi episodi/capitoli ⎸150 parole]
Ed stava fissando il telefono dell’ospedale da almeno cinque minuti; il braccio sollevato a metà e lasciato tremante in quella misera distanza tra mano e cornetta.
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Humans +” a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 150
★Prompt/Traccia: 4. La protesi di A si rompe e A si vergogna da morire temendo la reazione di B.

Il tempo è un l'entità strana ed il suo flusso non è sempre lineare. Immaginatelo come un fiume che poi si dirama ed immaginate ogni diramazione come una probabilistica linea temporale. In alcune linee forse non esistiamo, in altre siamo animali, in altre persone senza importanza come granelli di sabbia e in altre ancora forse dei mostri. Esiste una volontà divina dietro a tutto ciò o è solo la meccanica dell'universo con tutte quelle sue leggi e regole che la fanno da padrone...e se Dio in realtà fosse proprio un insieme di queste regole che ci domina senza possibilità di sottrarci ad esse?
Difficile dare una risposta e questa non è la storia di Dio, questa e la storia di un ragazzo che cessa di essere uomo per diventare qualcos'altro; per alcuni un mostro, per altri un angelo, ma la verità è sempre nascosta e mascherata da altre ver per sviarci e confonderci. Questo ragazzo per ottenere qualcosa ha perso il suo passato ma come scoprirà ben presto avrà la possibilità di scrivere il futuro non solo suo ma anche di molte altre persone.
A voi giudicare le sue azioni, a voi l'ardua sentenza. (è anche su wattpad)

|Fullmetal Alchemist||Eroi dell'Olimpo||crossover|
Era tentato di strappare di mano la chiave inglese a Winry e di tirarla in fronte a quell'elfo iperattivo e bruciacchiato - Leo Vaduz, o come cavolo si chiamava... Ah no, Leo Valdez.
La sua tortura era cominciata quando quel tizio era precipitato giù dal cielo assieme a una ragazza e a un aggeggio di bronzo munito di ali {...}.
Poi il tipetto sudamericano {...} aveva visto il suo braccio meccanico e si era esaltato.
[Ispirata a delle fan art di viria e scritta di getto durante una notte insonne]

Non avrebbe barattato quella visione per nient’altra cosa al mondo. Si sentì egoista e avido in quel preciso istante, se ne quasi vergognò. Ma non poteva farci nulla, lei era sua.
[Leggermente raiting rosso]

In quelle occasioni, Alphonse si preoccupava per il suo adorato fratellone e desiderava poter far qualcosa per proteggerlo da quelle visioni ma non poteva. Il suo essere un’armatura gli impediva di fare tutto ciò che un corpo umano avrebbe potuto fare anche se la sua anima, legata ad essa, gli permetteva di sembrare umano.
Mia prima storia su Full Metal Alchelmist. Spero che vi piaccia e buona lettura.

-E se avessero tardato?-
Edward si ammutolisce, gli occhi dorati si sgranano appena e l'istinto lo porta ad abbassarli sui documenti sparsi sulla scrivania del superiore. Sa bene la risposta, ma non vuole nemmeno pensare ad una possibilità del genere. Non è successo e basta, perché farsi tutti questi problemi? Ora sta relativamente bene, quindi a che pro quella sottospecie di richiamo?
-Non è successo, colonnello. Non credo di aver agito male. Se l'avessi colpito quell'ultima volta non si sarebbe salvato. E io non voglio uccidere nessuno.-
/Sei un vero idiota, Acciaio./

Roy Mustang, i suoi pensieri, le sue emozioni.
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Piccola raccolta di 10 mini-drabble sul Colonnello.

11/06/2017| Royai Day| 50 prompts scelti da me| Pre!Canon
I bagliori della nostra esistenza creano il fuoco della nostra anima.
One-shot legata ad Hallelujah, ma si può leggere separatamente.

"Ho parlato con il generale Grumman, qualche giorno fa," le riferì con leggerezza.
Riza non fece una piega, e controllò che le pagine del documento fossero in ordine prima di metterglielo davanti, implacabile.
Missing moment post capitolo 25, dopo la partita a scacchi tra Mustang e il generale Grumman. Royai implicita.

C'è odore di alcol. Forse proviene da lei o forse è impregnato nelle pareti spoglie della stanza. Si era aspettata tutto un altro luogo, un luogo misurato sull'ego dell'uomo che lo abita. Ma forse è più adatto così. Con i fogli di giornali sparsi in giro e reliquie di mozziconi di sigaretta un tempo poggiate su labbra oneste.

Vanessa, una delle donne di Madame Christmas. E' una cara amica di Roy. Ma qual è il suo passato?
Come è finita lì?
La mia versione dei fatti, in una one-shot di 1500 parole.
•••
All’improvviso tutto le fu chiaro.
Le fiabe non sono reali. Nella realtà, il principe azzurro non arriva sempre. Nella realtà, alcune principesse si devono salvare da sole; altre non si salveranno mai.
Non c’era alcun lieto fine per lei.