Fiori d'acciaio

di veronic90
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Fiori d'Acciaio

John Casey poteva sembrare duro e privo di sentimenti dietro quei muscoli d’acciaio, e quell’espressione impassibile. Ma una volta il Generale pluridecorato, che poi era entrato nei servizi segreti della C.I.A, aveva amato. Poteva sembrare una cosa difficile da credere, conoscendolo ora. Ma nel suo cuore di Marines, servitore leale degli Stati Uniti d’America, amico fidato di Chuck Bartoski e Sara Walker, ancora un unico e solitario nome di donna albergava da sempre: Kathleen McHugh, la donna che avrebbe voluto sposare.

Ma la Nazione era venuta prima di lei, e di tutto il resto, e John aveva dovuto rinunciare all’amore fin troppo presto. Si era chiuso dietro una maschera di razionalità, e aveva finto per tutti quegli anni che lei non gli mancasse, o che nulla potesse turbarlo.

Povero vecchio John! Davvero t’illudevi davvero che rivederla non ti avrebbe fatto effetto?che gli anni trascorsi lontano dalle sue labbra ti avrebbero reso insensibile ai suoi sguardi.

 

Ci aveva sperato, John. Aveva davvero creduto che lei, nonostante il fisico più robusto, e gli occhiali da sole scuri, sarebbe riuscita lo stesso a riconoscerlo. E, invece, la verità gli venne sbattuta in faccia.

“Tuo padre è in casa?” domandò cortese Chuck ad una ragazza di più o meno diciotto anni.

“No” aveva sentito che lei rispondeva “Mio padre era un Marines. E’ morto in Guerra prima che io nascessi. Era un eroe.” Concluse fiera dell’uomo che non aveva mai potuto conoscere, ma che aveva imparato ad amare dai racconti di sua madre.

“Alex, mi chiamo Alex” disse ancora, sollecitata dalle domande di Chuck.

 

Alex. La ragazza si chiama Alex.

 E Casey divenne preda dei ricordi più dolci e dolorosi di tutta la sua vita.

 

Molti anni prima.

“Come lo chiameresti se avessimo un maschio?” gli domandò Kathleen, con la testa sulla spalla di John, mentre guardavano il sole tramontare.

“Alex, come mio padre” le rispose stringendola ancora più a sé.

“E se avessimo una femmina, invece?” domandò di nuovo la donna, sorridendo.

“Alex lo stesso. Va bene uguale.” Disse Casey, deciso, prima di sapere che non avrebbe mai goduto delle gioie della paternità.

Prima che il suo Comandante gli dicesse che sarebbe entrato nei Reparti Speciali, e gli sarebbe stata fornita una nuova identità.

“E… Kathleen?” gli aveva domandato incredulo.

“Dimenticala. D’ora in poi dovrai pensare solo al tuo compito. Non c’è più spazio per lei”. Aveva affermato implacabile il Generale.

E Casey aveva annuito, impotente, accettando di far credere a tutti che era morto. Ma non l’aveva dimenticata. Non ci era mai riuscito….

 

“E tu chi sei?” gli domandò Kathleen con diffidenza, scrutandolo a lungo.

“Io … io sono…. Chiamami John!” disse a disagio, stupendo Chuck, che lo conosceva per la sua capacità di essere imperturbabile sempre e comunque.

La ragazza annuì, e si voltò verso sua madre, appena rientrata a casa.

 

Buon Dio, Katie! Non sei cambiata di una virgola. Sei la stessa donna che lasciai vent’anni fa per permettere che al Sogno Americano di continuare ad esistere.

Note d'autore:

Il titolo si  riferisce all'omonimo film, che Casey dice di preferire ad ogni altro. Personalmente ancora non l'ho visto, ma conto di vederlo prima possibile.
La storia come avrete notare s'incentra sulla figura di John Casey e sul suo amore per Kathleen McHugh( di cui troppo poco si è parlato). Insomma di Chuck e Sarah si sa fin troppo, e Casey? Ci sono io per lui. Spero il primo capitolo vi sia piaciuto e non mi resta che sperare di trovarvi anche al prossimo...





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