Il
settimo è quello giusto
“E così siamo a cinque,mamma…”
Una giovane ragazza dai capelli castani e brillanti occhi
verdi strappò un piccolo cuoricino di carta,che recava la scritta “Sakura
♥ Kaze”.
Ripose i resti del
cartoncino rosa in una scatoletta verde,dove si potevano notare alcune foto,un
piccolo diario,e un cartoncino azzurro abbastanza voluminoso. Sakura,questo era
il nome della ragazza,lo spiegò e scarabocchiò furiosamente il numero 5.
Quel cartoncino la accompagnava oramai da ventidue lunghi
anni…
Era una bambina,quando sua madre si ammalò gravemente di
tumore.
“Sakura,tesoro,vieni qui.”
“Che c’è,mammina?”
Una paffutella bimba di due o tre anni si accomodò sulle
ginocchia della madre. Sapeva che presto sua madre non ci sarebbe più stata…ma
non riusciva a darsene una ragione,lei aveva bisogno di sua madre,come sarebbe
cresciuta senza di lei?
La giovane donna le accarezzava i capelli affettuosamente.
Ripensò con dolore quanto quel gesto così semplice improvvisamente aveva
assunto tanto significato. Il suo sguardo si incupì,quasi fosse invidiosa di
tutte quelle madri che possono godere della crescita dei loro figli,e non si
rendono conto della loro incommensurabile fortuna. La piccola si accorse della
tristezza della madre e ne venne subito colpita anche lei.
“Mamma…pecché devi…sigh…andare via?”
La piccola Sakura incominciò a singhiozzare. La signora
Nadeshiko si chiese come avesse fatto a leggerle nel pensiero,ma sapeva che la
sua Sakura,e anche il suo piccolo Touya,erano dei bambini straordinari. Di
nuovo,il sorriso venne meno sul suo volto.
“Sakura…non c’è un vero e proprio perché…io dovrò andare
via,ma resterò sempre accanto a te e tuo fratello…altrimenti,chi le fa finire
le vostre liti?”
Abbozzò un sorriso.
“Sì,ma…io shono ancoa piccola…come farò senza di
te,mammina?”
Il vestito della signora Kinomoto era completamente bagnato
dalle lacrime della sua bambina. Alla giovane donna stringeva il cuore vedere
la sua piccola,che non sapeva ancora parlare proprio bene,disperarsi così.
Avrebbe dovuto lasciarle qualcosa,un qualcosa di tangibile che sua figlia,negli
anni,avrebbe potuto conservare,vedere quando sentiva la sua mancanza. Sempre se
poi Sakura si sarebbe ricordata di lei…
Era proprio questo che voleva evitare,rimanere un fantasma
del passato che veniva visitato solo una volta all’anno al cimitero…
“Sakura,tesoro,portami un cartoncino. Del colore che
preferisci,d’accordo?”
Sakura annuì e si alzò. Ci mise pochi secondi a trovare un
cartoncino azzurro e a portarlo alla madre.
“Come siamo veloci,piccola!Un giorno diventerai una
campionessa di atletica!”
Sakura sorrise,un sorriso ancora incompleto,visti i pochi
denti da latte che aveva.
La madre la riprese in braccio,tirò fuori da una tasca della
sua vestaglia un pennarello, e iniziò a pensare a cosa poter scrivere.
“L’ho preso azzurro pecché è il coloe del cielo,mamma…e tu
pretto tarai in cielo a guaddare me,no?”
“Sì,tesoro,hai ragione…Allora,adesso ascoltami. Quando sarai
grande e diventerai una bella signorina,sicuramente ci saranno dei periodi in
cui ti sentirai un po’ giù,e in cui ti sentirai persa. Ma tu…non perdere mai il
sorriso,e sii sempre disponibile…”
”Dipponibile…”ripeté la bambina,sforzandosi per ricordare le parole della
madre.
“Esatto,piccola. Ora ti traccerò una mappa,la tua vita sarà
così,perciò quando non saprai cosa fare,consulta questa cartina,ok?”
“Sì!”esclamò la bimba con entusiasmo.
Nadeshiko tracciò una linea continua,che andava da un
margine all’altro del cartoncino.
“La tua vita scolastica…farai le elementari e le medie del
quartiere,per il liceo lascio decidere a tuo padre Fujitaka…e
poi…l’università…dimmi,piccolina,che cosa vuoi fare da grande?”
Sakura ci pensò su un attimo. “Vojo fare il dottore…così le
mamme non moriranno più!”
Nadeshiko l’abbracciò forte,e scrisse:”MEDICINA”sul
cartoncino. Naturalmente era solo una linea indicativa;Sakura poi avrebbe fatto
ciò che l’avrebbe appassionata di più. La madre non sapeva,però,quanto quella
“linea indicativa”avrebbe influito nella vita di sua figlia.
“E poi…vediamo…la tua vita scolastica e lavorativa è a
posto…per quanto riguarda la famiglia,bè,sii sempre rispettosa nei confronti di
tuo padre e di Touya…sì,anche di Touya!”aggiunse divertita guardando la faccia
delusa di Sakura.
“Nadeshiko…su,dobbiamo andare dal dottore!”
La voce di un uomo distolse la donna dalle sue occupazioni.
Era suo marito Fujitaka…quanto aveva dovuto penare per poter stare con lui…ma
evidentemente non era destino che stessero a lungo insieme.
“Un attimo,caro!Un’ultima cosa e vengo!”
Si era scordata di tracciare una linea dell’amore. Sorrise
al pensiero di Sakura corteggiata,e alle prese con le prime cotte.
“E questa è la linea dell’amore…”
”Amore?”chiese la bambina curiosa.
“È un sentimento che capirai meglio quando sarai grande…è
qualcosa di potentissimo,bambina mia,e ti auguro di trovare quello giusto.
Sai,di solito raramente i primi amori sono quelli che durano tutta la
vita…pertanto,facciamo così…diciamo che…ma sì,il tuo settimo fidanzato sarà
quello giusto!”
Scrisse i primi sette numeri appena sotto la linea scolastica,e
cerchiò l’ultimo.
“E come faccio a capire se è mio fidanzato?”
Gli occhi di Sakura erano dilatati a dismisura dalla
curiosità.
Nadeshiko rise davanti a tanta ingenuità,ma rispose
prontamente: “Se dirà che tu sei la sua fidanzata,allora lo capirai…semplicissimo,no?”
La bambina annuì poco convinta. “C’è qualcos’altro che mi devi dire,mamma?”
“No,piccolina…le tre cose più importanti sono il lavoro,la
famiglia e l’amore…credo di averti detto tutto…”
La signora fece scendere la bimba dalle sue gambe,pronta per
andare a fare un’altra chemioterapia. Non le rimaneva più molto tempo…
“Mamma…ma pecché a Touya non l’hai fatto il cartoncino?”
“Perché Touya è un maschietto,avrà bisogno di papà…e poi,lui
è già abbastanza grandicello. Se la saprà cavare.”
“Se lo dici tu…”
La bimba rimase in casa con suo fratello,mentre i due
coniugi Kinomoto erano dal dottore. Ripensò attentamente alle parole della
madre…prese una scatola verde e vi mise dentro il cartoncino,con cura inusuale
per lei. Era preziosissimo!
Non molto tempo dopo,Nadeshiko Kinomoto lasciò il mondo
terreno per salire al cielo . Cielo azzurro come il cartoncino che aveva
lasciato a sua figlia,e che le avrebbe segnato la vita.
Sakura scacciò un paio di lacrime. Ogni volta che apriva la
scatola era la stessa storia…non poteva fare a meno di pensare a quel lontano
giorno di più di vent’anni prima.
Aveva adempiuto a parte delle sue promesse:aveva sempre il
sorriso stampato sulle labbra,era rispettosa nei confronti della sua
famiglia…sebbene Touya,qualche volta,la portasse all’esasperazione!
Si era laureata in medicina,nonostante fosse un asso nei 100
metri. Ma aveva fatto una promessa a sua madre,quel cartoncino decideva la sua
vita. Quel cartoncino che era l’unico legame con sua madre.
L’unica cosa che le mancava era trovare il settimo
fidanzato,e dunque quello giusto.
Finora ce n’erano stati
cinque…Mytho…il suo primo amore…Pierre,ragazzo francese con cui era durata sì e
no tre due mesi…Sasuke,segretamente innamorato di un’altra…Koichi,troppo
ipocondriaco…e infine Kaze,che era stato un grande amore…ma lui la pensava
diversamente,visto il laconico bigliettino d’addio che le aveva lasciato. Le
aveva fatto male,sì…ma presto sarebbe arrivata al suo obiettivo!Ancora un’altra
delusione,e poi avrebbe trovato l’amore della sua vita. O almeno,così credeva…
Buonaseraaaaaaa!!!Era un
secolo che volevo cimentarmi in una fanfiction su Card Captor Sakura,ed eccomi
qui! Questa ficcy AU è liberamente ispirata al film poco noto “Il settimo è
quello giusto”…dico liberamente perché non me lo ricordo granché!^^” Quindi
parecchie cose me le inventerò di sana pianta!Questi
personaggi,Sakura,Touya,Nadeshiko,Fujitaka,(e presto tutti gli altri,specie
Shaoran!*__*)non mi appartengono di diritto,e questa ficcy è scritta al solo
scopo di divertimento. Vista la mia lentezza,e tutte le storie che ho in
corso,non so quando aggiornerò…Spero almeno di essere riuscita a
incuriosirvi!Lasciatemi un commentino,così saprò se vale la pena
continuarla!^_-
Kisses,HikariKanna!