Era
piena notte, la lezione di Astronomia era finita da pochi minuti e
tutti gli studenti si stavano dirigendo nei propri dormitori a passo
stanco. Elizabeth camminava mano nella mano con George, che stava
parlando a bassa voce con il suo gemello, cercando di non farle sentire
niente. Era stizzita da quella situazione, il fatto che George le
nascondesse qualcosa non le piaceva affatto.
Si
passò una mano nei capelli e lasciò andare un sospiro,
nella speranza di attirare l’attenzione del suo ragazzo.
-Che succede?- Domandò George piegando la testa di lato e osservandola.
-Dobbiamo
parlare. Stasera. – sussurrò decisa. Non si sarebbe fatta
sfuggire un’altra volta l’occasione di mettere in chiaro la
situazione.
George lanciò un’occhiata a Fred, che annuì. Si avvicinò a Lee e gli sussurrò qualcosa.
Poi entrambi rivolsero ai due un sorriso malizioso e si allontanarono.
-Che gli hai detto?- domandò Eli alzando un sopracciglio.
-Direi
che stasera abbiamo la stanza libera per..parlare.- Ghignò
divertito e le stampò un tenero bacio sulle labbra.
Il
sapore di liquirizia le inondò le labbra. Per quanto adorasse
assaporare i baci di George, per quanto lo desiderasse ardentemente in
ogni momento quella sera avrebbe dovuto resistere, si sarebbe dovuta
contenere.
-Dobbiamo solo parlare, non farti venire strane idee in mente Weasley- disse, non potendo però contenere un sorriso.
Dopo
dieci minuti si ritrovarono nella stanza di George, era alquanto
disordinata, come al solito; gli oggetti da loro creati erano sparsi un
po’ ovunque e i letti erano disfatti. Eli si sedette sul letto di
George con le gambe incrociate. Osservò George e prese un
profondo respiro cercando la concentrazione per iniziare il discorso.
-George tu..-
Non
fece in tempo a finire la frase che subito lui si gettò sopra di
lei, le tirò su la gonna e le accarezzò le gambe fino ad
arrivare ai fianchi. Mille brividi si sprigionarono in Elizabeth.
Quanto adorava essere toccata da quelle mani che fremevano per averla,
da quel corpo che non avrebbe fatto altro che unirsi al suo.
George
iniziò a baciarla, accarezzò le sue labbra dapprima con
delicati baci. Socchiuse le labbra e insinuò la sua lingua nella
sua bocca, andando a cercare quella di lei che trovò subito,
pronta ad attorcigliarsi ed ad assaporare di rimando la sua.
Quei baci le facevano girare la testa e perdere l’orientamento, il controllo.
Ma doveva resistere, doveva parlare con George.
Con fatica si staccò.
-George fermo. Dobbiamo parlare.-
Ripeteva quella frase oramai da settimane ed ogni volta non riusciva a resistergli.
George scosse la testa e riprese ad accarezzarla, a sfiorarla.
Le accarezzò il volto e poi iniziò a posarle dolci baci sul collo, provocandola con la lingua.
Elizabeth
lasciò andare un gemito. Avrebbero parlato dopo, non poteva
resistere, per quanto ci provasse non ci riusciva.
Si
abbandonò all’eccitazione. Con velocità
sfilò la maglietta a George e gli accarezzò la schiena
desiderosa di lui. Il fuoco ardeva nei corpi di entrambi pronto ad
essere liberato.
Mentre
le labbra di entrambi erano concentrate a cercarsi, George sfilò
la maglietta di Elizabeth e la gonna. Si soffermò un attimo ad
osservare il suo corpo seminudo. Era dannatamente bellissima per lui.
Eli gli sganciò i pantaloni e li fece cadere a terra.
Dopo poco erano nudi, uno sopra l’altra. Si sfioravano, si toccavano, si cercavano.
Davano sfogo a quel desiderio che tanto li aveva assillati in quei giorni.
George si insinuò in lei e il piacere li invase entrambi.
Si
stava rinfilando la maglietta. Adesso era pronta per parlare.
Osservò George ancora disteso nel letto che la guardava con un
sorriso furbetto sul volto.
-Potresti anche non rivestirti sai?- la provocò.
Elizabeth scosse la testa e sorrise.
-Idiota.-
Alzò lo sguardo e incrociò le braccia al petto.
-Cosa mi stai nascondendo George?- domandò senza troppi giri di parole.
Lui abbassò lo sguardo e iniziò a mordersi nervosamente le labbra.
-Abbiamo
comprato l’edificio a Diagon Alley, il negozio è.. Quasi
pronto. A metà anno lasceremo la scuola- Disse tutto d’un
fiato.
Elizabeth rimase immobile. Le lacrime iniziarono a scenderle lentamente dal viso.
-E’ finita- sussurrò con voce tremante prima di correre via in preda alle lacrime.
Come
poteva lasciarla dopo quello che era successo l’anno prima, come
poteva buttare al vento il suo futuro. Come poteva farle questo?