Hello, you to me are the one thing that people call oxygen.

di FrancescaAC
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«Ale,io ho fatto.. se vien..»
Ale si staccò subito da me, mettendosi una mano in fronte e strizzando gli occhi. Era perfetto.
Poi si voltò verso Agnese.
«Oh scusate.. ho interrotto un momento particolare a quanto vedo.» disse la donna scherzando.
«Nono,zia,non è come pensi.» aggiunse Alessandro che oramai era andato in panico.
«Sì Agnese,credigli. Gli stavo raccontando dell'accaduto, ho iniziato a piangere,non ricordandomi di avere il mascara e mi Ale mi stava semplicemente levando la parte scolata.»
«Certamente..» ci guardò senza darci la minima soddisfazione di crederci.
Alessandro spostò nuovamente lo sguardo su di me. 
La zia ci osservava. 
Così io decisi di scrollarmi di dosso quei quattro occhi e mi alzai. Mi sistemai la felpa ed iniziai ad avviarmi verso le scale.
«Frà, vai via di già?» la voce di Agnese mi bloccò.
«S-sì.. ho da fare una cosa.» ero evidentemente in imbarazzo.
«Bè,almeno saluta Alessandro no?»
Guardò prima a me e poi a lui. Voledo chiudere quella storia il più presto possibile,così mi avvicinai a lui.
Eravamo a pochi metri di distanza.
Mise una mano dietro alla mia schiena,sfiorando il sedere,mi avvicinò bruscamente a sè facendomi toccare il suo petto. 
Mi sentivo protetta, come se ero dentro ad una bolla che nulla e nessuno poteva scoppiare.
Lasciavo che il suo profumo,mi inebriava le narici, mentre osservavo i suoi occhi splendidi rispecchiarsi nei miei.
Potevo vedere il mio riflesso e da come mi guardava lui, avevo sicuramente le gote rosse. 
Sentivo il suo cuore battere all'impazzata,come il mio. Poi si fece coraggio e si avvicinò a me,schioccandomi un lungo bacio sulla guancia.
Una sensazione di calore e formicolio mi entrò nel corpo ed ebbi un istinto di abbracciarlo.
Inizialmente non si mosse di un millimetro, poi mi strinse a sè ancor di più.
Posai le mie labbra sull'incavo che c'era fra il suo collo e la sua clavicola.
Mi intossicai del suo profumo un'altra volta.
Poi decisi di staccarmi.
Aveva le gote rosse.
Gli sorrisi e ricambiò.
Poi salì in camera. 
Una mezz'oretta dopo, si spalancò la porta della stanza. Mi voltai.
«Ho visto che c'è molta affinità con mio nipote..» Agnese mi guardò,mentre si sedeva a gambe incrociate sul letto.
«Mannò, siamo diventati amici,ma nulla di che.» 
«Oh certo, dopo neanche mezz'ora che vi conoscete lui è già a 'levarti il mascara scolato'» la osservavo mentre con le dita creava virgolette inesistenti,per farmi capire che non aveva abboccato ad una singola parola.
Mi rigiravo sulla sedia,indifferente alle parole di Agnese,mentre ripensavo allo sguardo di Ale e alla sensazione che avevo provato nel momento in cui mi aveva stretta a sè.




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