Luce
Luce
Guardai
quella strana ragazza che intrecciava i cestini in riva al mare.
Ogni volta
che la marea saliva lei si allontanava sempre di più.
Il rumore
della risacca la faceva scoppiare in lacrime.
E ogni onda le scatenava dei brividi lungo il
corpo.
Sapevo a
cosa pensava.
Avevo visto
la sua vittoria agli Hunger Games.
Era
sopravvissuta solo perché sapeva nuotare meglio degli altri.
E ora il
mare la terrorizzava.
Non era come
me.
Io mi sono
macchiato le mani di sangue innocente per poter sopravvivere.
E ora sono
imprigionato in una gabbia di ossessione senza uscita.
Ma lei.
Lei è
rimasta immacolata.
Nonostante
l’orrore che ha vissuto non ne è stata contaminata.
La osservai
ancora un po’ prima di decidermi.
Dovevo
rischiare?
Lei per me
era la luce stessa.
Dolce.
Calda.
Lontana.
Dovevo
avvicinarmi a quella luce?
Rischiare di
farmi scottare?
Se esisteva
qualcosa che mi tratteneva dal crollare era osservare la sua risata e le sue
lacrime.
- Annie – sussurrai.
Senza rendermi conto ero già accanto a lei – il mare non ti farà del male.
calmati –
Nascose il
viso tra le mani, cercando di sottrarsi alla vista delle onde.
Rimasi un
po’ accanto a lei, ascoltando il suono dei suoi singhiozzi.
Infine
depresso sospirai, io non potevo aiutarla.
Uno come me.
Un assassino, non poteva aiutarla.
Quando mi
alzai per andarmene, mi trattenne prendendomi per una mano – non andare via –
disse tra i singhiozzi.
Mi risedetti
accanto a lei e la cullai dolcemente – no, Annie. Non vado da nessuna parte –
Il quel
momento capii che non sarei me ne sarei mai andato.
Sarei sempre
tornato da Annie.
Lei era la
mia luce nelle tenebre.
Nad: ok non
c’è molto da dire..ho descritto il momento in cui Finnick si rende conto che
senza Annie non può vivere, o almeno è quello che volevo descrivere..
Baci
Khyhan
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