Diario di un aspirante suicida.

di RossaFujoshi801
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Milano, 23/3/2012


“A volte tutto sembra andare bene, cioè meglio rispetto all'ultimo periodo di merda che hai vissuto. A volte puoi pensare di avercela fatta, di aver finalmente smesso di soffrire inutilmente.

Ma ti sbagli. Ti sbagli di grosso. Quando le cose migliorano un po' devi stare attento: il karma, il destino, un dio malvagio, o qualunque cosa che tu credi governi il mondo.. aspetta quel momento per sbatterti a terra, facendoti prendere l'ennesima botta. Ti butta sempre più in basso, ti fa male in modi sempre diversi. E questa volta credo che non mi rialzerò. Rimarrò spezzata, un vuoto incolmabile dentro di me. I miei genitori un tempo si amavano. Mi ricordo quando ero piccola che li guardavo e vedevo come ogni tanto litigassero ma fossero sempre.. affettuosi l'uno con l'altra. Ma oramai da molti anni non li vedo scambiarsi quei piccoli gesti di tenerezza che una votla erano quotidiani. E la situazione è sempre peggio. Non si vedono quasi mai, io stessa li vedo poco, e quando si vedono, litigano. O per soldi o per qualcosa che non vogliono dire né a me né a mia sorella. Ma noi non siamo stupide, non siamo sorde. L'abbiamo capito oramai. Mio padre tradisce mia madre. Preferirei che si separassero. O che, meglio, morissero. Sarei sotto la tutela di mia sorella, o al massimo dei miei zii. E finalmente sarei libera. Libera di amare me stessa, libera dalle aspettative gravose, libera dai sentimenti opprimenti. Perchè non ce la faccio più a sentire quest'aria opprimente su di me! E come me mia sorella. Ogni giorno si butta sempre di più nel suo mondo, escludendoci. Vuole essere la migliore del suo corso all'università, la migliore amica, la ragazza modello, la sorella perfetta, una brava figlia. Credo che lo faccia inconsciamente, che cerchi di aggiustare le cose. Ma io non ce la faccio.. Io peggioro ad ogni loro litigata, ogni volta che urlano, si arrabbiano, sono sgarbati tra loro. La loro vita è fatta di piccole vendette e usano anche me e mia sorella nelle loro piccole guerre. Io voglio solo smetterla. Voglio crescere, voglio andarmene. Voglio scomparire, voglio vederli il meno possibile. Ecco. Ho trovato la frase giusta: Voglio morire.”

 

 

Diario,

Ho trovato quasi per caso questo brano, scribacchiato su un foglio all'interno di un libro che ho preso in prestito dalla biblioteca. Non era certo “I dolori del giovane Werther”, ma in un giallo di Jeffry Deaver. Ogni parola mi è entrata nel cuore. Posso identificarmi con questa ragazza. E sento come lei abbia il disperato bisogno di avere qualcuno che la ascolti, che la apprezzi, che la ami, che non la compatisca, che non la giudichi. E come me, si è affidata alla carta. Il magico potere dello scrivere, che salva le anime perdute.

Ragazza, spero che tu stia bene, o che tu abbia avuto il coraggio di farla finita. Spero che tu non soffra mai più in tutta la tua vita.

 

 

Daniel.




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