hikbycfh
Disclaimer: I personaggi de
“Il Signore degli Anelli”
Non mi appartengono,
ma sono di proprietà
di John Ronald Ruel
Tolkien ©
o di chi per lui oggi.
Se così non fosse credo
Mi avrebbero già interdetto l’entrata a
Bosco Atro!
A Silentsky~
.: Had I
Know Long Before You Came :.
.: From Home :.
Non v’era tempo, né spazio per i
dubbi se Gran Burrone era benedetto dal giorno.
Ma il sole declinava nel pallore
livido di Mordor, il cielo schiumava di fumo e cenere, e Aragorn, figlio di
Arathorn, avvertiva il seme del dubbio germogliare in spine ritorte di gelido timore.
Nella notte nera di luna suicida,
Arwen Undomiël gli venne incontro e gli strinse le mani fra le proprie: il
giorno della partenza era prossimo, l’alba terribilmente vicina.
-Vi è ancora tempo, mia signora- fu
la preghiera del ramingo -Rinuncia a me, lasciami andare, poiché per te io non
sarò che destino di morte certa-
Ed ella scosse il capo e
socchiuse gli occhi; le dita candide sfiorarono il volto di Aragorn, ne disegnarono
amorevoli il profilo. Ogni vecchiaia e fatica scomparve dalle membra del sire
dei Dùnedain, ma lo sguardo tinto d’ombra e dubbio non lasciò il volto
splendente della Stella del Vespro.
-Non ti lascerò: non morte sei
per me, ma futuro. Vita-
-Sciogli il tuo abbraccio, mia
signora! O sarà mio destino essere per te serpente e fiele-
-Se in serpente ti muterai tra le
mie braccia, al seno ti stringerò e attenderò il tuo morso per essere tua
compagna nella nuda terra-
L’erede di Isildur non
desistette: come in un presagio rivide Cerin Amroth e il fumo e l’Ombra ad Est
ed un crocchiare secco di foglie d’oro si sovrappose allo sciabordio delle
bianche cascate.
-Ancora una volta, te ne prego,
sciogli il tuo abbraccio, mia signora! O sarà mio destino essere per te lama
infuocata e ardente-
-Se in spada di fiamme ti muterai
tra le mie braccia, ancor più forte ti stringerò al seno e attenderò fino a che
il ferro non sarà gelido contro il mio petto-
Ah, non v’era speranza di
convincerla, ma come poteva rinunciare? Come permetterle di veder sfiorire il
mondo che amava, sfiorire ella stessa, bianca nel volto e dagli occhi incolori,
e abbandonarsi e giacere nell’ultima, morente vestigia del popolo elfico?
-Un’ultima volta, un’ultima
volta, ascolta la mia preghiera, sciogli il tuo abbraccio, mia signora! O sarà
mio destino essere per te il più selvaggio tra i cani che abitano le foreste-
-Se in pericolosa fiera ti
muterai tra le mie braccia, non cesserò di stringerti al seno. Né di attendere.
-Fossi anche tu spoglio di te
stesso, col buio che rapido incede sul tuo corpo stremato, t’avvolgerei in un
manto tessuto di fiori sempiterni e insieme a te rimarrei ad aspettare che l’Ombra arrivi a reclamare entrambi-
Aragorn tacque e lo sguardo si
colmò della Grazia di Arwen Undomiël.
Di lontano, Elrond, figlio di Eärendil,
Signore di Gran Burrone, Custode di Vilya e di ogni Rifugio, colui che tutto
vedeva, infine capì. Preda del più silente dolore, chiuse gli occhi.
Nulla avrebbe mai potuto di più.
Note di Fine
Capitolo
Aveva
mai ascoltato la Ballata di Tamlin? Vi lascio il link, perché è splendida: http://www.youtube.com/watch?v=_e196Jsd-oQ
Inoltre,
il serpente, la lama incandescente, il cane e la *nudità* sono prese proprio
dai versi della ballata, così come la risposta di Arwen. A parte l’ultima, che
è ovviamente parafrasata per il contesto.
Comunque.
Nulla
di più, direi.
Erano
secoli che non scrivevo su ISDA. Non oso immaginare il risultato.
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