-Vuoi fare due tiri di
scherma?- domandò Inu No Taisho.
- No, grazie-
rispose suo figlio Sesshomaru.
Si trovavano nell’ampio ingresso del loro palazzo principale
nelle vaste Terre dell’Ovest; il portone spalancato rivelava
la gloriosa mattinata di quel giorno primaverile ed il demone maggiore
Inu No Taisho mulinava a casaccio la propria spada, apparentemente per
ammazzare il tempo.
- Forse fareste meglio a
prestare più attenzione- lo ammonì
suo figlio con freddezza -o
finirete per uccidere qualcuno.
- Con questa?-
Inu No Taisho portò la spada davanti al viso e la
rimirò- Ne
dubito. Tensiega non può tagliare.
- Non può
tagliare?- ripeté Sesshomaru senza variare il
tono di voce.
- Giusto.
Suo figlio lo scrutò, stringendo la bocca in una smorfia di
disapprovazione.
- E, di grazia-
domandò -a
che cosa serve una spada che non taglia?
Inu No Taisho si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo,
infastidito dal tono glaciale del figlio.
- Un’altra
spada non lo so- fece -ma
questa qui- la agitò prima di rinfoderarla -guarisce.
- Guarisce?
- Esatto.
- Potreste usarla per
curare le vostre ferite in battaglia?- si
informò Sesshomaru, apparendo leggermente meno
disinteressato.
- In realtà
non pensavo a guarire me stesso. Gli altri, piuttosto.
- Gli altri?
- Perché lo
ripeti? Hai sentito benissimo!
Suo figlio gli lanciò uno sguardo glaciale prima di
replicare:
- E chi mai vorreste
guarire?
- Persone che hanno
incontrato ingiustamente la morte, per esempio.
- Quindi con
“guarire” voi
intendete “riportare in vita”.
- Esatto! Molti
vorrebbero una spada del genere.
-Potete escludermi dalla
lista sin da ora.
Inu No Taisho ascoltò tristemente le parole del figlio.
Fino ad una manciata di anni prima, Sesshomaru non si sarebbe mai
neppure sognato di dargli del voi.
Per lui l’adolescenza era arrivata in un lampo, allungando il
suo fisico ed assottigliando il suo viso paffuto da bambino; aveva
anche affilato il suo sguardo, così come i suoi pensieri,
che si erano fatti insofferenti e a dir poco cinici.
Sapeva, più di sospettare, che in questo cambiamento
giocasse un ruolo fondamentale la madre di Sesshomaru, che ultimamente
bazzicava sempre più spesso nelle Terre dell’Ovest
e tutte le volte che compariva a palazzo si chiudeva per ore in una
stanza con il figlio.
Di certo in quei momenti era lei che parlava per la maggior parte del
tempo, inculcando nella testa dell’altro le sue idee
estremiste sul bene e sul male, su cosa è giusto e cosa
sbagliato; Sesshomaru, con ogni probabilità, ascoltava e
stava zitto, visto che aveva perduto la propria loquacità
via via che gli anni passavano.
E se invece con sua madre chiacchierava … Beh, avrebbe anche
potuto decidere di esserne geloso.
- Sicuro?-
interloquì poi-se
per esempio morissi io, non vorresti cambiare le cose?
Attese speranzoso una risposta che non venne.
Sesshomaru lo guardò apertamente, le labbra serrate.
Inu No Taisho restituì lo sguardo, rammaricandosi di avere
lo stesso colore di occhi della madre di suo figlio: avrebbe tanto
voluto affermare che il giallo della pupilla l’aveva
ereditato da lui.
- Voi non morirete-
concluse Sesshomaru in tono definitivo.
- Ryukotsusei
è un avversario temibile- considerò
Inu No Taisho, memore del demone drago che l’aveva di recente
sfidato.
- Non quanto voi.
- Potrei dire che ci
eguagliamo.
- Non sono
d’accordo.
Così non andava: Inu No Taisho tentò un approccio
diverso.
- Non useresti Tenseiga
per riportare in vita qualcuno a cui vuoi bene?
- Non mi viene in mente
nessuno.
Il demone cane sorrise mestamente: dopotutto suo figlio era molto
giovane e non avrebbe più dichiarato volentieri di essere
affezionato al suo vecchio genitore.
Ma forse …
- Un fratello, diciamo.
- Fratello?
Naturalmente,
ora che ricomincia la sessione d'esami, non posso che perdere tempo
scribacchiando a casaccio! Oh, beh...
Il primo capitolo è proprio
introduzione-introduzione-introduzione, per quello è un po'
piatto (questo è il momento in cui accampo scuse!).
I prossimi (non saranno molti, tre, quattro al massimo) avranno meno
dialoghi tutti in fila ed un po' più di azione, se avrete la
pazienza di leggerli!
Ciao! :)
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