Nelle acque della morte

di BeaHc
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Freddo, bagnato, silenzio.

Tutto qui, nient'altro.

Ero in un sogno, o forse due.

Un qualcosa che mi aveva preso per la caviglia e mi trascinava giù, giù sempre più giù.

Era un lago, ne sono sicura; faceva freddo e ho sempre avuto paura dei laghi, ci sono mostri, relitti o cose sconosciute lì sotto.

E poi quella cosa mi portava proprio lì sotto, non ci vedevo, era tutto nero.

Nero, buio, niente ossigeno e sospesa nell'acqua; eravamo fermi lì e i miei vestiti si erano fatti pesanti, pesantissimi.

Una conchiglia aperta, all'interno una regina vestita di nero, sguardo cattivo e familiare.

Una voce, mia madre mi sveglia urlando: avevo svegliato mia sorella col mio incubo.

L'inizio della solita giornata all'insegna della cattiveria e della severità.

Ah e stamattina mia madre mi ha cacciata di casa, non le ho dato il buongiorno per la fretta.
Mi ha cacciata. “Và da tuo padre, vacci e non tornare.”, ecco le sue parole mattutine.

Tornerò (?)





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