Sogni

di Bale
(/viewuser.php?uid=107830)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.











Camminava lungo un vialetto costeggiato dai lampioni.

La nebbia gli impediva di scorgere l’orizzonte, ma lui proseguiva impavido lungo quel sentiero.

Il terreno sembrava quasi molle sotto i suoi piedi, la notte lo avvolgeva nella sua morsa tenebrosa.

Camminava lentamente, procedeva a piccoli passi verso la luce, verso la libertà.

Tutto ciò che doveva fare era arrivare in fondo, poi ogni cosa sarebbe andata al suo posto.

All’orizzonte c’era lei, vestita di bianco.

Lo attendeva con ansia, con le braccia tese verso di lui.

Non poteva vederla, ma lo sapeva.

All’improvviso, però, qualcuno lo afferrava con violenza e lo trascinava indietro.

Spencer, disperato, cercava di capire chi fosse, ma la nebbia era troppo fitta.

Nonostante la presa forte e decisa, sembrava essere una donna.

All’improvviso la sagoma indistinta si decise a parlare, rivelando la sua identità.

-Spencer, figlio mio, non andare! Resta qui con me! La tua mamma ha bisogno di te!-

Sì, era proprio sua madre.

Ma perché tentava di fermarlo? Perché voleva impedirgli di essere felice?

Dopo diversi tentativi, Reid riusciva finalmente a liberarsi da quella presa gelida e quasi spaventosa.

Proseguiva il suo cammino ormai libero da ostacoli.

Stava per raggiungerla.

Poteva quasi vederla.

Quella splendida figura vestita di bianco, ormai, non era più soltanto frutto della sua immaginazione.

Era lì, era reale.

Le si avvicinò lentamente, quasi avesse paura che scomparisse.

Era bellissima, forse anche più bella che nella realtà.

I suoi occhioni lo scrutavano con dolcezza, le sue labbra dipinsero un sorriso.

-Ti stavo aspettando, Spence-   disse la sua voce delicata.

-Sono qui, JJ-   rispondeva lui, perso in quella visione celestiale.

-Vieni con me, facciamo l’amore-

JJ gli afferrava una mano con dolcezza e lo trascinava con sé nell’ombra, nella nebbia, nell’oscurità dell’ignoto di quella assurda notte.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1066075