Sono già qua! Avete
fatto male ad incoraggiarmi, probabilmente adesso non mi
fermerò più ahahah :D
In ogni caso, a parte gli scherzi, vorrei veramente ringraziare coloro
che hanno letto, ed anche recensito, la one shot che ho postato ieri
sera. Siete state veramente gentili, grazie mille!
Questa one shot è un po' più divertente
dell'altra, un po' più comica, e molto meno tragica
(c'è chi direbbe, per fortuna...). So che sarebbe adatta per
un altro periodo dell'anno, ma quando certe idiozie ti vengono in testa
non puoi fare a meno di aprire Word e scriverle!
Detto ciò, spero veramente che vi piaccia.
Buona lettura, e a presto
Happy Father's Day
- tesoro, che lavoro fa il tuo papà? -
- il dio del tuono! -
19 marzo 20xx
- Chris, levati quel sorriso ebete dalla faccia, ti prego –
gli dico con tono delicato, guardando attentamente la strada trafficata
attraverso le lenti scure – sembri un idiota -
- tu non puoi capire! – ribatte emozionato, saltellando sul
sedile con i pugni stretti, come fosse un bambino – non sto
più nella pelle! Muoviti, non voglio fare tardi –
mi tira qualche colpetto amichevole sul braccio, senza smettere di
sorridere
- ma se siamo arrivati… - parcheggio davanti
all’edificio e spengo l’auto, non appena fuori
veniamo squadrati da capo a piedi da tutte le mamme presenti, riunite
in gruppetti, che ammiccano fra loro, ridendo e dandosi di gomito
- si può sapere perché sei così cinico
di fronte alla mia sconfinata gioia? – mi rimprovera
appoggiandosi al cofano ed incrociando le braccia
- perché non è giusto! Oggi verrai ricoperto di
baci, e lavoretti, e poesie! -
- piccolo cervo! Sei geloso della festa del papà?
– scoppia a ridere, lanciando la testa
all’indietro, qualche mamma continua a fare commenti sommessi
e risatine
- perché non esiste una festa dello zio? –
borbotto, mentre lui continua a ridacchiare, asciugandosi una lacrima
– non è giusto, voglio anch’io un
bigliettino colorato da India -
- oh sì, già me l’immagino –
smette di ridere e mi guarda con un sorriso – caro zio Tommy, ti ringrazio per
essere rimasto vicino al mio papà, nonostante lui abbia
sposato la mia mamma – me lo dice con un finto
tono da bambina, ma i suoi occhi sono seri, e sembrano dirmi grazie per
non aver rinunciato a lui… a noi… per tutti
questi anni
- ecco, qualcosa del genere – arrossisco e distolgo lo
sguardo, sa che quelle sue piccole dichiarazioni improvvise
m’imbarazzano – vorrei almeno un minimo
riconoscimento per l’enorme contributo che do -
- enorme… - mi lancia uno sguardo malizioso, lui che non ha
nemmeno idea di cosa sia l’imbarazzo – non ti
sembra di esagerare un po’? – ammicca e mi da una
pacca sul culo
- pervertito – lo rimprovero, velenoso – e sta
fermo, ci vedono! -
- è un gesto amichevole – si giustifica con
un’alzata di spalle – e comunque potresti averlo
anche tu un regalo per la festa del papà, se ti decidessi a
sposare la ragazzina
e farci un figlio -
- smettila – ribatto alzando gli occhi al cielo, prima dice
di non essere geloso e poi non vuole nemmeno chiamarla per nome
– e poi… non la amo… non me la sento di
impegnarmi fino a quel punto -
- è molto dolce da parte tua – sussurra
stringendomi una spalla, è il massimo che possiamo
concederci in pubblico – ma non voglio che tu rimanga solo,
Tom… non sarebbe giusto -
- ci… ci ripenseremo – la campanella mi salva da
questa conversazione, ci voltiamo verso il portone appena in tempo per
vedere una mandria di bambini correre verso i propri genitori
– guarda, ecco India -
Una cosetta alta un metro scarso si illumina non appena ci vede,
correndoci incontro e cominciando già la sua personale lotta
per slacciare il grembiulino rosa – papi! Zio! –
non appena raggiunge Chris alza le braccia, aspettando di essere
sollevata – per te – mi guarda arrossendo fino alla
punta dei capelli, è la copia spiccicata di sua madre, mi
porge un bigliettino fatto con del cartoncino verde
- per me? – chiedo incredulo, aprendomi in un sorriso enorme,
Chris sospira divertito e alza gli occhi al cielo, un po’
della serie “chi è l’idiota,
adesso?”
- buona festa del vice-papà! – mi dice mandandomi
un bacio dalle braccia di suo padre.
Le poso un bacio sulla fronte e apro il bigliettino, rido davanti al
disegno di me vestito da Loki, accompagnato da poche parole: Dear Uncle Tommy, even if you're
so, so bad, I will always love you, because you're very cool
– ti piace? – chiede preoccupata
- certo tesoro! È… è bellissimo!
– mi avvicino e la stringo a me, chiudendola fra il mio petto
e quello di Chris
- mi ha aiutata papà a scegliere cosa scrivere –
mi dice con quel suo tono da uccellino Titty, prima di farsi mettere
giù e correre a salutare le sue amichette
- non dovevi – lo conosco fin troppo bene per non sapere che
l’idea è stata sua
- ti meriti un po’ di affetto, anche se sei parecchio
cattivo… - ribatte con tono di sufficienza
- e mi amerai per sempre perché sono tanto tanto fico?
– non resisto all’idea di prenderlo in giro,
scoppio in una risata divertita non appena lo vedo arrossire
- per sempre – conferma, serio – ma non montarti
troppo la testa! – aggiunge, accarezzandomi una guancia ed
allontanandosi per raggiungere sua figlia.
Fine
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