La casa. Sicuramente
il luogo più accogliente e caldo che potesse mai essere
esistito nell’universo. Le persone faticavano per tornarci e
trovare un piatto pronto a ricompensarli nelle giornate più
intense. Ora che il periodo di guerra era finito, il corpo militare
poteva rilassarsi e passare più tempo in famiglia e non
lontano dagli affetti più cari. In quel momento, Maes
Hughes, mentre aiutava Glacier a lavare le stoviglie, non aveva bisogno
di medaglie e riconoscimenti per sentirsi l’uomo
più appagato del mondo.
Sua moglie
sorrise, porgendogli il piatto da asciugare.
“Roy
ha prenotato il ristorante più chic della città.
Non pensi sia esagerato? Edward-kun d’altronde è
ancora un ragazzo, potrebbe sentirsi a disagio.”
“Macché
disagio e disagio! Diamine, ha fatto bene! Scommetto che il dessert se
lo gusterà a casa comunque…”
ammiccò.
“Maes!”
lo rimproverò Glacier, le sopracciglia chiare arcuate un
poco.
“Scusa
tesoro,” bofonchiò, le mani intente a eseguire
bene il lavoro “è solo che è da una
vita che quel testone aspetta l’occasione giusta per
dichiararsi, e dopo tanta pena e dolore un premio se lo merita,
no?”
Glacier
sospirò, addolcendosi.
“Sono
sicura che Edward-kun saprà ricompensarlo. E non esiste solo
quel modo, sai.” Calcò sull’ultima
parola, regalandogli uno sguardo comprensivo “Lo
ripagherà con il suo amore. Quel ragazzo non aspettava altro
che una mossa di Roy.”
“Com’è
che si dice? Tutto è bene quel che finisce bene.
Naturalmente, vale anche per noi.” Affermò,
donandole un bacio sul collo.
“Maes,
ti avverto, con me non funziona il tipico ‘momento
romantico’!” gli diede una piccola spinta con il
fianco, ridendo piano.
“Ouch,
lo so!” si massaggiò la parte lesa, fingendo una
smorfia “Sembriamo essere tornati a tanti anni fa,
quando eravamo noi i ragazzi in cerca dell’avventura e
dell’amore con questi atteggiamenti.”
“Sono
stati senz’altro bei tempi, nonostante la guerra di Ishval.
Ora però siamo sposati e abbiamo una bambina.”
“La
mia Elicya!” partì subito, eseguendo una piroletta
“mi manca tanto!”
“Caro,
è solamente andata a dormire da un’amichetta,
domani la rivedremo…”
Hughes
sospirò, asciugandosi una lacrima di commozione.
“Hai
ragione… Però potrei telefonare
e—”
“L’hai
già fatto. Quattro volte in due ore.”
L’uomo
mugugnò il suo disappunto, per poi illuminarsi.
“Allora
potrei vedere come se la cava Roy!”
“Non
vorrai rovinare loro la serata, spero.”
“Solo
metterci un po’ di pepe…”
Glacier scosse
la testa.
“Se
poi ti minaccerà di farti arrosto non venire a cercare
protezione da me.”
“Come
no?! Traditrice!” scherzò, prendendo a farle il
solletico.
Glacier non
poté impedirsi di ridere, schizzando così
l’acqua insaponata un po’ ovunque.
“Maes,
dai! Devo finire, ti sei pure fermato, mancano ancora i bicchieri
e—”
“Domani,”
disse, elargendole una carezza sulla guancia
“Domani.”
La donna
sorrise, posando il capo sul suo petto e crogiolandosi in quella ferrea
e dolce stretta.
La pace
pensò, sbirciando l’espressione serena del marito
a un palmo da lei era
finalmente tornata.
Sì,
la mia fanfic su FMA, sono felice di esserci riuscita **
È
piccola, però vuole fare da inizio credo. La cosa buffa
è che FMA per me significa RoyEd come pairing principale,
però è nata questa piccola Maes/Glacier che, lo
ammetto, mi soddisfa, adorando i due personaggi. E se lo meritavano
l’happy ending. Anche se l’accenno RoyEd mi
è scappato…
Spero vi sia
piaciuta!
Grazie per la
lettura.
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