La Guerriera

di Lovely_Sky
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La Guerriera

 
TITOLO: La guerriera
NOME AUTORE SU EFP: Lovely_Sky
RATING: Verde
GENERE: Commedia, Avventura
AVVERTIMENTI: One-shot
COME MI HA ISPIRATA L’IMMAGINE: Sinceramente, l’unica cosa che mi ha ispirata l’immagine, è in fatto che sia una guerriera, ma con il viso truccato ma con una forma infantile… Il resto è venuto da sé. Anche l’uccellino rappresenta la sua parte innocente.
 
 Nota Autrice: Mi dispiace immensamente, però non sono riuscita mettere la suddetta immagine... spero mi perdonerete...
 
La ragazza, ultima sopravvissuta di una stirpe di guerriere, se ne stava in piedi, con l’aria severa di una giudice che condanna i peccatori, e non i peccati, a fissare la sua ennesima vittima.
Non era la prima volta che uccideva e, almeno di questo era certa, non sarebbe stata neanche l’ultima.
Il denso liquido rosso continuava a gocciolare insistentemente dall’antica spada, unendosi alla pozza creata dalla ferita al ventre destro dell’uomo. Come uno strano ticchettio di un orologio, le stava ricordando che doveva sbrigarsi se non voleva essere scoperta.
La misteriosa guerriera, diabolica alla luce lunare, con uno sguardo di sfida alzò gli occhi dalla figura morente, per posarli sulla prossima guardia del castello.
Si era allenata molto per raggiungere il livello in cui era. Aveva  superato pericoli e prove all’apparenza impossibili da affrontare che avevano sviluppato la sua forza fisica, l’ agilità e i suoi riflessi, ormai felini.
Non aveva alcuna intenzione di arrendersi proprio in quel momento. Sarebbe arrivata fino in fondo e, finalmente, sarebbe tutto finito.
Con un unico e fluido movimento della spada si liberò anche dell’altra guardia e, rubandole le chiavi, aprì il grande portone di quercia che nascondeva l’essere spregevole ed immondo che aveva osato assassinare tutta la sua stirpe.
Covava un odio profondo e insano per quel mostro viscido, con lunghe zanne appuntite e occhi neri fiammanti.
Lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, si avviò lungo l’ampio salone medioevale, stranamente ricco di quadri ed affreschi con colori sgargianti. Nonostante il suo sforzo, però, i passi, sul pavimento lucido come uno specchio, rimbombavano potenti nell’aria.
Con l’animo un po’ meno spavaldo, la nostra coraggiosa eroina continuava imperterrita la sua avanzata.
In fondo alla sala c’era, come si aspettava, il trono più grande che potesse mai immaginare e Lui era lì, fermo, ad aspettarla.
Per un attimo si fissarono negli occhi ma subito lei, senza riflettere, senza che potesse avere un minimo di potere decisionale sulle sue labbra, fece la fatidica domanda, la domanda che l’aveva tormentata per anni, che l’aveva tolto il sonno, che l’aveva vista protagonista di uccisioni per il diritto alla sopravvivenza e che, in fine, le aveva dato la forza e il coraggio di affrontare e superare tutti i pericoli a cui era stata sottoposta. Il quesito era, ovviamente, “perché?”   
Ma proprio in quel momento, quando il cuore palpitava forsennato all’idea che tra poco avrebbe scoperto il mistero del suo videogioco preferito, una voce, a lei più che nota, chiamò la bimba con fare imperioso dalla cucina: “Maria!!”
 
 
 




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