Capitolo10- Disaster Date
Comincio con un saluto Bellatrix29. Ha cominciato a betare il mio
lavoro, l'inizio di questo capitolo è stato corretto da lei. Purtroppo,
visto che avevo problemi con la mail, in un momento di sclero totale le
ho spedito solo il principio, quindi il resto sarà corretto il prima
possibile. E lo stesso vale per i capitoli precedenti. Appena me ne
avrà corretto uno, glielo accrediterò subito dopo il titolo, tanto per
non sbagliare. Nessuno ha raccolto la sfida, Indovina chi è
l'ammmmmore di Astoria quindi rimando alle recensioni. (o è davvero una
cosa incapibile o a nessuno gliene frega niente), e saluto tutti quelli
che mi seguono.
Capitolo10- Disaster Date Beta: Belllatrix29, merci ma chere.
La giornata di
sabato proseguì senza molte altre novità. Ogni tanto Astoria tastava lo
stato di depressione di Theo, per vedere se c'era ancora bisogno del
suo intervento. Blaise cercava in ogni maniera di far notare a Pansy
che lui era lì per lei. Ma pareva che la ragazza non lo notasse proprio
come maschio, lo considerava amico fino al punto, che dopo una manata
sul sedere, lei era scoppiata e ridere, pensando ad un adorabile
scherzo. Il ragazzo era sul punto di rinunciare. Se lei ci teneva
tanto a rimanere sua amica, doveva bastargli, rischiava di
perdere tutto. Draco lo convinse a lasciare perdere per qualche giorno.
si sarebbero concentrati sugli altri piani. A essere sinceri cominciava
a pensare che l'unica maniera per fare capire a Pansy la verità, fosse
di dirgliela in faccia senza troppi giri di parole. Ci avrebbe pensato
lui, il lunedì, dopo che gli altri piani erano più o meno avviati.
A
pomeriggio inoltrato, Astoria aveva messo giù una bozza per il pedinamento, durante tutta la giornata, della coppietta. Dovevano
tenerli sotto controllo e se le cose si fossero fatte troppo intime,
intervenire. Ognuno doveva monitorare una zona del castello e del
parco, per evitare di doverli seguire e di tradirsi. Si era accorta che
erano pochini per quel lavoro. "Abbiamo bisogno di aiuto. Devi chiedere a Tiger e Goyle." lo apostrofò Astoria, come se fosse un ordine. "Ehi, cara, ti devo ricordare che per colpa tua, non sono più tanto amico di loro." l'accusò Draco. "Uh,
quante storie. Lo so che non sono mai stati amici per te. Erano due
animaletti, che sei riuscito ad addestrare, che ti facevano sembrare
meno stupido. Sono sicura che basteranno due paroline dette bene per
farvi tornare come prima." "Non so... dopo che li ho cacciati in quella maniera." "Vuoi
dire che preferivi stare con loro piuttosto che con la tua fidanzata? O
volevi formare un quartetto? Saremmo stati quattro deficenti
additati a vista. E lo sai cosa avrebbero detto di me? Che mi dividevo
tra tutti e tre. Eppure lo sai bene come funziona la testa delle
persone. Quando possono pensare male lo fanno. E poi sono sicura che
hanno capito che avevi bisogno di passare un po' di tempo con la tua
futura moglie. Scommetto che sono meno stupidi di quello che si pensa."
Il tono di Astoria era perentorio, e non ammetteva repliche. Draco non
ne poteva più di essere comandato a bacchetta da quella serpe. Davanti
agli altri teneva un profilo basso, come una buona futura moglie, ma in
privato aveva messo in chiaro chi portava la tunica da uomo, e non era
lui. Per il momento far saltare l'appuntamento di Theo era al primo
posto, ma doveva trovare la maniera di liberarsi anche di lei.
Seguendo
le indicazioni (o meglio ordini) di Astoria, Draco andò alla ricerca
dei suoi ex affiliati. Erano isolati dal resto dei gruppi e stavano
studiando. Non li aveva mai visti tanto concentrati su di un libro.
Forse la lontananza da lui non aveva avuto solo effetti negativi, anche
se dimostrava che non avevano altre amicizie. Attese un attimo
pensando a cosa dire per palesare la sua presenza. Era dall'annuncio
del fidanzamento che non stava in loro compagnia. Si schiarì la voce
per attirare al loro attenzione e questi alzarono lo sguardo per
fermarlo su di lui. "Capo, la tua fidanzata ha allentato il
guinzaglio?" domandò Goyle, ironico. Draco sentì le guance avvampare.
O davvero quei due non erano stupidi come dimostravano, o la cosa era
tanto lampante che anche il più deficente dei deficenti se ne sarebbe
accorto. Cercò di riprendere il controllo della situazione, ma non potè
fare a meno di fare una specie di ghigno. "E' tanto evidente?" chiese "Non
tantissimo, è brava a fare la fidanzatina perfetta, ma il modo in cui
ci hai liquidato dopo che si è messa con te, ha parlato per tutto. Non
dico che dovevi passare tutto il tuo tempo con noi come facevi
prima, ma non vale la pena annullarsi per nessuno." la risposta di
Goyle allarmò Draco. Cominciò a temere di essere preso in giro da
chiunque. E sentire il compagno, con la sua voce cavernosa e un
po' goffa, fare un discorso serio e che avesse un senso logico, lo
spaventò. Non senza sforzo si ricordò che quelle giornate erano
dedicate a Theo e al suo appuntamento con Potter. Avrebbe lasciato o
ucciso Astoria un'altra volta. Anche se non aveva la scusa della
tresca. Cominciava ad averne le tasche piene di lei. Si era
approfittata dello stato depressivo in cui era caduto dopo la guerra e
ne aveva fatto un bamboccio. Doveva roderle molto di non essere stata
lei a convincerlo a tornare ad Hogwarts. Forse era per questo che,
nonostante lo avesse rimproverato dello scherzo a Potter, ora faceva
carte false per fargli un dispetto qualsiasi. Se non fosse stato che la
cosa infistidiva anche lui, li avrebbe fatti sposare per vederla verde
di rabbia. -Calmati,
ci pensi dopo, una cosa alla volta, per fortuna non te la devi sposare
domani.- pensò, poi si rivolse ai due energumeni. "Abbiamo bisogno
del vostro aiuto, ma non siete obbligati se non volete." aveva deciso
per un approccio soft, non voleva dare l'impressione di comandarli a
bacchetta, per non spaventarli. "Io ci sto" disse Goyle "Anche io" disse Tiger "Ma non vi ho ancora detto di cosa si tratta." "Non importa, è sempre meglio dello studio." Si alzarono e lo seguirono.
Fecero
una riunione, durante la quale decisero i ruoli. Se fosse stata un
brutta giornata i ragazzi sarebbero stati costretti a stare dentro, e
si sarebbero divisi per la scuola in maniera di seguire i loro
movimenti. Dovevano vedersi dopo colazione, perciò da lì avrebbero
coperto punti strategici, per non perdeli mai di vista. Se fosse stata
una bella giornata le cose si sarebbero complicate un po' di più.
Potevano scegliere se andare fuori o stare dentro e a seconda di dove
si fossero diretti coprire l'esterno o l'interno. Tutti seguirono
l'esposizione di Astoria. In un paio d'ore (non era ancora ora di
cena), aveva buttato giù il piano nei minimi particolari tenendo conto
di tutte le possibili varianti e le eventualità. Draco era indeciso se
ammirarla o avere paura di lei. Lui
invece aveva cercato una scusa per quando si fossero accorti che la
mattina seguente mancava Blaise, occupato a intercettare il gufo di
Astoria. Aveva aspettato che lei e Pansy si allontanassero, occupate a
parlare di cose da donne, poi aveva preso da parte l'amico. "Dobbiamo metterci d'accordo per domani mattina. Noteranno che manchi, inventeremo una scusa." disse Draco. "Anche tu hai passato il pomeriggio a tramare. E allora dimmi, qual'è il risultato delle tue elucubrazioni?" chiese il moro. "Dirò che sei stato male e che ti sei chiuso in bagno." rivelò Draco ad uno stupefatto Blaise. "Un attimo, vuoi che finga di vomitare o di avere un attacco di diarrea." Blaise non riusciva a crederci. "O
entrambe se preferisci, ma non mi sembra il caso di esagerare. Devi
stare male, ma non fino al punto di non poter partecipare al piano
contro la coppia del secolo." Draco era sul punto di ridere, ma
si trattenne. Non gli andava che Blaise si offendesse al punto da non aiutarlo più. "E come la metti con il terzo piano. Credi che Pansy mi troverà più attrente se mi viene da cagare?" "Non mi sembra il caso di essere così volgare. E poi lei sa del secondo piano. La avvertiremo che è solo una finta." "Oh, hai ragione. Anche lei fa parte del piano. Con tutti questi piani, mi sto incasinando." Blaise sospirò, sollevato. "Ti ha preso una brutta cotta, entri nel panico per nulla." "Vorrei vedere te al mio posto. Pansy non mi calcola per niente." La tristezza nella voce di Blaise era lampante. "Non
ti preoccupare, appena questa storia di Potter sarà finita penserò ad
una maniera per fare interessare Pansy a te." Gli mise una mano su una
spalla. Ora avevano altro a cui pensare.
Era ormai
quasi ora di cena. Draco si preparò mentalmente a qualsiasi cosa avesse
visto. Pensò di esserci riuscito, ma vedere Theo e Potter in un
angolo che parlavano ad un soffio dalle labbra l'uno dall'altro, lo
sconvolse. Accidenti, non poteva farsi condizionare la vita e tutti i
pasti da quei due deficienti. Però si bloccò, a guardare, pallido più
del solito, con la faccia sconvolta. Alcuni suoi compagni gli
sbatterono addosso quando si fermò di botto. Astoria si preoccupò di
controllare cosa fosse successo. Quando vide i due piccioncini e il suo
fidanzato che li fissava bianco come un morto, prese in mano la
situazione. si avvicinò alla coppietta e trascinò Theo per un braccio. "E' ora di andare a mangiare, anche tu Potter." ordinò la ragazza. "Ma Astoria... io..." si lamentò Theo "Vi
prego, sono stata un'ora chiusa in compagnia della preside che mi ha
fatto il terzo grado. Sono stata nella presidenza più in questa
settimana che i precedenti anni e comincio ad averne a sufficienza.
Perciò se non venite subito in Sala Grande, la prossima volta che ci
andrò sarà per duplice omicidio." ringhiò Astoria, fuori di se. "Ehm, forse è meglio che vada. Ci vediamo domani, dopo colazione." propose Theo. "Si,
a domani." e lo salutò, mentre guardava il suo probabile futuro
ragazzo, venire trascinato via. Si allontanò anche lui, camminando ad
una spanna dal pavimento. Blaise pensò invece a spintonare Draco, che camminava come uno che avesse una Firebolt infilata dove non batte il sole. "Draco,
hai una faccia, forse è meglio se domani lo fai tu quello che non sta
molto bene. Sarebbe più credibile." lo canzonò l'amico. Il biondo stava
per ribattere, quando si rese conto che Blaise aveva ragione. Era stato
male a pranzo e ora anche a cena non stava molto bene. Se avesse detto
che non se la sentiva di scendere a colazione la mattina seguente non
sarebbe stato strano. Anche Astoria ci sarebbe caduta. Così ci
sarebbero stati e meno problemi e Blaise non si sarebbe dovuto
vergognare con Pansy per il piano.
Raggiunsero
i
compagni al tavolo dei serpeverde. Theo stava facendo dei cenni a
Harry, che era tornato al suo posto, di fronte al loro tavolo. Harry
rispondeva con altri cenni, tra le risate appena trattenute dei suoi
compagni Grifondoro. Pareva che questi si divertissero molto, non
l'avevano presa sul personale come facevano loro. Astoria pareva
scocciata. Tutto il terrore che aveva creato in Theo quel pomeriggio
sembrava volatilizzato. "Se
un attimo tra le braccia di Potter gli ha fatto questo effetto, che gli
succederà domani, a starci tutto il giorno." Chiese Pansy, stupita. "Troveremo
una soluzione. Poi sono certa che è solo una posa. Dentro deve essere
distrutto, ma non lo vuole fare vedere." Blaise cercava di consolare la
prefetto, visto che il suo ragazzo sembrava in preda di qualche
malattia allo stomaco. Non riusciva a ingerire nulla. Cercava di
evitare di guardare i due scambiarsi tenerezze da lontano, ma alla fine
il suo sguardo cadeva sempre su di loro. non ci faceva caso nessuno per
fortuna. Non era l'unico occupato ad osservare la coppia che poteva
nascere. Era però l'unico a cui era passato l'appetito. Astoria,
prevedendo che avrebbe avuto fame in seguito, cominciò nuovamente a
riempire il suo borsellino, come aveva fatto per il pranzo. Non
riusciva a capire la reazione di Draco. Credeva fosse esagerata.
Cominciò a pensare che stesse male sul serio, e che vedere i due tubare
accentuasse i sintomi. Forse si sentiva in colpa. In fondo era colpa
sua e dello scherzo che aveva fatto a Potter, se ora i due stavano
quasi assieme. Alla fine lo vide sforzarsi di mangiare qualcosa. Draco
a malapena si accorgeva di ciò che aveva nel piatto. Sentiva di aver
fame, lo stomaco richiedeva cibo, ma allo stesso tempo lo rifutava.
Doveva assolutamente far saltare quell'appuntamento. O rischiava di
morire di fame. Quando si accorse che i suoi compagni lo guardavano
preoccupati, compresa Astoria, cominciò a mangiare qualcosina. L'idea
di Blaise, buttata lì per caso, per fare una battuta non era per nulla
male. Il mattino seguente si sarebbe rifiutato di scendere a colazione,
e avrebbe chiesto ai compagni di portargli qualcosa da mangiare. E
mentre loro facevano colazione, sarebbe stato lui a intercettare
il gufo strano che portava le pergamene ad Astoria. La previsione che
forse entro poco avrebbe saputo la verità , lo aiutò a non pensare alla
coppia gaia e gli fece tornare la voglia di mangiare. Cercò
di non abbuffarsi lo stesso. La ragazza doveva pensare che non stava
bene, così non si sarebbe stupita se la mattina fosse rimasto in
camera. La sera prima di andare a dormire avvisò Blaise del cambiamento
di piano. "E il compito di trasfigurazione?" chiese Blaise "Ne stavo già tenendo conto." "Te lo farò ugualmente. Tanto sono sicuro che troverò la maniera per fartela ripagare."
Il
mattino seguente Draco era pieno di energie, ma finse un mal di pancia.
Si rifiutò di lasciare il letto e chiese agli amici di portargli
qualcosa di leggero da mangiare. Astoria, che aveva trovato strano che
il giorno precedente il fidanzato fosse stato male solo per vedere Theo
baciare Potter, sembrò credere al fatto che il male fosse reale. Gli
promise che sarebbe tornata il prima possibile con la colazione. Draco
la ringraziò di cuore e nel frattempo pensava che doveva fare tutto di
corsa. Almeno era sicuro che se aspettava un gufo con tanta ansia, non
si sarebbe allontanata prima di riceverlo. Ma, tanto per esserne
sicuri... "Ti dispiace aspettare i gufi. Mia madre non mi ancora
scritto da quando sono qui, potrebbe arrivare proprio oggi una sua
pergamena. Posso aspettare fino ad allora." le disse con voce il più
possibile tranquilla. "Ok. Sei sicuro di riuscire a seguire il piano oggi? Non vorrei che ti strapazzassi troppo." si preoccupò la ragazza. "Starò
bene. Altrimenti avrei una buona scusa per evitare la prima lezione di
babbanologia." Ghignò Draco. Astoria rise a sua volta, poi lo baciò
sulla fronte, trovandola fresca e tranquillizandosi. Si allontanò
dal letto. "Vuoi che dica a Madama Chips di venire a vedere come stai." chiese. "No,
non voglio che mi chiuda in infermeria. Ho bisogno solo di stare un po'
più nel letto. Fra un'oretta sarò pronto per far saltare l'appuntamento
di Potter." Astoria uscì e Draco fece un incantesimo per bloccare la
porta e un altro silenziante. Se Astoria fosse tornata indietro, le
avrebbe detto che non voleva che qualcuno lo disturbasse. si vestì
velocemente, prese la scopa, si sporse dalla finestra e prese il volo
finomalla finestra da cui di solito passavano i gufi. Correva il
rischio che qualcuno lo vedesse, ma non aveva altre possibilità.
Maledetto Potter, perchè solo lui poteva avere un mantello
dell'invisibilità. Stava acora maledicendo il grifone quando notò un
nuvolone di uccelli avvicinarsi. Erano velocissimi, perciò anche lui
doveva esserlo. Vide subito il gufo striato, gli lanciò un incantesimo
bloccante e questo cominciò a cadere a peso morto, verso terra. Era
stato davvero molto bravo. era riuscito a bloccare solo l'uccello che
voleva. Ora gli lanciò un incantesimo Wingardium Leviosa, per evitare
che si schiantasse al suolo. Lo depisitò dolcemente in terra. Corse a
prendere la pergamena, ne fece una copia con un altro incantesimo, poi
la risistemò sul gufo, lo sbloccò e questo tornò per fare quello che
doveva, cioè consegnare la pergamena ad Astoria. Il tutto non era
durato più di un paio di minuti. Montò di nuovo sulla sua scopa e
rientrò dalla finestra da cui era uscito. Si spogliò e si sistemò nel
letto, subito dopo aver nascosto in un posto sicuro la pergamena. non
volle correre il rischio di leggerla subito. Astoria poteva tardare,
come poteva arrivare subito.
Astoria tardò un pochino. Quando entrò Draco si era già lavato e vestito ed era pronto per seguire il piano. "Stai meglio a quanto vedo." disse porgendogli la colazione, comprensiva di succo alla zucca. "Si, mi ha fatto bene riposarmi." Cominciò a mangiare con voracità. "Ho una fame tremenda. speriamo che sia un buon segno." "Credo che lo sia. Accidenti hai già finito?" si stupì la ragazza. "Si, non voglio tardare." "Non
preoccuparti. I ragazzi li stanno tenendo d'occhio. Un attimo fa
stavano ancora mangiando tranquillamente, se così si può dire. Theo era
teso al massimo. Basterà poco per fargli saltare i nervi." Le
informazioni di Astoria erano dettagliate. Draco, appena fu pronto... "Possiamo
andare, è meglio non rischiare che se ne vadano prima che arriviamo
noi. E' una bella giornata, quasi sicuramente se ne andranno a fare una
passeggiata fuori." Draco uscì con Astoria e raggiunse gli altri.
Stavano uscendo dalla Sala Grande. Pansy e Blaise stavano un passo
dietro a Theo. Quest'ultimo si fermò in un angolo dove attese che Harry
uscisse, poi si misero a chiaccherare. Blaise fece la prima mossa.
Passò accanto ad Harry e finse di prenderlo per errore, facendolo
sbattere contro Theo. "Scusa
Potter, non ti aveva visto." disse il moro. Harry accettò le scuse,
anche se con tutto lo spazio che c'era gli sembrava strano che fosse
andato a sbattere contro di lui. Theo ne approfittò per abbracciarlo,
quindi Harry sorrise e fece finta di nulla. Quando però fu spintonato a
ruota da Pansy, Tyger e Goyle i suoi sospetti cominciarono a diventare
certezze. Passi per la ragazza che lo aveva appena sfiorato, ma i due
giganti lo avevano lasciato un secondo senza fiato. "Scusa sfregiato" aveva detto Pansy. "Scuse accettate, carlino." Blaise fu costretto a trascinarla perchè Pansy pareva intenzionata a picchiare il ragazzo. "Blaise, lasciami, mi ha dato del carlino." si lamentò la serpe cercando di divincolarsi. "Tu lo hai chiamato sfregiato, che pretendevi che ti ringraziasse?" chiese Blaise, stupito dal modo di ragionare della ragazza. "Poteva comportarsi da gentiluomo." "E' gay, non è più obbligato a comportarsi uomo normale." Pansy lo fulminò con lo sguardo, ma non disse più nulla.
Quando venne colpito dai due giganti, che gli chiesero scusa, non ebbe il fiato di rispondere.
In
tutto questo, Theo, imbarazzatissimo per quello che volevano fare i
compagni, aveva a malapena detto due parole di scuse. Cominciava a
temere che volessero sabotare il suo appuntamento. Capì che tutto ciò
che gli aveva detto Astoria il giorno prima era un tentativo, per
altro molto ben riuscito, di farlo innervosire all'incontro con Harry.
Non che si sentisse meglio ora che lo aveva scoperto. Avere contro la
propria casa, soprattutto quella di Serpeverde, era tutto fuorchè uno
scherzo. "Potevi dire qualcosa a quegli stronzi dei tuoi compagni." si lamentò Harry. Ecco, primo danno già fatto. "Mi
dispiace, ho la netta sensazione che non approvino una eventuale storia
tra di noi. E temo che siamo solo all'inizio." Theo era convinto di
quello che diceva. "Ieri Astoria mi ha rotto le scatole per tutto
il giorno, ha cerca di convincermi che non siamo adatti a stare
insieme,
che non abbiamo nulla in comune. Mi ha terrorizzato." "Uffa" fece
Harry sbuffando " Ho passato i sette anni precedenti a difendermi da
Voldemort, e ora che lui non c'è più, non ho pace lo stesso. Non posso
continuare a vivere guardandomi le spalle. Se poi mi devo difendere da
dei dementi che non mi accettano come tuo compagno..." "Non sono
cattivi, pensano solo di fare il mio bene." disse Theo comprensivo "
solo che a volte esagerano un tantinello. Perchè non andiamo a fare una
passeggiata lungo il lago nero e continuiamo a discuterne senza
testimoni?" Harry
sorrise e accettò. "E' un ottima idea." La sua mente pensava a qualcosa
di un bel po' meno casto che parlare, ma c'era tempo, avevano
tutto il giorno per starsene in pace senza che nessuno rompesse loro le
scatole. Uscirono.
"Allora,
avete sentito ragazzi? Andranno al Lago Nero, seguiamo il piano. Voi
tutti vi appostate in zone limitrofe, cercando di essere il più
naturali possibile. Draco e io," disse Astoria indicando se stessa e il
fidanzato "ci piazzaremo dove li possiamo vedere. Se ci beccano
possiamo dire che eravamo lì a fare una passeggiata romantica." "Ci cascherebbero secondo te?" chiese Pansy. "Perchè
non dovrebbero, noi siamo fidanzati. Certo tu e Blaise non avreste una
scusa migliore della nostra. Voi con Tyger e Goyle dovrete
appostarvi nei dintorni nel caso si allontanino. Non dobbiamo
perderli di vista neanche per un istante e dobbiamo evitare qualsiasi contatto
intimo. Nel caso che si avvicinino per baciarsi potremmo passare alla
maniere forti, ma non dobbiamo colpire lo Sfregiato mi raccomando. A
lui non possiamo torcere un capello, altrimenti saremmo in guai seri."
Astoria pareva un condottiero pronto alla battaglia. "Ma
cara," l'interruppe Pansy "sei sicura che non ci crei problemi colpire
Theo. Non credo che ci sia permesso fare tutto ciò che vogliamo con
lui, anche se è un nostro compagno. Rischieremmo comunque." "Non
come a colpire di -nuovo- il Golden boy. Certo, dobbiamo fare
attenzione, ma sono sicura che riusciremo nel nostro scopo." Tutti
annuirono e presero le posizioni, il più celermente possibile.
"Tu credi, che noi due si possa andare d'accordo?" stava chiedendo Theo a Harry, seduto accanto a lui sulla riva del Lago. "Non
lo so, non posso assicurarti nulla. Ma niente ci impedisce di provare.
Io credo che se non ci mettiamo in testa di guardare aldilà dalle
apparenze, non saremo mai felici." Harry parlava tranquillamente. Non
era agitato quanto Theo. Sì, i suoi compagni lo avevano preso in giro,
ma in maniera divertita, non rognosa come avevano fatto i serpeverde. "Sai,
il tuo entusiasmo mi sta contagiando." disse Theo prendendo il
viso di Harry fra le mani. Sorridevano entrambi, sapevano cosa sarebbe
successo da lì a un attimo. Le loro labbra si avvicanarono, lentamente,
ma senza fermarsi. Si bloccarono quando sentirono ridere. Voltarono lo
sguardo e videro i prefetti serpeverde avvicinarsi. "Due
interruzioni nel giro di pochi minuti, mi paiono già tante,
non credi?" chiese Harry, senza in realtà aspettarsi una vera
risposta. Theo annuì, vedendo Draco ed Astoria avvicinarsi, guardandosi
negli occhi., senza dare l'impressione di averli visti. "Sembrano così presi l'una dall'altro." fu il commento di Theo. "Tu
pensi realmente che siano qui per caso." disse Harry. Il suo sesto
senso, che lo aveva aiutato più di una volta durante la guerra, stava
per attivarsi. "Per me sei un po' troppo sospettoso. " commentò Theo. Lo sguardo penetrante di Harry lo trapassò da parte a parte. "Spesso
sono nel giusto. Molto più di quanto mi piaccia ricordare. Dopo una
guerra che ti ha rovinato l'adolescenza non è facile abbassare la
guardia. E, purtroppo per i tuoi amici, le loro manovre sono alquanto
grezze e evidenti. Si vede che nella fretta non sono riusciti a
inventare di meglio." La voce di Harry era diventata improvvisamente
irritata. Non c'era nulla da fare. Per i serpeverde, anche per quelli
più cauti come Theo, era solo un deficente che aveva combattuto una
guerra che poteva evitare, contro una persona che poteva solo migliorare il mondo magico. Quando Draco quasi inciampò in loro, si scusò. "Anche
voi qui per l'incontro romantico. Come sta andando?" s'informò Astoria,
con un sorriso fasullo sulle labbra. Il modo in cui Harry li fissò, come se volesse fulminarli, parlava da se. "Va molto bene. Come mai anche voi qui?" chiese Theo stringendo a se Harry e trovandolo rigido. "Facevamo
una passeggiata e stavamo parlando del nostro futuro. Abbiamo pensato
che fosse molto bello il Lago Nero per una coppietta, non trovate?" La
voce di Draco era sensuale. Uno stronzo molto sexy, pensò Harry
cercando
di mascherare i propri sentimenti. Era indeciso se saltagli addosso per
baciarlo o per strangolarlo. Supponeva che in entrambi i casi la sua
fidanzata lo avrebbe fatto nero. Aveva ancora evidenti i segni della
sua
maledizione, anche se il dolore era praticamente sparito. Cominciava a
sentire i primi sintomi di prurito, anche se non era forte come gli
avevano detto sarebbe diventato. Sperava che avessero esagerato. Se ciò era vero, entro una settimana avrebbe
raggiunto un tale grado di intensità, che il dolore che aveva provato
fino a quel momento, non era paragonabile. Hermione era già pronta ad
ogni evenienza. Si era fatta una scorta, aiutata da Madama Chips, per
produrre vari tipi di rimedi, sia da bere che da spalmare sul corpo,
che lo aiutassero a calmare il prurito che dava la guarigione delle
ferite. In più, coadiuvata in questo con tutti i Grifondoro, aveva
eliminato dalla Sala Comune e dalla camera da letto, tutto ciò che
poteva usare per grattarsi. Ormai non c'erano più soprammobili, libri o
qualsialsi altra cosa che fosse anche lievemente contundente. Erano
tutti sotto chiave e Harry era l'unico a non averne l'accesso. Se
voleva qualcosa, doveva chiedere a qualcuno dei compagni. Aveva provato
a fare opposizione, ma Herm era stata irremovibile. Ne andava della sua
sicurezza. Era quasi certo che se fosse stato in uno di quei momenti
non avrebbe avuto dubbi. Gli sarebbe saltato al collo.
Per
fortuna di Draco, Harry non era ancora nella modalità
uccido-chi-mi-ha-ridotto-così. Era semplicemente scocciato per il
continuo intromettersi delle serpi in quell'appuntamento. Aveva la
sensazione che se pure si fossero spostati da un'altra parte, avrebbero
trovato qualcuno a interroperli. Vedeva
che anche Theo era
piuttosto scocciato di quell'intervento indesiderato, e questo deponeva
a suo favore. Purtroppo era troppo intimorito dalla presenza dei suoi
capicasa, che oltre ad essere i dirigenti dei serpeverde, avevano anche
un gran carattere. Soprattutto, capì, lei doveva essere una tosta. Non
doveva essere facile tenere testa a una così, e si chiese se Draco ne
fosse in grado. Mah, non erano fatti suoi, di certo, dopo aver
combattuto e vinto contro Voldemort, non si sarebbe fatto mettere i
piedi in testa da una qualsiasi. Dopo quel primo bacio che si erano
scambiati in Sala Grande, non erano riusciti a stare un secondo da
soli, senza essere disturbati. Decise di sbattersene della presenza di
quelli, prese Theo per le spalle e gli coprì le labbra con le proprie.
Socchiuse per approfondire il bacio, ma Theo non accolse l'evidente
richiesta. Aveva troppa paura della presenza dei due capicasa per
lasciarsi andare. Tenne le labbra serrate e cominciò a tremare come una
foglia. Sarebbe successo qualcosa ora, e qualsiasi fosse stata sapeva
che sarebbe stata negativa. Era convinto che Harry lo avrebbe lasciato
lì come un deficente, come si sentiva, per essersi lasciato convincere,
e sarebbe stato stupito se andandosene, non gli avesse dato uno
schiaffo. Quando sentì una potente onda d'urto farlo volare via, non
capì più nulla e quando sentì l'acqua gelida del Lago Nero
coprirlo l'unico pensiero lucido che riuscì a formulare fu
-Cazzo, non so nuotare.-
Sia
Harry, sia Astoria, fissarono stupiti il punto in cui Theo era sparito,
e un secondo dopo guardarono Draco, lo sguardo livido dalla rabbia nel
volto sempre più pallido, che impugnava la bacchetta che aveva appena
usato. Uno schiaffo lo riscosse. "Ma sei impazzito?!? Theo non
sa nuotare. Vuoi proprio uccidere qualcuno prima che finisca l'anno!"
lo apostrofò Astoria, gridandogli contro. Theo nel frattempo era
riemerso e si agitava come un indemoniato e chiedeva aiuto a pieni
polmoni. Ogni tanto tornava giù con la testa e si stava sempre più
allontanando dalla riva. Harry, senza pensarci su due volte, si
tolse le scarpe e si gettò nell'acqua fredda e oscura e si diresse nel
punto in cui Theo era andato a fondo l'ultima volta. Non lo vedeva più.
Allora s'immerse. Tornò su tre volte a riprendere fiato a mani vuote.
Alla quarta finalmente aveva agganciato il ragazzo, semisvenuto, e lo
trascinò, non senza fatica verso la riva. Qui ad attenderli per
aiutarlo Draco e Astoria. Mentre issava Theo sulla riva Draco cercò di
capire cosa gli era accaduto. Vedere quei due baciarsi gli faceva
perdere la ragione. Un attimo prima le loro labbra erano appoggiate,
quello dopo aveva la bacchetta in mano e Theo era volato in acqua. Dopo
aver preso su Theo, aiutarono Harry a risalire. Il grifone
si buttò sull'erba per riprendere fiato. Intanto Draco e Astoria
stavano cercando di far rinvenire Theo. La ragazza mormorò qualche
incantesimo e subito dopo Theo cominciò a sputare l'acqua che aveva nei
polmoni. Quando finì ricominciò a respirare.
"Che è successo?" chiese Theo, appena fu in grado di pronunciare parole di senso compiuto. "Sei
scivolato nel lago" disse Draco, poi fulminato dallo sguardo di Astoria
"Beh, io ti ho gettato nel Lago con un incantesimo." "Perchè?" Era
una domanda abbastanza scontata. Cosa poteva rispondere Draco, visto
che non lo sapeva neppure lui. Cercò di improvvisare. "Volevamo far saltare il tuo l'appuntamento con Potter, ma non potevamo colpire lui." disse a mo' di scusa "E dove è Harry?" Altra domanda scontata. "Se n'è andato. Ma prima ti ha salvato la vita." "Uao. Io lo avrei lasciato morire se avesse rifiutato di baciarmi." "Non
credo che lo avresti fatto sul serio. Comunque non sarebbe stato molto
grifondoro, poi lui non è uno qualunque. E' san Potter. Su
torniamo alla nostra casa." disse Astoria comprensiva. Draco e Astoria lo aiutarono ad alzarsi. Pansy, Blaise, Tyger e Goyle si erano avvicinati. "Non c'era bisogno del nostro aiuto, in fondo." disse Tyger. "Già,
nei miei innumerevoli piani, non avevo tenuto conto di tentare di
uccidere Theo." E diede un'altra svettola a Draco, che si lamentò,
anche se sapeva di meritarlo.
Quando
Ron ed Herm videro
Harry tornare da solo dopo neanche mezz'ora, capirono che qualcosa era
andato storto. Aspettarono che fosse lui a dire qualcosa, ma lui si era
messo a giocara con Draco jr e non aveva pronunciato parola. Alla fine
fra tutti e due erano riusciti, parola dopo parola, a tiragli fuori
quello che era successo. "Non ci posso credere, a Malfoy dovrebbero requisire la bacchetta. Ma, a proposito, non ce l'avevi tu la sua?" gli ricordò Ron. "Si, me lo ero quasi dimenticato. Probalilmente ne avrà comprata un'altra." "Io
al suo posto non sarei andato da Olivander. Almeno non dopo quello che
gli hanno fatto i suoi colleghi Mangiamorte." disse Herm "Chissà dove
può averla presa.?" "Non sono affari nostri. Gli avrei potevo
restituire la sua se mi fossi ricordato di averla. Anche se non poteva
più usarla dopo che lo avevo disarmato." "Ho notato che non ha
bisogno della sua. Con quella che ha riesce fare danni come se avesse
la vecchia. Forse anche di più." disse Ron e gli amici risero. "A
proposito, come mai voi siete chiusi qui?" chiese Harry, rendendosi
conto che Herm e Ron erano esattamente dove li aveva lasciati un'ora
proma. "Eravamo qui, pronti a consolarti, nel caso che le cose non fossero andate per il verso giusto." ammise Herm, quasi imbarazzata. "Se
non fossero intervenuti quei deficenti, poteva andare benino." Harry era
un po' offeso, lo trattavano come un bambino. "E poi, non potete
attendermi al varco per ogni appuntamento che prenderò." "Si, lo
sappiamo. Si fosse trattato di qualcuno della nostra casa, o
Tassorosso, o Corvonero, avremmo ragionato in maniera diversa. Ma
trattandosi di Serpeverde ci siamo preparati al peggio." "Quindi anche voi pensate che le nostre case siano incompatibili." l'accusò Harry. "Ora
più che mai. Ti assicuro che nel mio peggio, non era assolutamente
compreso quello che poi è successo. Questo superava i limiti della mia
immaginazione." Herm parlava convinta. "Anche tu Ron lo pensi." chiese all'amico. "Harry,
io non la faccio complicata come Herm" gli rispose il rosso
"Serpeverde + Grifondoro = guai assicurati. Da quando ti sei messo in testa di
aiutare quella piattola di Malfoy, non hai avuto tregua. E tutto per
colpa loro. Ti chiedo solo questo. Il prossimo ragazzo con cui uscirai
scegliolo fra le altre case, e se avrai altri problemi, mi rimangio
tutto quello che ho detto pubblicamente." "Sei disposto a fare un voto infrangibile?" Harry rideva. Ron gli fece una smorfia. "Ok,
tanto vale provare, sempre che trovi un altro ragazzo che sia disposto
a fare una prova." "Sono sicuro che lo troverai." gli confermò Ron. "Se
lo dice il re delle previsioni, allora accadrà di sicuro." Harry ed
Herm si sganasciarono dalle risate, mentre Ron cambiava colore. Gli
tornò in mente che ora era diventato il cocco della Cooman. Temeva che
il gramo lo avrebbe trovato. O forse era meglio che lo avesse trovato
lui, che essere il preferito della prof di una materia di cui non
gli importava nulla.
Bab's creek Allooora!
Che dire di questo capitolo. Il titolo, qualcuno lo avrà notato,
è preso da un programma di Mtv, quelli americani coi sottotitoli. Io
avrò visto due puntate in croce, perchè dopo dieci minuti che ti sforzi
di leggere e seguire le immagini nello stesso tempo, mi sono già
scassata i cosidetti. Però mi sembrava azzeccato. Per quanto
riguarda Astoria, l'ho fatta veramente rompiscatole e tirannica. Se non
fosse che forse Draco è di un'altra parrocchia, l'avrebbe mollata
comunque. 'Sto capitolo non riusciva partire, per fortuna alla fine ho trovato l'ispirazione. Rispondo alla recensioni:
Mitsuki91:
Contenta che ti piaccia la storia. Ho anche fatto delle correzioni,
spero che la storia sia più comprensibile, ora. In effetti col senno di
poi, ammetto che bisognerebbe essere nella mia testa per sapere chi
dice cosa. Grazie . Al prossimo capitolo Ciao. Harry
Potterish: Mi
lusinga che la mia storia ti piaccia al punto da essere una delle tue
prime Drarry. Ho cercato anche di migliorare la punteggiatura e
spero di avere corretto tutte le McG e cmq. Se c'è qualche altro
appunto che mi vuoi fare ben venga, non mi offendo. Posso solo
migliorare. Ho corretto anche il cognome di Astoria e lasciato così il
nome (come nella lista dei personaggi di EFP). Al prossimo
capitolo la prima lezione di Babbanologia della classe di Draco &
co. Spero di non fare confusione. Ciao e grazie. synystergates:
per cominciare, sei l'unica che pare si sia sforzata di capire chi è
l'altro LUI di Astoria. Agli altri non è fregato nulla. Astoria
non la calconano neppure di striscio. Se non ti piaceva prima che mi
durai adesso. L'appuntamento è saltato, ma ancora Draco non si rende
conto, anche se comincia a trovare strano il proprio comportamento...
be' alla prossima per il resto. Ciao e Grazie. Bellatrix29:
Un piano è arrivato a compimento, bene o male. Per gli altri ci sarà
tempo. E Draco avrà da pedalare se vuole conquistare Harry. Sta
già cominciando a sospettare che ci sia qualcosa di strano nel proprio
comportamento. Quando capirà cosa... Grazie per la correzione, appena
mi avrai corretto il resto del capitolo, lo modificherò. Ciao, alla
prossima. Tatydanza: Grazie per aver avuto il tempo di scrivere,
nonostante tutto. Mi sarebbe mancato il tuo commento. E mi raccomando,
continua a recensirmi. Ciao.
Ringrazio tutti coloro che mi
seguono. Spero di continuare a divertirvi, come mi diverto io a
scrivere, (se non mi divertissi non sarei qui). Ciao e alla prossima. bab
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