Buonasera bella gente :D
Innanzitutto, scusatemi se ultimamente l'aggiornamento sta andando a
rilento, ma è veramente un periodo incasinatissimo, ho
pochissimo tempo libero... Mi dispiace!
Poi, oltre a ringraziare, come al solito, per tutte le belle parole che
spendete per me e per il fatto che continuiate a seguire la mia storia,
vi invito ad ascoltare la canzone che ho usato per questo capitolo, se
non la conoscete... è "What Ever Happened" degli Strokes,
faceva parte della colonna sonora di Marie Antoinette, e mi piace un
sacco perchè riesce proprio a trasmettermi qualcosa, e la
trovavo perfetta per questo capitolo!
Bon, detto ciò, come al solito vi auguro una buona lettura,
e alla prossima :D
Un bacio a tutte (L)
Capitolo 7
Vengo svegliato dalla
sua voce, a volte parla nel sonno, non riesco a capire cosa stia
dicendo, ma sorrido ugualmente. Mi metto seduto, do
un’occhiata all’orologio, sono ovviamente in
ritardo, mi toccherà fare i salti mortali per essere
puntuale.
Non so se svegliarlo, lo
guardo indeciso mentre mi rivesto, con calma, non mi va di uscire da
quella porta e affrontare tutto quello che c’è
là fuori.
Alla fine ripiego sulla
codardia, non gli lascio nemmeno un biglietto, non gli lascio nemmeno
un bacio, gli lascio solo il mio ultimo sguardo sulla soglia, pregando
in cuor mio che faccia tardi e non riesca a venire alla cerimonia.
- si può
sapere dov’eri finito? – mi chiede Liam non appena
metto piede a casa, mi guarda severo controllando il nodo della
cravatta nello specchio
- ero uscito con Tom,
abbiamo fatto tardi, scusami – mormoro quella che in fondo
è la verità. Ho omesso dei particolari, certo, ma
non credo che mio fratello sarebbe pronto a sentirli – vado a
vestirmi – mi chiudo in camera, sfuggendo alla mia famiglia e
cercando di placare l’ansia
Come se non bastasse, mi
arriva un suo messaggio, fin troppo dolce, traboccante di fiducia e
speranze che sto per distruggere. Mi ci vogliono tre tentativi per
abbottonare correttamente la camicia.
I wanna be forgotten
And I don’t wanna be
reminded
- Chris... posso
entrare? -
Il suo tono mi spaventa,
l’ha capito quello che c’è
nell’aria, mi volto verso di lui e gli faccio cenno di
accomodarsi – ci mancherebbe… - ho la gola secca,
questo momento è arrivato troppo presto, e anche se ho
passato la notte a rimuginare sul modo migliore per affrontare
l’argomento, ora non mi viene in mente nulla.
- non hai risposto al
messaggio – si chiude la porta alle spalle, non con doppi
fini, lo so, la chiesa pullula di gente, e nella stanza accanto Elsa
sta finendo di sistemarsi il velo sui capelli
- Tom, io oggi mi sposo
-
- lo so -
- devi dimenticarmi -
- perché me
lo dici così dolcemente? – è
incredibile che queste parole vengano dette da entrambi con un tono
quasi sereno, come se stessimo facendo una chiacchierata fra amici,
come se non stessimo mettendo fine ad un rapporto che ha logorato e
cambiato entrambi nel profondo.
- voglio essere
dimenticato, Tom, non voglio essere ricordato…
non… non voglio che mi dedichi nemmeno un pensiero, nemmeno
a Natale o a Pasqua, o al giorno del Ringraziamento, o al mio
compleanno – il mio è uno sproloquio insensato, me
ne rendo conto. Ma so con altrettanta certezza che non sarà
in grado di andare avanti se non si costringerà a
dimenticarmi – innamorati di nuovo, Tom, fatti una famiglia e
sii felice. Te lo chiedo per favore -
Si avvicina, mi guarda
negli occhi, siamo a pochi centimetri l’uno
dall’altro, posa le sue labbra sulle mie
He
said “please don’t make this harder”
No,
I won’t yet
- per favore – si separa da me e scuote la testa, i suoi
capelli biondi ondeggiano sulla fronte – non rendere tutto
ancora più difficile -
- mi dispiace – abbasso lo sguardo, m’infilo le
mani in tasca, resistendo all’impulso di stringerle attorno
al suo collo – Chris… - prendo fiato, mi posa due
dita sulla labbra, impedendomi di continuare
- non dirlo, ti prego. – mi dice lapidario – io non
lo dirò a te e tu non lo dirai a me. Almeno questo,
risparmiamelo -
- ci vediamo di là – gli do le spalle ed esco
senza dire altro, reprimendo quelle due paroline che tentano in tutti i
modi di salire dalla mia gola.
È brutto non poter dire qualcosa che vorresti urlare.
- Tom! – una voce cristallina mi distrae, alzo la testa e mi
compare davanti Elsa, con un sorriso incredibilmente grande. Nonostante
quello che sto passando in questo momento, non posso fare a meno di
pensare che sia veramente bellissima – come sto? -
- sei fantastica – mi costringo ad un sorriso di plastica, le
vado incontro e poso un bacio sulla sua fronte… se solo
sapesse dov’erano queste labbra, pochi minuti fa
- Chris come sta? – chiede apprensiva, rabbuiandosi un
po’ – ultimamente è sempre
così agitato… -
- è un passo importante, chi non lo sarebbe? –
stanotte ho fatto sesso con lui, e stamattina tu te lo sposi.
Come cavolo funziona questo mondo?!
I
wait and tell myself life ain’t chess
But
no one comes in, and yes, you’re alone
You
don’t miss me, I know
Aspetto, mi limito ad aspettare che questa cerimonia finisca, sorrido
ai presenti, tutti mi vedono raggiante, Cap mi ha dato una pacca dolce
sulla spalla, quando ci siamo incrociati. La vita non è una
partita a scacchi, nessuno pensa con attenzione a tutte le mosse che
farà sulla scacchiera del mondo, e nemmeno ha il tempo di
farlo… ma, guardando Elsa che infila la fede
all’anulare di Chris, non riesco a non pensare Scacco Matto. Hai
vinto, bella.
Te lo sei presa, me l’hai portato via, e adesso sono rimasto
da solo a giocare. Ma da solo non si vince, non si perde…
che si gioca a fare, da soli?
E poi arriva il momento fatidico, quello presente in tutti i film
romantici di serie B, quello in cui tutto viene stravolto, prima del
lieto fine. L’anziano sacerdote guarda con
severità i presenti, quasi sfidandoli a contraddire il suo
“Se qualcuno
è contrario a questo matrimonio, parli ora o taccia per
sempre”.
Mi guardi, mi cerchi con i tuoi occhioni blu, ma un istante solo,
qualcuno potrebbe accorgersene. Lo so bene cosa significa quello
sguardo, ti stai semplicemente assicurando che io non dia di matto e
mandi all’aria il matrimonio, stai controllando che il nostro
segreto sia al sicuro.
Il mio sorriso si allarga, sta tranquillo amore mio, ti
rimarrò fedele sempre.
Oh,
that’s an ending that I can write
Cause
I’ve got you to let me down
- come stai? -
- alla grande! -
Il mio sarcasmo è evidente… ed anche il fatto che
forse ho esagerato con i brindisi. Ma è comprensibile, in
tutte le storie strappalacrime gli abbandonati trovano conforto
nell’alcol, quindi perché io non avrei dovuto?
- non era così che doveva finire, e lo sai -
- e invece… guarda un po’… - sono
velenoso, sfuggo alle sue braccia e al suo raziocinio, rifugiandomi nel
parco buio della sala ricevimenti – mi toccherà
scrivere un nuovo finale, in cui tu vivi felice e contento e io resto
da solo -
- Tom ti prego… -
- io ti amo -
- io non posso -
- allora direi che non è il caso di continuare questa
conversazione… - gli porgo il bicchiere vuoto e sorrido
affabile, cerco di darmi un contegno, non voglio che la mia ultima
apparizione in questa stramba storia sia coronata da una caduta
esemplare sull’erba bagnata
- dove diavolo vai? – passa alle cattive, m’insegue
e mi trattiene saldamente per un polso
- a casa – strattono il braccio cercando di liberarmi, ma
è innegabilmente più forte di me
- non voglio litigare, sono solo preoccupato -
- starò bene, sta tranquillo – la mia rabbia si
smonta, non posso guardarlo e continuare ad avercela con lui
– non sarai più con me, certo… ma
sopravvivrò – sorrido di nuovo, stavolta
è sincero, mi stringe per qualche istante prima di sparire
nel buio.
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