La
guerra dei vampiri
Capitolo
1 – La Tregua
Era
notte fonda e la luna splendeva alta, illuminando la Foresta Proibita
con la sua pallida luce.
Il
preside di Hogwarts guardava il panorama al di fuori della finestra
con espressione cupa e pensierosa.
“Ben
arrivato,
Tom!”
disse, continuando a rivolgere
la
sua attenzione all’esterno.
L’interpellato
uscì dall’oscurità e si mosse per
l’ufficio, fino ad arrivare
di fronte a Silente.
“Perché
mi hai fatto venire qui, vecchio?” gli chiese, sicuro che,
per una
volta, Harry Potter non sarebbe stato il fulcro della loro
discussione.
“Avrai
sicuramente notato i problemi che stanno tornando a galla tra i
vampiri, non è vero?” domandò, invece,
Silente, dando comunque al
Lord la risposta che voleva.
La
consapevolezza di quello che avrebbe potuto portare una nuova guerra
tra vampiri gli fece assumere un atteggiamento più
collaborativo, o
almeno un po’.
Albus,
staccatosi dalla finestra, lo guardò un momento e gli
mostrò una
lettera.
“È
da parte di uno dei due clan, non so quale, ma pare sia a conoscenza
dei nostri problemi e ci consiglia di porvi rimedio, in qualche
modo.”
Voldemort
ghignò “Dammi Potter e poniamo fine ai nostri
problemi!”
“Sai
che non è possibile!” ribatté Silente,
con il tono che veniva
usato con i bambini capricciosi. “Dobbiamo appianare le
nostre
divergenze, per la sicurezza di tutto il Mondo Magico. Non sei
d’accordo?”.
L’altro
alzò un sopracciglio, poi, stringendo gli occhi,
sibilò malefico
“Io cerco di conquistarlo il Mondo Magico, se te lo fossi
dimenticato.” Dopo di che sbuffò sotto lo sguardo
insistente e
luccicante dell’anziano mago di fronte a lui
“Ricorda che, anche
se accetto una tregua, quando tutto questo sarà finito
ricomincerò
a fare quello che ho fatto fin ora, in primis dare la caccia al tuo
pupillo!”
Il
preside sorrise per quell’ammissione. D’altro
canto, nessuno dei
due aveva molta scelta, non se volevano arrivare indenni alla fine di
quegli scontri.
Poco
prima di andarsene il Lord domandò con sincera
curiosità “Perché
non hai fatto chiudere la scuola, se c’è tutto
questo pericolo?”
“Ci
sono cose che devono poter succedere e se chiudessi la scuola non
accadrebbero…”.
Tom
alzò gli occhi al cielo prima di andarsene, borbottando un
“vecchio
manipolatore”.
NOTE
DELL'AUTRICE: SALVEEEEE!!!! spero che il capitolo sia piaciuto... vi
prego fatemi sapere cosa ne pensate!!! sono una scrittrice in erba e
ho bisogno di tutti i consigli e critiche di voi cari lettori per
migliorare.... buona lettura!
baci
Crystal eye
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