Sono seduta sul davanzale della  finestra della mia camera, con le gambe penzoloni nel vuoto . Guardo il tramonto che per una volta si vede bene, nitido in tutte le sue sfumature di colori: dal rosa, all’arancione, al rosso. Ho sempre  preferito il tramonto all’alba. Siamo appena entrati nella primavera ma il freddo è di Dicembre.

Sono passate due settimane dal nostro viaggio negli inferi; quando sono tornata a casa Zia Madison mi ha chiesto come fosse andata la gita e in un primo momento le stavo per spiattellare tutto in faccia, o le sarebbe preso un infarto o mi avrebbe fatta rinchiudere.

Fortunatamente l’infuso per  Jason ha funzionato, dopo averlo bevuto ha dormito un giorno intero e quando si è alzato l’ho visto subito che era diverso , più radioso.

Però ha svaligiato mezzo frigorifero.

Sussulto sentendo qualcuno sedersi affianco a me, è Alexander. “Come hai fatto? Ora puoi anche smaterializzarti?” gli chiedo osservando i giochi di luce nei suoi occhi un po’ rossi un po’ neri. Mi sorride “ho semplicemente volato” semplicemente ! .

Alyssa era rimasta tutto il tempo del nostro viaggio in macchina, quando siamo tornati mi ha soffocato con un abbraccio e mi ha tenuta stretta finchè non siamo tornati tutti a casa. Le voglio bene, è un’amica straordinaria. Nessuno mi avrebbe accompagnato in questa follia.

Nick non so se sa tutto, ma non credo, Alyssa sa tenere i segreti. Anche lui è un buon amico.

Alexander mi stringe di più  a lui, “sapevo che in fondo eri una di quelle romantiche che vogliono guardare il tramonto con il loro ragazzo” mi  prende in giro “ no, è che mi piacciono le sfumature di colori” cerco di giustificarmi. “Si si, certo come no “.

Non so come andrà avanti questa storia trà di noi, come faremo quando io ne avrò quaranta e lui ancora un aspetto da ventenne ma per adesso non potrei chiedere di meglio.