Non Sperar, Greyjoy

di Midori_
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Non sperar, Greyjoy.



Prima che i venti di guerra si alzassero, prima che tutto venisse perduto,
Theon Greyjoy covava un sogno.
Un desiderio.
Una speranza.

Quei sentimenti che talvolta provava e riuscivano a sopraffarlo avevano il volto delicato di una Lady dai capelli ramati, gli occhi chiari e il sorriso educato.
Di lei conosceva già le morbidi curve del suo corpo che s'intravedevano dalle vesti, la risata gioiosa che riservava a pochi, la rabbia che la rendeva rossa come un frutto maturo.
Di lei apprezzava la compostezza, lo sguardo sognante, l'innocenza.

Quante volte aveva sognato di prenderla, di farla sua, di cogliere la sua virtù e conservarla fino alla fine dei suoi giorni?
Quante volte aveva sognato di appoggiare il suo mantello, lo stemma nero e oro, sulle sue esili spalle, di portarla fino a Pyke e sporcarla con il sale e il mare?

Aveva atteso che lei fosse pronta, che diventasse più grande e matura, che i venti girassero a suo favore.
Era sicuro che Ned Stark gli avrebbe concesso la sua figlia più bella, il suo fiore più raro, come ricompensa per il suo silenzio, per la sua prigionia.
Si era ripromesso che mai avrebbe marciato contro Grande Inverno, non aveva bisogno di distruggere quella terra che gli aveva donato un simile regalo.

Ma tutto era sfumato in poco tempo.
Cavalli bianchi e bruni, carrozze rosse, Lannister e Baratheon avvolti in pellicce pregiate, lo hanno preceduto.
Un matrimonio combinato fu deciso in poco tempo.
Una speranza venne uccisa senza tante cerimonie.
A Theon Greyjoy non era rimasto che fingere contentezza, superiorità e menefreghismo.
Mai più le avrebbe rivolto la parola, mai più le avrebbe regalato uno sguardo.

Si concesse solo un breve saluto.
Un fraterno baciamano.
Un sussurrò gentile.
-Buon viaggio, mia cara Sansa.-





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