Messaggi
inconfessabili!
-Le terrai il muso ancora per molto?- domandò nel continuare
a sollevare l’enorme peso col solo braccio sinistro, e
l’interessato ampliò il broncio che da qualche
giorno spiccava ben visibile sul suo viso, senza però dare
alcun segno di voler rispondere.
Erano passati tre giorni da quando Nami si era ripresa dalla brutta
esperienza vissuta a causa di Shiki e Rufy, dopo che lei aveva buttato
il Dial per impedirgli di ascoltare interamente il suo messaggio, le
aveva tenuto il broncio per tutto il tempo, incapace di comprendere
perché lei l’avesse fatto.
E solitamente Zoro si sarebbe ritrovato a dare ragione al suo Capitano,
visto che come lui, quando si trattava di donne, a stento riusciva a
capirci qualcosa.
Questa volta, tuttavia, perfino uno poco attento a queste cose come lui
l’aveva capito.
Sospirò, lievemente esasperato dalla situazione,
e poggiò il pesoa terra per fermare momentaneamente il
proprio allenamento, rimuginando subito dopo su come farglielo capire.
Non gli ci volle poi molto per trovare la soluzione. -Ehi, Rufy,
ricordi cosa mi hai detto quando Nami è scappata con la
Merry?- gli chiese, e il suo Capitano voltò lievemente il
capo verso di lui. Non fece alcun cenno d’assenso, tuttavia,
aspettando che continuasse. -Come ti sentiresti se Nami ne venisse a
conoscenza?-
Ancora una volta, Rufy non gli rispose, ma l’insolito rossore
che accese le sue guance e il gesto che fece calandosi il cappello per
nascondere il viso, gli diede la risposta che cercava.
-Ecco... lei, se ti avesse fatto ascoltare quel messaggio, avrebbe
provato lo stesso.- mormorò, e Rufy alzò il capo,
mentre un sorriso incredulo da bambino si affacciava sul suo volto.
-Davvero?- domandò, prendendo parola dopo tanto silenzio, e
Zoro fece un breve cenno di assenso. Lo vide sollevarsi in piedi col
suo classico entusiasmo e lasciare frettolosamente la vedetta, ma non
ebbe nemmeno il tempo di riprendere il suo peso in mano che il suo
volto sorridente fece nuovamente capolino nella stanza. -Grazie, Zoro.-
gli disse, sparendo oltre il vano della porta.
Lo spadaccino si grattò la testa, improvvisamente dubbioso
di quanto fatto, e si chiese se il suo pensiero sul comportamento
tenuto da Nami fosse davvero corretto, ma dopotutto anche il cuoco
l'aveva detto:
<< ..tutto ciò che ho sentito io
è stato un caloroso messaggio
d’amore.>>
E per quanto fosse un’incompetente nel resto,
quando si trattava di donne era lui l’esperto…
..anche se, da bravo idiota, non aveva sicuramente capito a chi, Nami,
aveva rivolto quel messaggio.
*angolino
dell'autrice*
questa storia è nata dalla mia domanda, cosa succede dopo
che Nami getta il Dial? ed ecco.. be, quello che per me sarebbe
successo.
Voi che ne pensate? un kiss e alla prossima runami.
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