Tanzaku

di mamie
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 TANZAKU         
 
- Ho letto la storia in un libro – cominciò a dire Lavi mentre cercava con Kanda un po’ di sollievo, nel buio fresco della notte, dalla calura della giornata appena trascorsa.
- Quella delle stelle, com’è che si chiamano?
Kanda sbuffò e alzò le spalle.
- Mi pare anche di aver capito che dovresti scrivere una poesia su una strisciolina di carta e appenderla ad un albero.
- Io non so scrivere poesie – sibilò gelido Kanda. - Di quelle stelle conosco solo il fiume che le separa.
Lavi ci pensò su un attimo.
- Hai appena fatto una poesia – disse e, mentre l’altro lo guardava serio, lui sorrise.
 
***
 
Nota: la storia che ha letto Lavi si riferisce al Tanabata, la festa delle stelle innamorate (che era ieri). L’idea di scrivere una poesia su una strisciolina di carta (che si chiama tanzaku appunto) e appenderla ad un albero mi è sempre sembrata bellissima. La risposta di Kanda in effetti contiene un haiku (di quelle stelle / conosco solo il fiume / che le separa).




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