Urlo e non mi senti
Secondo la sua personale visione del mondo, che è anche
assai comune a dire il vero, le stronze non hanno preoccupazioni.
Evidentemente ha una visione del mondo leggermente offuscata,
perché se sei stronzo non ti fai seghe mentali e la notte
non ti rivolti fra le coperte in preda all’insonnia o agli
incubi.
Purtroppo, Killer non riesce ad entrare nella sua testa, non
può leggere i suoi pensieri, scorgere la verità
fra le righe delle sue parole e dei suoi gesti e se appena ci riesce
è già tanto. E’ frustrato,
perché può solo guardare da fuori,
perché lei non gli permette di fare altro. A volte teme che
sia arrivato il momento della rottura e glielo domanda, allora lei gli
risponde -Tranquillo, Kiraya.- e gli accarezza i lunghi capelli biondi.
Allora Killer legge qualcosa nei suoi occhi e la riconosce:
è la bastarda infame che l’ha incatenato a quel
suo sorriso da demonio. Il tempo di allungare le mani per carezzarle il
viso bruno e lei è già distante.
Vuole gridarle di smetterla di comportarsi così, che
vorrebbe capire che le passa per la testa, vorrebbe dirle che
può parlargli di tutto, che non è uno
cervellotico come lei, ma che la ama e che tenterebbe di capirla, ma
lei è ostinata e orgogliosa e Killer sa che lo liquiderebbe
innalzando un muro fra loro con quel suo -Va tutto bene, Kiraya.-
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