Why?
Perché?
Perché te ne sei andato da noi? Da me?
Non sai che mi manchi tantissimo, e ogni volta che vado dalla nonna,
riguardo la tua foto davanti al negozio di ortofrutta a Milano, che bei
momenti.
Ti ricordi cosa ti disse il medico dopo l'ampuazione alla gamba? Ti
disse:- Sono spiacente di informarla che potrebbe morire entro sei
mesi-. Ti rendi conto?
E ti ricordi cosa ti dissi la stessa sera in cui tu tornasti a casa? Ti
dissi:- Zio, non ti preoccupare, in questi sei mesi ci divertiremo
moltissimo insieme, andremo al parco tutti i giorni e io ti
spingerò la carrozzina, vedremo tanti film insieme,
mangeremo tantissimi gelati e faremo arrabbiare la nonna, d'accordo?-.
L'ultima sera, quella fu la tua ultima sera, e
tutti noi eravamo ignari di cosa sarebbe successo il giorno successivo.
Mi ricordo che era il 7 ottobre, e che tra cinque giorni sarebbe stato
il mio decimo compleanno.
Mi ricordo anche che io ero sul divano, e tu eri con Minù
sul lettino ospedaliero, quello che ti hanno portato a casa insieme
alla carrozzina, e stavamo guardando "Scary Movie 4", e tu continuavi a
ridere senza sosta, senza fermarti.
Mi dispiace di non essere venuta a trovarti tutti i giorni,
ma non ce la facevo a vederti in quelle condizioni, di vederti triste,
e soprattutto non volevo sentire quell'odore di disinfettante,
infestato per tutta la tua stanza, ma per fortuna sei tornato a casa
presto.
Da quando sei tornato a casa, non ti sei quasi mosso dal lettino, da
quell'odioso lettino bianco latte, e io continuavo a dirti di
cambiare quelle lenzuola perché non mi piacevano, e dal
giorno che ti operarono, non mi avevi più fatto il tuo
solito "trotta trotta cavallino" sulle ginocchia, e non mi avevi
più portato in negozio, ma io sapevo che la gamba ti
faceva male, io lo capivo dalla tua espressione quando ti
giravi nel letto, e quando correvamo per casa con la carrozzina, e la
nonna ci sgridava, dicendoci che eravamo due marmocchi, peccato che tu
avevi quarant'anni. Ma nonostante la tua età sapevi come
divertirti, anche nelle situazioni più critiche.
Mi ricordo ancora che mi aiutavi in inglese, e che ero la tua nipotina
preferita, forse perché ero e sono l'unica, e lo sono ancora
perché per me continuerai ad esistere, certo, io non ti
vedo, ma so che sei qui con me, a sostenermi e ad aiutarmi nei momenti
di difficoltà.
Erano proprio bei tempi quando venivo ad aiutarti in negozio a Milano,
e attiravo i clienti in mezzo alla strada dicendo che avevi il negozio
più bello di tutti, a volte andavo da una signora a casaccio
e la tiravo finché non raggiungeva il negozio, e tu che mi
sgridavi e mi mandavi nell'altra stanza a giocare con il tuo telefonino
per farmi restare buona, ma tu non hai mai scoperto che io andavo dal
parrucchiere di fianco a noi, e cercavo di persuadere i dipendenti a
venire da te come clieni fissi, e ci sono riuscita.
Pensa che ancora oggi io, la nonna, il nonno, papà, tutti
noi soffriamo quando parliamo di te, ed è per questo che non
tocchiamo quest'argomento, per paura di dire qualcosa di male, ma
soprattutto per non parlare di tutti i sacrifici che hai fatto per noi,
ma ora che non ci sei più, non so dare alcuna importanza a
tutto quello che hai fatto, perché io ne sono sempre rimasta
fuori dalle tua discussioni, e quando mi intromettevo nei vostri
affari, mi dicevi sempre di non preoccuparmi, e che sarebbe andato
tutto bene.
Ma allora perché, perché Gesù chiama a
sé i più buoni e non tira su i più
cattivi?
Perché te ne sei andato da noi? Da me?
Perché?
ANGOLO DELLA ALE
Buona sera a tutti, è la prima volta che scrivo una
fanfiction dedicata a qualcuno, e che non sia su Dragon Ball.
Mio zio Fabio ci ha lasciati il 7 ottobre, e mi ha lasciato dentro un
grande vuoto, che mi sarà difficile riempirlo,
perché mi vengono in mente tanti ricordi della mia infanzia
legati a lui.
Purtroppo la sua vita è stata stroncata da una malattia che
oserei dire la più brutta, secondo me, ed è
quella del tumore. All'inizio è stato ricoverato per dei
dolori alla gamba destra, poi i dolori cominciavano ad essere
insopportabili, così gli hanno dovuto amputare la gamba,
abbandonando così il mondo delle moto, siccome aveva una
Yamaha arancione. Quando poi è tornato a casa, gli hanno
dato delle stampelle e una carrozzina, e dopo qualche mese ha comprato
a rate una casa per i nonni in campagna, per allontanarli da quegli
infami dei nostri parenti che vivono sotto di noi, ma non ha nemmeno
fatto in tempo a metterci piede dentro che è morto proprio
poco prima che potesse entrarci.
Con quello che vi sto scrivendo non voglio la pietà di
nessuno, non voglio persone che mi diano "mi dispiace", non
perché credo che non gli dispiaccia veramente, ma
perché nessuno sa quanto io e la mia famiglia abbiamo
sofferto e stiamo soffrendo per quello che è successo. Io
voglio solo scrivervi in breve cos'è successo al mio eroe
personale, a quello che ritenevo la persona più importante
della mia vita, e che ora è in paradiso, e il suo ricordo
sarà per sempre nei nostri cuori.
Un bacio e a presto,
Ale
PS. Auguri Zio, so che non te li ho fatti in tempo, ma spero potrai
perdonarmi.
Arrivederci.
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