Dedicato a Rose/Natsumi… perché,
nonostante i miei emo auguri di compleanno e questa emo fic
di compleanno, lei sia sempre felice! ^____^
Benedetto colui che
inventò il sonno!
Esso si distende sull’Uomo, coprendo i suoi
affanni e i suoi pensieri, come un manto; è cibo per chi ha fame, acqua per chi
ha sete, caldo per chi ha freddo e freddo per chi ha
caldo.
-Cervantes-
Una volta, quando ero piccolo e tutto era diverso, mi
leggevi molte fiabe.
E’ sciocco e tuttavia inevitabile che mi venga in mente
proprio adesso.
Volevi trasformare me in una Bella Addormentata,
in una Biancaneve nella sua bara di cristallo, in attesa di un principe che non
sarebbe mai arrivato.
Perché sei tu l’unico che mi abbia mai
salvato.
Mi hai teso una mano quando il mio unico desiderio era
morire, mi hai mostrato che potevo desiderare di più, mi hai accolto come un
padre e sei diventato tutto il mio mondo.
E ora volevi imprigionarmi di
nuovo?
Dopo tutto questo tempo dovresti
sapere che preferirei morire piuttosto, ma tu sei un egoista testardo e non
volevi uccidermi, perché…
…è straziante restare
soli in un mondo in cui la persona più cara non c’è…
Me l’hai ripetuto tante volte, con lo sguardo lontano, ed è
buffo perché avevo sempre avuto la sensazione che stessi parlando di qualcun
altro.
Ora tutto questo non ha più senso perché sei tu a dormire
nella bara di cristallo e io sto per andarmene… per cercare un mondo dove tu
non possa raggiungermi.
…un mondo dove tu non
ci sei…
Ti osservo attraverso l’acqua pacifica e limpida e spero che
il tuo sonno sia esattamente così.
Spero che ti dia pace e che duri per sempre, anche se sono
solo un povero illuso a pensarlo.
Sei troppo forte perché l’incantesimo duri in eterno.
Eppure hai un viso sereno, come non
lo vedevo da tanto tempo.
Da anni ormai non sorridevi più e i tuoi occhi si facevano
tristi quando mi vedevi.
Tu non invecchi, non sei cambiato d’aspetto da quando mi hai
liberato, eppure ho notato le tue spalle incurvarsi, come se dovessi sostenere
un peso troppo grande.
Destino.
Ripetevi di continuo questa parola,
era sempre posata sulle tue labbra, sempre al centro dei tuoi discorsi. Ne
parlavi come di un visitatore che sarebbe potuto arrivare da un momento
all’altro.
Chissà alla fine quale fato ti si è posato addosso per cambiarti
tanto, per spingerti a volermi fare… Questo.
Avrei dovuto chiedertene il motivo, ma avevo
paura di saperlo. Sono un codardo, lo so io e lo sai tu.
Mi ripetevo che non mi avresti comunque
risposto, ma in realtà tremavo all’idea che invece l’avresti fatto. Se te l’avessi chiesto, ora sarebbe tutto diverso?
Ti guardo alla ricerca di una risposta e per un istante ti invidio.
Il tuo viso è disteso, non più segnato dalle preoccupazioni
di cui ti sobbarcavi.
Niente affanni, niente pensieri…
Però il mio è un cuore troppo malato per
trovare conforto nel sonno.
Solo la morte potrebbe… forse…
Perché non ti ho ucciso? Te lo
domanderai quando aprirai gli occhi?
Avrei potuto, forse avrei dovuto.
Non l’ho fatto anche se hai spezzato qualcosa dentro di me,
qualcosa che so di non poter aggiustare da solo. Ed
ora sono solo.
Prima avevo te. Il mio mondo, tutto quello che avessi di importante.
Chissà se sai cosa si prova a vedere il proprio mondo andare
in frantumi.
Non avevo nulla, tu mi hai dato tutto e adesso me lo volevi
portare via.
Hai ucciso qualcosa di me oggi, ma ancora io
non riesco ad uccidere te. O ad uccidere me
stesso.
Perché non ti odio o non ti amo abbastanza per farlo, proprio come non odio o amo a sufficienza me
stesso.
Ancora una volta la prova di che persona mediocre io sia.
È tempo di andare.
Ti lascio qui e allo stesso tempo ti porterò sempre con me.
Sarà una scommessa tra me e te…
Ti sveglierai e farai ciò che oggi hai
fallito o riuscirò nel frattempo a trovare qualcuno che mi odi o ami abbastanza
da donarmi la morte?
Sai… Vorrei non saperlo mai…
Sorrido… un ultimo sorriso triste.
“Sogni d’oro Ashura-ou…”