Di nuovo a Camelot

di Sweet_Juliet
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Speranza

 
 
 
Arrivati lì, Gwen esitò prima di entrare, non sapendo cosa aspettarsi.
Poi, incoraggiata da Sir Leon, si fece coraggio e varcò la porta.
Nella stanza c’erano già Merlino e Gaius, chini sul letto.
Lei si avvicinò e vide che gli stavano cambiando le bende.
Artù era molto pallido, ma, a parte questo, nulla faceva intendere che stesse facendo qualcosa di diverso da dormire.
Ma non stava dormendo e ne ebbe la conferma quando il medico tolse tutte le bende, mettendo in mostra la cicatrice della profonda ferita infertagli da un bandito.
Gwen odiò quel taglio più di ogni altra cosa al mondo.
Dopo che ebbe finito, Gaius ricoprì il principe e si fece da parte, lasciando libera la sedia accanto al letto, sulla quale prese posto la ragazza.
Sir Leon si sedette dall’altro lato ed Elyan uscì.
Il cavaliere stava chiedendo informazioni circa lo stato di Artù, ma Ginevra non lo sentiva, aveva preso la mano del suo amato e se l’era portata al viso.
Gaius uscì e Merlino sedette accanto a Gwen, mettendole una mano attorno alle spalle.
Lei appoggiò il viso sulla sua spalla e rimasero così per un po’, fermi, osservando tristi il principe ferito.
Ogni paio d’ore il medico andava a controllare eventuali miglioramenti del paziente, ma non succedeva nulla.
Stettero lì tutto il giorno, facendosi portare i pasti da Hannah, poi verso sera Sir Leon strinse per un momento una mano del principe e uscì per andare ad informare gli altri cavalieri della situazione.
Merlino andò via poco dopo, dovendo aiutare Gaius a preparare le bende e gli impiastri per il giorno successivo.
Gwen invece rimase lì, rifiutò la proposta della serva di farsi preparare un letto e decise che avrebbe dormito sulla poltrona accanto alla finestra.
Non voleva lasciarlo solo nemmeno un momento.
 
 
 

 
Uther arrivò molto tempo dopo l’ora di cena.
La ragazza si era addormentata sulla sedia, con il volto appoggiato sul letto e una mano che stringeva quella del principe.
Il re si sedette dall’altro lato e si mise ad osservarli.
Erano innamorati.
Ora lo sapeva.
E si era esposto per salvarle la vita.
Lei non se lo sarebbe mai perdonato.
Lo sapeva, lo vedeva.
Non avrebbe mai sopportato di essere la causa della sua morte.
E ora era lì.
Nonostante tutto, non le importava nulla della propria salute, della propria caviglia, del riposo di cui aveva bisogno.
Si era umiliata davanti a tutti andandolo a supplicare, aveva perfino giurato che se ne sarebbe andata per sempre se lui le avesse permesso di vedere un’ultima volta Artù.
Che lui vivesse oppure no.
E Uther sapeva che l’avrebbe fatto davvero.
Se ne sarebbe andata se lui gliel’avesse chiesto.
Lo sapeva, perché era una donna di parola, onesta, non avrebbe mai infranto un giuramento.
Lo amava.
Ora ne era più che sicuro.
Non lo faceva solo per il titolo o le ricchezze, lei amava Artù.
Non il principe, non il futuro re.
Solo Artù.
E il re era felice di questo, sperava solo di non veder finire quella storia nel giro di un giorno.
No! Non sarebbe finita.
Artù sarebbe vissuto.
Era giovane e forte e non si sarebbe lasciato sconfiggere da una cosa come la morte, aveva troppo da perdere.
Un popolo.
Un esercito.
Un’importante eredità.
Un regno.
Degli amici.
Una donna che lo amava con tutta sé stessa.
Un padre che, finalmente, aveva imparato ad accettarlo.
E sapeva che sarebbe vissuto.
Ne era certo.
 
 

 

 
Angolo Autrice:
ok, sono imperdonabile … sono mesi e mesi e mesi!!! Che non aggiorno.
Scusatemi davvero tanto.
Vi posto questo capitolo prima di partire per le vacanze, il prossimo arriverà a settembre, o forse prima J
un bacione a chi sta ancora seguendo questa piccola storia
Sweet_Juliet
 





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