N.d.A.
: Salve lettori.
Ho voluto scrivere
questa breve scena dopo che ho visto il promo esteso della puntata
numero 10, che andrà in onda lunedì sera in
America.
Ora, non so se sia
Stiles a morire. L'unica cosa che so è che vedendo quei 31
secondi, arrivata alla scena in cui viene inquadrato Stiles, ho
iniziato a piangere.
Ho voluto scrivere
ciò perchè mi ha commossa, e spero con tutto il
cuore che non sia lui a morire.
Detto questo vi
lascio alla lettura.
Come sempre le
recensioni sono ben accette :)
Non
questa volta.
Non è
esattamente questo il modo in cui mi sarei immaginato di morire. Magari
sbranato da un licantropo impazzito, magari da una qualche arma dei
cacciatori indirizzata al mio migliore amico, o perchè no,
magari da vecchio nel mio letto. Certo c'erano state delle occasioni in
questi ultimi mesi in cui avevo pensato seriamente che sarei morto, ma
ero sempre riuscito a cavarmela, e l'idea di morire ormai mi sembrava
così lontana. Eppure ora che mi trovo difronte a Matt che mi
punta addosso una pistola non riesco a non pensare che me la
caverò anche questa volta. Magari arriverà Scott
o Derek e mi aiuteranno ad uscire da questa situazione di merda in cui
mi sono cacciato.
"Lupi mannari,
cacciatori, Kanima. E' come una fottuta festa di Halloween ad ogni luna piena! Tranne che per te Stiles. In cosa ti trasformi tu?" mi
chiede Matt con uno sguardo folle negli occhi. Io l'avevo detto a Scott
che per me era il padrone del Kanima, gli avevo detto che era
pericoloso. Ci eravamo messi d'accordo che io avrei avuto sempre
ragione e lui torto, ma sembra sempre che se ne dimentichi.
"Nell'abominevole uomo delle nevi! Ma è più una cosa, tipo, invernale, sai, stagionale." rispondo con la mia solita ironia. Papà
dice sempre che mi caccerò in guai seri per via di questo
mio vizio.
"Risposta sbagliata."
replica Matt e preme il grilletto.
La pallottola mi
colpisce poco al di sopra dell'ombelico e faccio appena in tempo a
realizzare quello che è successo che cado a terra disteso
sulla schiena.
La ferita fa un male
atroce, ma magari non è così grave.
Merda, lo
è invece, eccome se lo è!
C'è sangue
ovunque, il mio sangue.
Provo a fermare la
fuoriuscita del sangue con la mano ma non serve a nulla.
Sento un'altro sparo
e una donna urlare.
Sento mio padre
chiamare il mio migliore amico.
Lo sento chiamare me.
Respiro a fatica.
Mi stupisco quando mi
sento scorrere qualcosa sulle guance.
Sono lacrime.
Non mi sono nemmeno
accorto di aver iniziato a piangere.
Non posso morire in
questo modo andiamo! Non posso, ci sarà una qualche
soluzione logica alla cosa.
Ci deve essere.
Inizio a
preoccuparmi, ho perso la sensibilità dei piedi.
I rumori cominciano a
giungermi ovattati e la vista mi si appanna.
Respiro sempre
più faticosamente.
La ferita ha
addirittura smesso di fare male.
Intravedo il viso di
un uomo davanti al mio e mi chiama per nome.
E' mio padre.
"Papà..."
provo a dire ma mi esce completamente storpiato.
Lo vedo piangere.
Non posso lasciarlo
da solo. Ha solo me. Non può perdere anche me, ha
già perso la mamma. Devo sopravvivere, glielo devo.
"Ti voglio bene
Stiles, ti voglio bene..." lo sento dire mentre mi accarezza il volto.
"Anche io..."
rispondo sforzandomi di rendere le mie parole comprensibili.
Il mio campo visivo
inizia a restringersi e sento solo più la voce che dice il
mio nome.
No, non posso morire.
Non voglio lasciare
la mia vita.
Non voglio.
"Stiles! Stiles!" lo
sento urlare ma ormai ho già chiuso gli occhi.
Non riesco
più a riaprirli, ma so di non essere ancora morto, sento le
sue braccia che mi tengono stretto a lui.
Sento le lacrime di
mio padre bagnarmi il volto.
"Genim..." mi
sussurra continuandomi ad abbracciare e cullare.
"Mi dispiace..."
riesco solo a dirgli.
E mi lascio
sprofondare nel buio.
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