Titolo del capitolo:
Il richiamo della morte.
Personaggi: Gilbert
Beilschmidt / Friedrich Von Hohenzollern.
Rating:
Giallo.
Note dell'autore:
Storico / Triste / Introspettivo.
Disclaimer:
Personaggi, luoghi e abitudini sono di proprietà del
mangaka; lo scritto e le situazioni sono di mia proprietà.
.Il
richiamo della morte.
❝Il richiamo della morte
è anche un richiamo d’amore. La morte è
dolce se le facciamo buon viso, se la accettiamo come una della grandi,
eterne forme dell’amore e della trasformazione.
Herman Hesse.❞
Lo sento.
C'è ancora l'odore acre e pastoso della terra appena smossa,
e il lieve sentore dolciastro dei fiori con cui sei stato sepolto.
Sento ogni odore, ogni consistenza di questa pietra che ricopre il tuo
viso morto sereno.
Tu non mi senti, vero? Non senti le mani che vorrebbero accarezzarti,
non senti il mio respiro spezzato e le parole di colui che
più ti amava ma che non è stato in grado di
accompagnarti oltre il più grande passo di un essere umano?
Come potresti.
Sei sotto metri di terra, dentro una bara che io stesso ho dato ordine
di costruire.
Oh, che meschino questo mondo!
Lo scorrere dei tuoi anni per me non è stato nulla, mi sono
scivolati addosso come gocce di pioggia su un tetto spiovente mentre
tu, come la terra che ora ti copre, li assorbivi tutti, uno dopo
l'altro, solchi di vecchiaia sul tuo volto gentile.
Io non lo volevo capire.
Tu eri lì, sei sempre stato lì, fin da quando
nella culla agitavi i pugni contro di me, contro quella figura che ti
offuscava la luce e il volto della nutrice. Oh, avresti voluto colpirmi
nella tua fragile e morbida figura di bambino!
Eri piccolo, Friedrich, ma la tua forza era grande.
Lo è sempre stata.
Oh, perché sto parlando ancora?
Lascio andare le mie parole nel vento che cerca di lenire il mio
dolore; ma come potrebbe riuscirci?
Ho pianto, Vecchio.
Ho pianto come tu non avresti mai potuto pensare, ho versato lacrime di
fronte a degli uomini che ti rispettavano ma che non ti hanno mai amato
come l'ho fatto io.
Ho pianto e ho gridato il tuo nome, come un bambino!
La mia Magnificenza non è servita ad evitare che il cuore mi
venisse dilaniato dal dolore; avrei preferito strapparmelo via, a piene
mani, ed offrirlo pur di fare in modo che tu riuscissi a vivere.
A vivere di nuovo.
Oh, sì, è un desiderio così meschino e
così egoistico il mio, ma chi altri potrebbe pensarla
altrimenti?
Tu sei morto, morto da solo, ed ora tutti gli anni della tua vita mi
scorrono davanti.
Ti ho osservato amare qualcuno che non ero io e ne soffrivo,
atrocemente, perché avevo paura che consacrassi la tua anima
immortale ad un semplice essere umano, che morendo l'avrebbe portata
con sé, lasciando ai miei abbracci solo un guscio vuoto.
Eh, oh, ancora ricordo l'emozione che provai quando vidi i tuoi occhi
intelligenti rivolgersi verso di me, e quel sorriso che avevi regalato
a piene mani ma diventato tanto raro a quel tempo, era mio!
Solo mio, esclusivamente di mia proprietà, da custodire come
un gioiello.
E' stato per te che ho combattuto, io ti seguivo, ti assecondavo e
pensavo che ogni cosa tu dicessi fosse giusta, e perfetta.
Lo penso ancora.
Ora tu sei "Grande"... avresti mai pensato a tutto ciò?
Oh, come è ingiusta questa morte...
Hai pensato a me, mentre chiudevi gli occhi per l'ultima volta?
Hai posato i tuoi pensieri sul mio volto e sui nostri ricordi?
Hai pronunciato il mio nome?
Oh, dannazione, sono domande a cui nessuno potrà mai
rispondermi.
Tu eri da solo come lo sono ora io. Sei stato crudele, mi hai impedito
di vederti un'ultima volta. Come avrei voluto e desiderato seguirti
nella morte, come lo voglio ora!
Le uniche cose che mi rimangono del tuo corpo e del tuo ricordo sono
questa lastra, i dipinti e i tuoi vestiti, ancora intatti sul letto ove
li hai lasciati.
Ma cosa farò quando dimenticherò persino il suono
della tua voce?
La sento, sotto le dita, la consistenza della pietra sotto cui ti hanno
posto. E posso sentire qualcuno suonare le tue melodie, avverto...
No.
Nessuno piange.
Vecchio, nessuno ha pianto per te. Quanti anni dovranno passare prima
che qualcuno possa versare una lacrima per la tua vita intera?
Non contano nulla le mie, di lacrime.
E' il pianto di qualcuno che è troppo disperato per poter
cambiare la situazione, di qualcuno che amava e che ama, che ti ama con
tutto il cuore.
Forse se mi stendo potrò avere la sensazione di abbracciarti
ancora?
... No.
Sento solo l'erba e l'umidità della sera che scende.
Non riesco ad abbracciarti, non posso, non potrò
più.
Vecchio, perché mi merito tutto questo?
Cosa ho fatto?
E tu, cosa mi avresti risposto?
Tu amavi la mia grandezza, sapevi che ero al mondo per uno scopo, ma
non me lo hai mai rivelato, nemmeno quando rimanevamo da soli nelle tue
stanze.
Mi piacerebbe pensare di essere nato solo per lenire il tuo dolore: ne
sarei felice.
Oh.
Ma come devo apparirti stupido.
Non c'è nessuno qui che possa ascoltarmi.
Ed ecco, sì, che mi metto seduto: sento dei tuoni in
lontananza, che anche il cielo abbia deciso di piangerti?
Sta per piovere, ma le nuvole ancora non coprono questo cielo.
...
E allora perché delle gocce di acqua stanno cadendo sul tuo
nome?
❝Noi compiangiamo i
morti, quasi sentissero la morte; e i morti hanno pur pace. Ma questo,
questo è il dolore, che non ha uguali, questo è
il senso dell'annullamento totale, che non dà tregua; quando
la nostra vita perde così il suo significato, quando il
cuore dice in tal guisa a se stesso.❞
.Fine.
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Boh. Non ha molto senso,
ma andavo pensandoci giusto ieri, a loro due.
Non voglio scatenare
flame, spero solo che piaccia. Lo so, non è il solito
Gilbert, ma non lo ritengo nemmeno OOC.
E' stato la persona che
più ha amato. Chiunque piangerebbe.
Persino lui.
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