La notte prima di Stanford

di Gondolin
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[Supernatural] La notte prima di Stanford  
Personaggi/Pairing: Sam/Dean
Warning: slash, incest (non descrittivo, per niente niente), angst (whoever said shipping was fun?)
Parole: 314
Dedica: a sbri_holmes, perché voleva del Wincest non spoileroso. Ho pensato di farti un regalino piccino picciò di compleanno in anticipo. Come colonna sonora consiglio I Don't Care, perché gli Apocalyptica insieme al cantante dei Three Days Grace tirano mazzate di sofferenza pura che manco i Whithin Temptation nei loro momenti peggiori migliori. E poi mentre scrivevo mi hai taggata per parlami di altre ship, quindi preparati che ti slasho tutti, prima o poi XD

Dean non l'aveva mai confessato a papà, ma la notte della partenza di Sam era stato lui ad accompagnarlo alla fermata dell'autobus.
« Non devi... » aveva iniziato Sam, ma Dean l'aveva azzittito con un gesto, sbattendo la porta dell'Impala.
Dean non l'aveva mai confessato a nessuno, ma aveva sperato per tutto il breve tragitto che suo fratello cambiasse idea. Aveva pregato allora per l'ultima volta, silenziosamente, disperatamente, ad un dio in cui non credeva, un dio che non l'aveva mai aiutato.
Peggio ancora, una parte di lui aveva sperato che almeno Sam gli chiedesse di partire con lui. E invece no, Sam lo stava abbandonando. Fino a quel momento Dean era sempre riuscito ad essere il primo a voltare le spalle a quello a cui teneva, prima che diventasse troppo importante, prima che diventasse una catena. Ma con Sam era diverso, Dean non sarebbe riuscito ad allontanarsi volontariamente da lui neanche se ne fosse andato della propria vita.
Invece Sam poteva eccome, e senza nessun rimpianto. Sembrava non capire che Dean aveva sempre preso le difese di papà nei loro litigi solo perché voleva tenere Sam al sicuro.
Quando arrivarono alla fermata Dean frenò bruscamente, facendo gemere le ruote della sua bambina contro l'asfalto. Lei sarebbe stata l'unica cosa rimastagli, e non era neanche sua. E vaffanculo anche ai pensieri da patetico perdente.
Aveva messo in mano a Sam un rotolo di banconote che aveva vinto a biliardo la sera prima e gli aveva detto di andare, perché non ce la faceva più a restare lì in attesa.
Ma Sam, testardo come sempre, aveva ignorato la sua mano tesa, l'aveva afferrato per il bavero della giacca e l'aveva baciato.
Dean aveva ritrovato quella banconote sotto il sedile una settimana dopo e si era dovuto conficcare le unghie nei palmi per non lasciar trapelare nulla mentre le raccoglieva e se le rimetteva in tasca.

 

 





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