Konbawaaaaa! Eccomi con una mia nuova ff e spero che vi piaccia! Fatemi
sapere cosa ne pensate! Ciau alla prox!
I ragazzi del Devil’s Soul.
Capitolo 1 – Tutto ha inizio in un giorno di fine estate.
Era una mattina come tante, preannunciava una splendida giornata di
fine estate. L’aria non era più così
calda e afosa, e tirava un leggero vento che faceva smuovere i rami di
alcuni alberi piantati nel giardino di un tempio, il tempio Saionji.
C’era un’aura tranquilla, il sacerdote del tempio
spazzava quelle poche foglie che iniziavano a cadere. Intanto un
ragazzo era seduto alla sua scrivania, stava ascoltando allo stereo una
canzone molto movimentata. Era intento a scrivere qualcosa su un pezzo
di carta quando poi qualcuno entrò nella sua stanza
attirando la sua attenzione. –Kanata ma insomma vuoi
abbassare il volume!? Ricorda che abitiamo in un tempio!- il ragazzo
sbuffò e abbassò contro voglia il volume, poi si
girò verso il padre e disse –contento?-.
L’uomo rimase ancora lì allora il ragazzo chiese
–c’è qualcosa che mi devi dire?- -beh in
effetti…stamattina arriverà un ospite che si
tratterrà da noi per un po’ di tempo. Io ho un
appuntamento importante con il signor Gen, quindi dovrai essere tu a
fare gli onori di casa-. Il castano sbuffò e rispose
–e va bene ho capito-, il sacerdote stava per uscire e prima
di farlo fulminò il figlio con lo sguardo –guai a
te se rialzi il volume mentre non ci sono!-.
Un’ora dopo un taxi si fermò ai piedi della
scalinata del tempio, una ragazza dai capelli lunghi e biondi vi scese
con una valigia. Guardò le scale. Perfetto un tempio! Non
poteva capitarle cosa migliore che andare ad abitare in un tempio! La
ragazza sbuffò e iniziò a salire la scalinata.
Arrivata in cima, vide il tempio, un ampio giardino e…una
assordante musica provenire dall’interno della
struttura…ma che razza di tempio era?! Si avviò
dubbiosa verso l’entrata, suonò il campanello e ne
dubitò molto sul fatto che avessero sentito, visto il
baccano di quella musica. Sbuffò, avrebbe fatto un giro nel
giardino, non poteva mica entrare senza permesso.
Kanata si alzò dalla sua posizione e si diresse verso la
cucina per bere un bicchiere d’acqua. Mentre passava per i
corridoi intravide qualcuno fuori, una ragazza dai capelli biondi con
degli occhi verdi. Dovette ammettere che era davvero carina. Si mise
degli zoccoli e uscì all’esterno attirando
l’attenzione della ragazza. –chi sei? Stai
visitando il tempio?- chiese Kanata. Questo deve essere
l’idiota che tiene questa musica a tutto volume,
però…è carino –veramente io
starò in questo tempio per un po’ di tempo, fino a
quando i miei genitori non torneranno dall’America-.
Possibile che sia lei l’ospite?! Mio padre non mi aveva detto
che era una ragazza! Peso il castano che poi disse –ah allora
sei tu, perché non hai suonato?- la ragazza
guardò male il ragazzo –pensi che non
l’abbia fatto?-. Kanata solo allora si rese conto della
stupidaggine che aveva appena detto, con la musica nelle orecchie come
credeva di sentire il campanello!? Però era troppo
orgoglioso per ammettere che aveva fatto la figura del cretino e quindi
disse –allora perché non sei entrata?- la ragazza
continuò a guardare in modo strano Kanata –e tu
credi che io possa entrare in casa altrui senza permesso? Ma da queste
parti fate sempre così?-. Questo tizio non deve essere tanto
normale, forse si è rimbambito con questa musica. Penso la
bionda. Il castano intanto iniziò a pensare che quella
ragazza gli faceva saltare i nervi come pochi riuscivano! –se
ci tieni a non rimanere fuori fino a quando torna mio padre, vieni con
me che ti mostro la tua stanza- -grazie tante per la premura- rispose
indispettita la ragazza. Entrarono dentro al tempio, e il castano
diresse la ragazza verso quella che sarebbe stata la sua stanza.
–questa è la tua stanza- detto ciò il
ragazzo se ne stava andando verso la fonte della musica. La ragazza
dovette ammettere che quel ragazzo oltre ad essere davvero molto
irritante, era anche molto scorbutico. Prima che fosse troppo lontano
per sentire lei disse –posso avere il dispiacere di sapere il
tuo nome?- il ragazzo si fermò e si voltò
–Kanata, e io posso avere il dispiacere di sapere qual
è il tuo?- -Miyu- con ciò, Kanata riprese a
camminare.
Miyu si chiuse nella sua stanza. Come sarebbe sopravvissuta in quella
casa con quell’antipatico di Kanata!? E pensare che
l’aveva anche ritenuto carino!
Verso mezzogiorno il signor Hosho tornò a casa. Si sedettero
tutti a tavola –hai trovato senza problemi il tempio?-
-sì, è stato abbastanza facile- rispose la
ragazza al sacerdote, rispetto al figlio il padre era davvero gentile e
ospitale! –allora? Cos’era questa riunione tanto
importante?- chiese Kanata scocciato, l’uomo rispose tutto
allegro –ah! È vero! Dovevo dirvi qualcosa di
importante. Oggi pomeriggio parto per un pellegrinaggio in India quindi
sarete voi ad occuparvi del tempio durante la mia assenza- -COSA!?-
esclamarono i due ragazzi scattando in piedi. L’uomo allora
guardò l’orologio –perfetto, credo che
anticiperò i tempi! Ciao ragazzi fate attenzione!- subito
dopo il signor Hosho iniziò a scappare verso
l’uscita. Kanata e Miyu lo seguirono, ma fu inutile era
sparito. Io da sola con Kanata!? Non se ne parla nemmeno! Oggi telefono
a mia madre e le dico di trovarmi un’altra sistemazione! La
ragazza se ne andò nella sua stanza lasciando un Kanata
estraniato che si chiedeva cosa le prendesse tutto ad un tratto.
Miyu si svegliò, si era stesa sul futon e per la stanchezza
del viaggio si era addormentata, era ormai arrivata la sera e doveva
chiamare urgentemente a sua madre. Andò davanti alla porta
della stanza di Kanata. Bussò una prima volta, ma non
ricevette alcuna risposta. Bussò più
forte…niente ancora. Spazientita allora aprì e
capì il perchè di nessuna risposta da parte del
ragazzo. Kanata aveva delle cuffie attaccate allo stereo e nel
frattempo scriveva. Miyu si avvicinò incuriosita, Kanata era
così preso che non si era accorto di niente. La ragazza
cercò di leggere cosa stesse scrivendo il castano, era il
testo di una canzone. C’erano diverse cancellature e sbarre,
in alto al centro c’era scritto “Blurry”.
Ad un tratto il ragazzo si accorse della presenza della ragazza e
questo gli fece prendere un colpo –sei per caso impazzita a
spuntarmi dal nulla alle spalle!?- la ragazza lo guardò
truce –io veramente avrei bussato, ma se hai le cuffie dubito
che tu abbia sentito- Kanata poggiò le cuffie sulla
scrivania e chiese in modo poco gentile –beh allora dimmi
cosa vuoi- -lascia stare, non serve neanche che te lo chieda!
Andrò a cercare una cabina telefonica!- la ragazza
girò i tacchi e se ne stava andando verso la porta di
ingresso. Kanata sbuffò e la seguì dicendo
–non puoi mica andare girando a quest’ora! Non
conosci neanche la zona!- -non sono una bambina! Ho 17 anni e me la so
cavare da sola!- si mise le scarpe e aprì la porta ma una
mano l’afferrò per il polso. Ci fu un lampo di
luce nel giardino del tempio. I due ragazzi sorpresi si avvicinarono
cauti alla fonte della luce…vi era un piccolo ufo rosa e da
esse vi uscì…un neonato che fluttuava in aria!
Quella scena lasciò stupiti i due che lo guardavano
avvicinarsi –Kanata vedi anche tu quello che vedo io?- -beh,
sì, credo proprio di sì-. Il piccolo neonato
fluttuante aveva iniziato a tirare i capelli a Miyu –aia! Mi
fai male, stai buono. Kanata fai qualcosa!- il ragazzo si riprese dallo
shock e prese il bambino tra le sue braccia. Poi notò una
piccola spilla la prese in mano e questa si trasformò in
qualcosa che sembrava un incrocio tra un gatto e un cane. Questo
servì solo a stupire ancor di più i due ragazzi.
Poi lo strano essere iniziò a parlare disperato
–impossibile! Ci siamo salvati! Padroncino Lou! Ci siamo
salvati!- -Baumiao!- disse il piccolo dalle braccia di Kanata.
–scusate l’intrusione, ma il nostro pianeta
purtroppo…- lo strano essere iniziò a
singhiozzare e Miyu si abbassò per guardare negli occhi
lucidi del cane-gatto. –entriamo dentro-.
Entrati in casa, Baumiao spiegò l’accaduto
–il nostro pianeta, ovvero il pianeta 8, era uno splendido
pianeta lontano milioni di anni luce da qui. Purtroppo un asteroide e
caduto sul pianeta, distruggendolo con tutti i suoi abitanti. Io e il
piccolo padroncino Lou ci siamo salvati grazie a un vortice spazio
temporale. Ora abbiamo perso la nostra casa e famiglie- Baumiao
iniziò a piangere disperato, Miyu e Kanata erano molto
dispiaciuto dall’accaduto, guardarono il piccolo Lou
svolazzare e giocare con tutti gli oggetti che gli capitavano a tiro.
Aveva perso i genitori, era così piccolo...
I due abbassarono gli sguardi, poi il piccolo si avvicinò ai
due, con una mano prese un ciuffo dei capelli di Miyu e con
l’altra la maglia di Kanata e disse allegramente
–mamma! Papà!- i due ragazzi si intenerirono,
credeva fossero i suoi genitori. Poi Baumiao continuò a
parlare –dovremo cercare un posto dove abitare,
sarò dura i primi tempi ma ce la faremo. Andiamo padroncino
Lou, non possiamo disturbare oltre- detto ciò
l’aliensitter cercò di prendere Lou, ma questo si
mise a piangere una volta separato da Miyu e Kanata –mamma!
Papà!- -padroncino Lou! Questi due ragazzi non
sono…- -aspettate!- disse Kanata ad un tratto
–potete rimanere qui-. Baumiao lasciò Lou che
svolazzò nelle braccia di Miyu –davvero!?-
-sì-. Baumiao saltò tra le braccia di Kanata
piangendo. Miyu dovette ammettere che infondo, infondo Kanata aveva un
cuore d’oro!
Il mattino seguente Miyu conobbe i suoi nuovi compagni di classe e
ironia della sorte…era nella stessa classe di Kanata! La
ragazza legò subito con Aya e Nanami, diventarono subito
buone amiche. –sei fortunata a vivere sotto lo stesso tetto
con Kanata. -Sai ci sono molte ragazze che farebbero carte false per
stare con lui- disse Nanami -è così popolare?- a
rispondere alla domanda di Miyu fu Aya –certo! Oltre ad
essere uno dei ragazzi più belli della scuola, canta anche
al locale sulla quarta strada. È il cantante principale dei
Devil’s Soul- ecco spiegato il testo della canzone!
Pensò Miyu.
Intanto Kanata stava parlando con Santa, il suo migliore amico, e altri
compagni che iniziarono a fare battute tipo –sei davvero
fortunato! Vivere con quella Kozuki!- -scommetto che non ha avuto
neanche il tempo di entrare, che te la sei già fatta-
-magari qualche giorno inviti anche noi, così ci divertiamo
tutti insieme- Kanata pensò che i suoi compagni erano dei
perfetti idioti, per fortuna Santa si salvava –Kanata ma
è vero quello che dicono!? Ti sei fatto Kozuki!?- si
ricredette, forse l’amico era il più idiota fra
tutti.
Le ore di lezione passarono in fretta e Miyu e Kanata iniziarono a
dirigersi verso il tempio Saionji, c’era uno strano silenzio
così Miyu iniziò a parlare –ho sentito
che fai parte di una band e che sei il cantante principale- -e allora?-
ripose lui. Com’era irritante pensò Miyu
–visto che abitiamo sotto lo stesso tetto potremmo anche
diventare amici!- la ragazza alzò il passo e se ne
andò con i nervi alle stelle. Kanata si lasciò
sfuggire un sorriso, come gli piaceva vedere quella ragazza arrabbiata.
Arrivati al tempio salutarono Baumiao che aveva preparato il pranzo, e
poi Lou che era svolazzato tra le braccia di Miyu.
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