E piovve dalle stelle...
| E piovve dalle stelle |
| Semplici terrestri | Parte 2 |
Gli occhi di Mahei furono invasi dalla
luce intensa del sole del mattino, penetrato obliquamente da una tenda
traditrice, sopra la sua testa. Da quando era stata costretta a consegnare le
energie, si sentiva perennemente stanca, come se necessitasse di un lungo sonno
ristoratore per riprendersi dalle fatiche di una giornata durata soltanto poche
ore.
Si alzò, svogliata, stretto al petto
il guanciale di piume che, immancabilmente, si trascinava dietro dal suo arrivo
sulla Terra. Quando raggiunse la piccola cucina, si stupì di incontrare la
figura di Piccolo, comodamente seduto su una sedia accanto al tavolo in legno,
come in attesa.
Di solito lui non amava le quattro
mura, non di prima mattina, perlomeno, ma soprattutto... ehi, un minuto.
- Sei... sei verde!- furono le prime
parole che la bocca schiusa di Mahei riuscì a pronunciare, accompagnate da uno
sguardo sorpreso.
Piacevolmente verde, si trovò a
pensare. E concretizzò di non essere mai stata più felice di vedere il suo
compagno, prima d'allora; ma questo non glielo disse, ovviamente, si limitò ad
avvicinarsi repentinamente ed a esaminargli bocca, orecchie e tutto il resto,
accertandosi che effettivamente gli otto giorni di cui aveva parlato Dio erano
trascorsi.
- Non sono mai stata più sollevata
di... - fece per cominciare, ma poi il cuscino che ancora stringeva al petto
cadde a terra, o meglio, fu lasciato cadere irrimediabilmente al suolo dalla
ragazza, occupata in un'attività piuttosto sospetta - Dove cavolo è la mia
coda?!- esordì poco dopo, seguitando a tastarsi i glutei.
- E i miei denti?! E la mia energia?!
Perché mi sento ancora come una lumaca?!- le sue esclamazioni lasciavano
trasparire un evidente nervosismo. Era decisamente contrariata.
Piccolo, assumendo un'espressione
interrogativa, le pose le mani sulle spalle, seppure leggermente infastidito dal
fatto che lei avesse smesso di fargli le feste così presto. Si aspettava forse
più entusiasmo...?
- Vedrai che tornerai come prima tra
poco tempo, è solo questione di minuti.- disse, dando un freno all'agitazione
della bionda, che in tutta risposta, gli lanciò uno sguardo in tralice da sotto
la frangia corta.
- Da quanto tempo sei tornato
normale?- gli domandò, con voce poco bendisposta. Il namecciano, dall'alto dei
suoi due metri, tentò di indovinare quali fossero i piani omicidi della ragazza
nei confronti di Re Kaioh, ma poi si trovò a risponderle:
- Qualche ora prima dell'alba.-
Fu certo di udire i nervi di Mahei
spezzarsi col rumore di un ramoscello appena calpestato.
- Ti rendi conto che stiamo parlando
di almeno sei ore fa?- fece, tentando di mantenere la calma, ma il suo sguardo
assassino la tradì - Dormo come un ghiro fino a mezzogiorno perché non posso
fare altro e... -
Le sue parole furono interrotte dalla
vista di un sorridente Son Goku, completo di acconciatura saiyan, che faceva
capolino dalla finestra. La sorella ci mise poco per afferrare la maniglia della
porta ed uscire sul prato antistante a piedi nudi, sempre più contrariata.
- Sei tornato normale!- affermò,
stringendo i pugni. Era già abbastanza arrabbiata con quel grosso scarafaggio
blu per averle sottratto la forza combattiva senza permesso, figuriamoci cosa
gli avrebbe fatto ora che si permetteva anche di restituirgliela il ritardo - o
peggio, non restituirgliela affatto!
- Già! Sul tardare della notte!- annuì
lui - Ma... e tu, invece?- aggiunse poi, accorgendosi che l'aspetto della
ragazza non era minimamente cambiato rispetto ai giorni precedenti.
Mahei fece per rispondergli a tono,
quando Piccolo la raggiunse fuori.
- Che succede?- domandò, notando il
nuovo venuto.
- Piccolo!- lo salutò quest'ultimo -
Vedo con piacere che va tutto bene!-
- Parla per te.- sibilò la bionda, tra
i denti.
- E-emh...- il saiyan mosse qualche
passo indietro, cominciando a temere per la propria incolumità, poi si affrettò
ad aggiungere - Bulma mi ha chiamato in tutta fretta, stamattina. Ha detto di
andare subito in città, le è capitato qualcosa di strano.-
- Qualcosa... cosa?- Mahei incrociò le
braccia al petto, indispettita dal fatto che qualcosa di strano era capitato
anche a lei, ma a nessuno pareva importare.
- Non me l'ha detto. Ha riagganciato
prima che Chichi potesse domandarglielo, sembrava indaffarata.- Goku alzò le
spalle - Ci vuole tutti là, anche se non riesco a capire...-
- E va bene, andiamo.- lo interruppe
il namecciano, afferrando la ragazza per la vita ed alzandosi in volo seguito
dall'amico.
Probabilmente se il discorso fosse
continuato, sarebbe degenerato e Mahei avrebbe perso la pazienza. Era piuttosto
irritabile quando le cose non andavano come lei stessa aveva programmato, oramai
aveva imparato a conoscerla e si era reso conto che era meglio non dare spazio
ad ulteriori problemi.
Quando raggiunsero la Capsule Corp. la
prima cosa che gli occhi di Mahei incontrarono fu la chioma di Vegeta,
normalmente pettinata - o spettinata - all'insù e questo non fece altro che
farle digrignare i denti ancora di più. Re Kaioh se lo sarebbe mangiato per
pranzo!
Fecero appena in tempo ad atterrare,
che Bulma uscì in quello stesso istante dalla porta dell'androne principale,
tutta sorridente, completa di coda e tutto il resto.
Di nuovo un sordo rumore di nervi
spezzati giunse alle sensibili orecchie di Piccolo.
- Co... cosa significa?!- Mahei mosse
tre passi decisi in avanti, non riuscendo per nulla a capacitarsi di quello che
i suoi occhi stavano vedendo.
Bulma con la coda?! Bulma con un
potenziale combattivo da fare invidia a Freezer?!
- Oh, non lo chiedere a me!- esclamò
di rimando, l'ormai ex-terrestre, lisciandosi una crespa capigliatura blu - Ho
provato a pettinarli, questa mattina... ma è davvero un disastro!! E poi questa
coda! C'è di buono che non mi sono mai sentita più in forma di...-
- Re Kaioh!!- la voce decisamente
irosa della bionda si fece largo tra le nuvole del cielo, interrompendo, anzi,
letteralmente sovrastando quella dell'altra - Si faccia sentire, accidenti a
lei!!-
Son Goku le pose una mano su un
avambraccio, tentando di sedare gli animi. Vedere Bulma con la coda era
decisamente stato scioccante anche per lui. Tra tutte le emergenze per cui
poteva averli chiamati, mai si sarebbe immaginato qualcosa del genere. Ma non ci
volle molto perché il saiyan riuscisse a fare due più due.
- Calmati, Mahei. Vedrai che si è
trattato di uno sbaglio.-
- Calmati, Mahei un corno!-
ribatté lei, scansandolo - Non me
ne importa un accidente dello sbaglio! Se prendo Re Kaioh gli faccio capire io
quali sbagli sono ammessi!-
Proprio mentre il povero ragazzo stava
per prendersi un pugno dritto in faccia, il tono autoritario di Piccolo arrestò
la scena.
- Adesso basta!- intervenne.
Il tempo parve fermarsi. Tutti gli
occhi puntati su di lui.
- Se Re Kaioh ha sbagliato a fare i
suoi conti, com'è evidente che sia, non è certo colpa di Goku, Mahei. E urlare
non risolve le cose.-
La ragazza ebbe un lampo d'ira nelle
iridi azzurre. Che cosa aveva appena avuto il coraggio di dirle...?
- Non ci credo, stai difendendo
Kakaroth!- sbuffò Vegeta, pochi passi più in là - Eppure è lui che ci ha
cacciati in questo guaio, ricordi?-
- Non sto difendendo Goku.- sospirò il
namecciano, sciogliendo l'incrocio delle braccia al petto - Semplicemente sto
facendovi presente che non serve a nulla irritarsi in questo modo spropositato.
E poi se c'è qualcuno che può spiegarci cos'è successo, questo è proprio Re
Kaioh.-
- Giusto, amico!- Goku si batté un
pugno sulla mano - Ora lo chiamo!-
E mentre il saiyan si concentrava per
trovare un punto di contatto sulla medesima lunghezza d'onda dell'altra
dimensione, la sorella si portò le mani ai fianchi, infastidita.
- Cosa credi che stessi tentando di
fare io, nh?- domandò con una punta d'acidità, rivolta verso Piccolo.
Questo fece per ribattere, quando la
voce dell'Autorità spaziò nel cielo. Tutti i volti si rivolsero leggermente
verso l'alto, ad ascoltare le parole di conferma: un piccolo, insignificante
intoppo, la forza di Mahei era stata erroneamente riconsegnata a Bulma.
- Mi dispiace, ragazzi... non... non
l'ho fatto di certo apposta, è che in questi giorni con tutto il trambusto...-
ad un tratto Re Kaioh arrestò il suo soliloquio, mentre i guerrieri voltarono
all'unisono il loro sguardo verso est, un punto ben preciso.
- Cosa?! Che c'è?!- l'unica in grado
di non percepire le aure, né il pericolo era Mahei che, più irritata che mai,
si trovò a chiedere spazientita il motivo di tale mutismo. Le espressioni dei
presenti parevano pietrificate.
- Sento... un'aura malvagia.- esclamò
Goku, contraendo i muscoli e rimanendo concentrato nella direzione in cui ognuno
- compresa Bulma - puntava.
- Goku! L'energia negativa!- di nuovo
la voce apprensiva dell'Autorità.
- Cosa? Che significa?- domandò Bulma,
stranita.
- Dev'essere successo quello che
temevo...- rispose quello, tra sé.
- Beh, ma ovviamente.- asserì Mahei,
voltando il capo dall'altra parte e ruotando gli occhi - Quando mai possiamo
risolvere le cose in modo indolore?-
- C'è sempre una percentuale di
rischio in questi processi.- si spiegò di nuovo Re Kaioh, non badando alla
battuta sarcastica e pungente della ragazza.
- Aspetta un attimo! Percentuale di
rischio?!- questa volta fu Vegeta ad esordire, estremamente contrariato - Ma che
vuol dire?! E perché non ce ne avete parlato prima?! Dite un po', ma con chi vi
credete di avere a che fare?!-
L'altro deglutì, flettendo le lunghe
antenne azzurre a percepire ogni singolo movimento dell'aria.
- C'è stata un'omissione. E di questo
mi scuso.- si trovò ad ammettere un ennesimo errore - Pare che parte dell'energia
negativa che avete combattuto indirettamente con la vostra forza si sia
accumulata in un angolo degli Inferi, restando nascosta lontano dal punto
nevralgico dello scontro. Ora ha preso forma e l'essere malvagio che ne è nato
vuole distruggere, nient'altro che distruggere il mondo dei vivi e quello dei
morti. E' pura energia maligna!-
- Dobbiamo trovarlo!- l'ordine di
Piccolo giunse chiaro alle orecchie di tutti.
- Sì. Trovarlo al più presto e
distruggerlo, prima che lui distrugga noi!- annuì Goku, sempre stringendo i
pugni in segno di coraggioso assenso.
Ci volle poco perché tutti si
levassero in volo, pronti a scattare con un'esplosione dell'aura verso il luogo
che la loro mente indicava come punto d'attesa del nemico.
- Ehi!- Mahei fece un salto, nel
tentativo di acchiappare Bulma per la coda, ma le sue deboli gambe non si
alzarono che di qualche centimetro, per poi ricadere a terra con un tonfo sordo
- Dove credi di andare, tu?! Con la mia forza!-
- Mahei, lascia perdere, aspettaci
qui...- fece per cominciare Goku, voltandosi indietro.
La bionda contrasse il volto in
un'espressione adirata. Era troppo. Decisamente troppo.
- Oh, no, per niente! Se viene lei,
vengo anch'io!- gridò, nel tentativo di farsi sentire dal gruppo, ormai in alto
sulla sua testa.
- Non sai volare.- intervenne Piccolo
- E non hai energia. Finiresti per morire.-
Quel silenzioso tentativo di
proteggerla, in realtà, non fece altro che scuoterla ancor di più. Mahei
detestava sentirsi inerme, soprattutto di fronte a qualcuno a cui voleva
dimostrare a tutti i costi il proprio valore. Non poteva sopportare come Piccolo
si rivolgesse a lei con quel tono apprensivo, come se stesse parlando ad una
nullità.
- Credi che quella sia in grado
di combattere, invece?- indicò Bulma, senza rivolgerle il minimo sguardo, gli
occhi fissi in quelli del namecciano - E con cosa? Con spazzole e bigodini?!-
Vegeta sbuffò di nuovo, spazientito.
- Stiamo perden...- fece per
cominciare, ma le parole gli morirono in gola, smorzate da un affanno
improvviso. Il corpo possente del saiyan cominciò a discendere verso il suolo,
dapprima lentamente, poi acquistando maggiore velocità, toccando terra con un
suono attutito dall'erba.
- Vegeta!- gridò Bulma, scendendo il
più rapidamente possibile, con la medesima difficoltà che aveva impiegato a
levarsi in volo, non riuscendo a controllare una così grande forza ed una così
complicata tecnica.
Il saiyan riaprì gli occhi non appena
lei gli fu accanto, sotto gli sguardi sorpresi ed apprensivi dell'intero gruppo.
- Ma cosa ti succede?- di nuovo la
voce apprensiva della ragazza, che gli sorresse il capo, permettendogli di
respirare meglio. Mahei si avvicinò, constatando che il principe riusciva ad
intendere e volere, solo era piuttosto affaticato.
-
Il trasferimento di energie deve averlo indebolito parecchio.- quando tutti
pensavano che Re Kaioh avesse interrotto la comunicazione, questo si fece
risentire più vicino che mai - Succede spesso. Deve solo riposare qualche ora.-
- Un'altra di quelle... clausole della
percentuale di rischio, eh?- ringhiò il saiyan, tra i denti, ansimando
vistosamente. La bionda si accovacciò accanto a Bulma, che nel frattempo si era
rimessa in piedi, con aria decisa.
- Senta un po', come faccio a riavere
la mia forza?- domandò poi, il tono quasi libero dall'astio, ora pareva
razionalizzare - Se questa pazza combatte
al posto mio, di sicuro si farà ammazzare!-
L'aria determinata dell'ex-terrestre
l'accompagnò durante la sua tentennante nuova ascesa verso il cielo; Mahei
pareva non riconoscerla, avrebbe scommesso qualsiasi cosa che alla vista di
Vegeta ridotto in quello stato e senza un motivo apparente, quella donna si
sarebbe precipitata su di lui - come di fatto era accaduto - ma poi vi sarebbe
rimasta per cinque giorni e cinque notti, anche dopo la convalescenza. Ed
invece... invece pareva che l'energia di cui si era illegittimamente appropriata
le avesse dato alla testa: aveva assunto l'orgoglioso tono nel viso dei saiyan
e, come ogni guerriero, piuttosto che rimanere con le mani in mano accanto ad un
ferito, era pronta a vendicarlo.
- Mahei,
mi dispiace, sono veramente mortificato, ma non posso farci niente.- di nuovo
l'Autorità dal cielo - Posso solo consegnarti il contenitore di energia, con la
giusta connessione, dovresti riuscire ad invertire il processo.-
Pochi istanti e poi accanto alla
ragazza cominciò a formarsi una lievissima luce carminia, che si concentrò nel
formare la medesima sfera che aveva accolto i loro poteri al Palazzo di Dio.
- Ah, ma come mai non ci avevo pensato
prima, a chiederglielo!- lei batté le mani, palesemente ironica - Ora sì che è
tutto più facile!-
Dopo l'esortazione da parte di Re
Kaioh ad accelerare i tempi e concentrarsi nel combattimento contro il demone, i
guerrieri si concentrarono nuovamente sull'obiettivo.
- Bulma! Ti ho detto di non muoverti di un altro centimetro, con la mia forza!-
il tono di Mahei si era fatto di nuovo carico di rabbia - Non sei in grado
combattere! Non lo sai fare! Scendi subito o ti farai ammazzare!-
Ma in tutta risposta, l'altra le
rivolse uno strano sorriso cordiale e determinato come quelli di Kakaroth.
- Niente paura!- ribatté, facendole segno con una mano - Me ne starò in disparte
e darò una mano da lontano, magari con quei... emh, come si chiamano? Colpi di
Ki... -
La bionda aveva perso le parole,
probabilmente prima o poi se la sarebbe cucinata sullo spiedo, non appena fosse
riuscita a metterle le mani addosso...
- Non ti preoccupare, avrò cura della
tua energia! E' che mi sento veramente imbattibile!- esclamò di nuovo la ragazza
- Sento di poter fare tutto e voglio dare una mano! Sarei inutile se restassi
qui, senza offesa... emh, prenditi cura di Vegeta!-
L'ultimo sguardo che le arrivò fu
quello di Piccolo, enigmatico, quasi apprensivo e contrariato, come a volerle
dire che non approvava per nulla il comportamento che la sua compagna aveva
tenuto fino ad allora. E di questo Mahei non era per nulla contenta, si sentiva
giudicata e ancor più frustrata... quasi quasi avrebbe volentieri tirato un bel
pugno anche a lui!
Il gruppo scomparve all'orizzonte in
pochi secondi, lasciandola nel giardino silenzioso accanto ad un ansimante
Vegeta e ad una luminosa sfera scarlatta fluttuante.
- Mi sento ridicola.- sussurrò Mahei,
tentando di vedersi in terza persona e rendendosi conto che era ancora a piedi
nudi con indosso la larga maglietta bianca ed il paio di shorts che le facevano
da pigiama.
Ad un tratto un nuovo lamento da parte
del saiyan.
- Ehi, ma tu non eri cosciente?- fece,
contrariata, chinandosi su di lui e facendogli da appoggio per rialzarsi - Che
bella vita, ora mi tocca fare anche da infermiera. Ma giuro che prima o poi me
li mangio tutti quanti...-
Il saiyan non fu certo di vederle, ma
gli parve di notare delle microscopiche, ma scoppiettanti scariche elettriche
tutt'intorno al corpo del suo sostegno che, se avesse avuto la sua normale
forza, sarebbe stata in grado di sollevarlo con un dito.
Una volta dentro, si sistemò con il
suo aiuto su un lettino del laboratorio, unico luogo che avrebbe potuto portare
a qualcosa di utile, con tutti quei macchinari e sofisticati apparecchi doveva
per forza trovarsi la connessione di cui aveva parlato Re Kaioh. Ed infatti
Mahei si apprestò a sistemare la sfera sotto un raggio collegato al monitor
centrale, presumendo correttamente che avrebbe dovuto trattarsi di un
microscopio a scansione ad energia cinetica, il quale, una volta individuata la
composizione del contenitore, sarebbe stato in grado di trasferire l'energia in
modo corretto.
Lo schermo dell'enorme pc entrò in
azione non appena il contatto fu stabilito, cominciando a snocciolare una marea
di numeri e dati davanti agli occhi spazientiti ma attenti di Mahei, che si
sentì del tutto a suo agio con una tecnologia per nulla complicata, rispetto a
quella che era abituata ad usare nello spazio, inconsapevole del fatto che, in
realtà, si trovava nientemeno che in uno dei laboratori più all'avanguardia di
tutto il pianeta Terra.
Dopo aver localizzato e raggiunto il
nemico, intanto, il resto del gruppo aveva cominciato a combatterlo, nonostante
la lotta sembrasse dal principio assolutamente alla pari.
Per quanto riguarda Bulma,
l'ex-terrestre era rimasta nascosta dietro una grande roccia su un'altura,
tentando di familiarizzare con quei colpi d'energia che più volte aveva visto
lanciare dai suoi compagni. Non era stato necessario che provasse diverse
tecniche: sembrava che la forza di Mahei fosse così impetuosa da permetterle di
creare sfere luminescenti tra le mani senza mai aver appreso il modo di farlo.
E così si era decisa a scagliare
lontano, verso l'avversario, quell'energia potentissima; ma i contraccolpi erano
tali da non permetterle di mantenere l'equilibrio e farla capitombolare al suolo
a distanze di tempo molto ravvicinate.
La voce della bionda lo scosse.
- Trovato!-
Vegeta si alzò fiaccamente a sedere
sul lettino, per poi portarsi una mano alla fronte e decidersi a muovere i
primi passi verso il gigantesco schermo.
- Pare che ora non debba far altro che
trasferire i miei geni alla sfera.- affermò lei, manovrando i tasti sulla strana
consolle - Poi dobbiamo trovare Bulma e farle toccare contemporaneamente con me
il contenitore d'energia.-
- Quindi ci sei riuscita?- le domandò
il saiyan, appoggiandosi allo schienale della sedia da lavoro.
- Certo! E...- Mahei fece per
aggiungere l'ultimo commento, quando il monitor prese a lampeggiare, reclamando
a gran voce l'immissione di una sconosciuta parola d'ordine.
- Maledizione! C'è una password per
accedere al sistema interno!- imprecò lei, assumendo un'aria piuttosto
contrariata. Quasi quasi stava sperando che tutto si potesse risolvere con
semplicità ed invece ecco che uno stupidissimo ostacolo si concretizzava
dinnanzi ai suoi occhi.
- Ci metteremo un'infinità a trovare
la sequenza giusta.- ringhiò di nuovo, tra i denti. Possibile che quella Bulma
le avesse creato soltanto dei problemi, fino ad allora?!
- Beh, in questo caso, io non intendo
rimanere un minuto di più. Vado a fare fuori quell'ammasso di energia negativa!-
asserì Vegeta con un'espressione ancora sofferente ma risoluta, sistemandosi la
casacca scura.
La ragazza lo afferrò per un braccio,
stringendo forte la presa.
- Tu non vai da nessuna parte.
Non lo vedi che ti reggi a malapena in piedi?! Perché non rifletti mai, prima di
buttarti al suicidio?!- era decisamente furibonda - Sto perdendo la pazienza e
l'unica cosa che mi frena dal non commettere un'idiozia è la tua presenza qui.
Non ti sei ancora rimesso completamente, inutile che te lo dica, visto che
sembri abbastanza adulto da poter valutare le tue condizioni. Pensa, piuttosto,
a cosa accadrebbe se dovessi trovare la parola d'accesso, è tutta questione di
tempo! Mi servi tu per arrivare fin là, con la navetta normale non ci arriverò
mai da sola, anche perché non riesco a percepire le aure.- allentò per un attimo
la stretta, lasciando che gli occhi del principe si riflettessero senza ostacoli
nei suoi, per poi proferire la frase decisiva - Detesto ammetterlo, ma mi serve
il tuo aiuto.-
Goku scagliò per ultimo il suo colpo
d'energia, ma il Guerriero sembrò non essere minimamente scalfito dalla potenza
devastante della Kamehameha. Un impenetrabile cappuccio scuro celava il suo
volto nero ed il suo sguardo efferato.
- Qualcosa non torna.- la voce
affannata di Piccolo si fece largo tra i pensieri apprensivi del compagno.
- Già... - rispose quello, mantenendo
la guardia alzata - Sembra di combattere contro un mondo completamente diverso,
non riesco a scalfirlo.-
- E' pura forza demoniaca. E sembra
lottare con tecniche note solo a pochi demoni. La cosa non mi piace.- digrignò i
denti, spaziando con le gambe il terreno brullo.
Una folata di vento si insinuò tra le
alture senza vegetazione, il cielo così limpido e sereno era tutt'un ossimoro
con lo scontro che si stava consumando all'imbocco di quella vallata silenziosa
e Bulma, dietro le grandi rocce, si stava rendendo a poco a poco conto che in
realtà non c'era nulla di utile che potesse fare per aiutare i guerrieri.
Stringendo i denti si guardò il palmo di una mano, chiedendosi come e con che
immenso coraggio combattenti come Vegeta erano pronti a scendere in campo ogni
giorno, sfidando vita e morte, rischiando ogni cosa.
Si strinse le ginocchia al petto, era
qualcosa di tremendamente perverso e che non avrebbe compreso mai, il fatto di
provare una assoluta devozione verso il combattimento... una devozione ancora
più forte di qualsiasi amore.
- Che diavolo significa Yamcha?!-
Mahei strinse i pugni, voltando l'ultimo foglio sulla scrivania in metallo.
- E' il nome di quel terrestre che sta
sempre tra i piedi di Bulma.- le rispose Vegeta, spostando il plico verso
destra.
Il padre della ragazza era venuto loro
in aiuto dopo che il saiyan l'aveva minacciato di far saltare in aria tutto
quanto, se non avesse dato loro la possibilità di aggirare il problema della
password, ma il vecchio aveva più volte affermato di non poter fare nulla, se
non consegnare ai due le cartelle sulle quali la figlia aveva lavorato negli
ultimi tre anni.
Era solita cambiare la parola d'ordine
al suo terminale interno piuttosto spesso, di modo da evitare spiacevoli
sorprese e, dal momento che ci lavorava assiduamente ogni giorno, solo la stessa
Bulma sapeva come muoversi all'interno dell'elaboratore.
- Quello è il suo nome?- riprese la
bionda, alzando un sopracciglio - Me l'ero perso.- aggiunse, con aria
indifferente.
- Ti sei persa un sacco di altre
cose.- buttò là il saiyan, reggendosi il capo con una mano e tentando di
scacciare l'improvviso capogiro.
La ragazza digitò il nome del
terrestre, ma il risultato fu lo stesso del centinaio di parole d'ordine
precedenti: lo schermo zittiva per un attimo, ma subito dopo riecco riattaccare
il fastidiosissimo allarme, con tanto di scritta password errata - inserire
nuova sequenza alfabetica.
- Ma come si spegne, questo dannato
coso?!- ringhiò di nuovo Mahei, irritata dal persistente suono, sferrando un
poderoso destro alla macchina.
Il compagno si massaggiò i muscoli
delle spalle, piano piano stava tornando in sé, riusciva anche a percepire
lievemente le forze spirituali di Goku, Piccolo e Bulma, molto lontano dalla
Capsule Corporation.
- Abbiamo provato di tutto, no?
Fortuna che non è una sequenza numerica, accidenti!- ripeté la ragazza,
stringendo i pugni.
- Da quando sei così nervosa? Di
solito questo ruolo spetta a me.- fece Vegeta, facendosi più vicino al monitor.
- Da quando qualcuno mi ha privata
delle mie energie e ci abbia combinato un pasticcio colossale, ti è chiaro?!-
rispose lei, ravviandosi una ciocca di capelli corti dalla fronte. Erano ancora
così dannatamente lunghi per i suoi gusti; sebbene non si fosse mai posta il
problema, desiderava ardentemente riavere i suoi capelli, della loro
forma originale.
Incredibile come anche le cose più
ovvie potessero mancare così tanto, al momento della perdita.
- Intendo dire, non ti ho mai vista
così coinvolta. Nemmeno in occasione della minaccia di Nook.-
Mahei abbandonò d'un tratto la sua
aria irata, assumendo uno sguardo interrogativo. Doveva crederci o no, quelle
parole le stava pronunciando proprio Vegeta?
Il saiyan se ne stava in piedi
dinnanzi a lei con il suo orgoglio prezioso stampato sul volto, quasi arrogante,
quasi contrariato dall'atteggiamento della compagna. L'aveva osservata spesso -
in passato, ai tempi di Freezer - ed ogni volta si era scontrato contro il
medesimo muro di ghiaccio che era solito ergere anche lui, in occasione di ogni
rapporto umano.
- Questa vita me la sono scelta.- gli
rispose, con voce tenue. Lui scrutò sul suo volto di donna in cerca di
quell'ombra scura che caratterizzava i suoi sguardi alla corte di Freezer.
Pareva mutato.
- Che significa?- domandò, sicuro di
aver compreso, ma incerto sulla replica da indirizzarle.
- Significa che non devo più prendermi
la vita di nessuno per salvaguardare la mia. Non c'è più la terrorizzante
sensazione che striscia dietro l'angolo, quella del rischio di perdere tutto, se
solo si tenta di costruire qualcosa.- i suoi occhi d'intenso blu si socchiusero
per un attimo, lasciando che la voce fluisse dalle sue labbra rosse senza
ostacoli - E per la prima volta voglio difendere ciò che possiedo.-
Le ultime parole giunsero soffiate
come una pugnalata dritta allo stomaco del saiyan. Cosa significava voglio
difendere ciò che possiedo? Non era puro spirito combattivo che l'animava,
né desiderio incontaminato di primeggiare, come quello che muoveva le proprie
azioni, ma qualcosa di diverso, qualcosa di totalmente devoto, quasi estraneo a
qualsiasi natura riscontrata fino ad allora in Mahei.
Era come se, avendo compiuto la sua
scelta, d'allora in avanti sarebbe stata disposta anche a dare l'ultima goccia
di sangue pur di proteggerla.
- Abbiamo provato di tutto, no?-
ripeté poi, spezzando il cristallo a pelo d'acqua e riprendendo in mano le carte
- Le preferenze di Bulma in fatto di dolci, colori, piatti, festività. E i nomi
di tutti i suoi affetti. E' così semplice, ma abbiamo un'infinità di fonti su
cui lavorare.-
Per un attimo la presenza di Vegeta
divenne così leggera da essere quasi a stento percepibile e Mahei stava per
chiedersi se forse le sue parole l'avessero innervosito, turbato o che altro. Fu
sul punto di voltarsi, quando il tocco fraterno della mano del saiyan sulla sua
spalla la fece quasi sussultare.
Sebbene non diede a vedere la sorpresa
che la colse - abituata a dissimulare sensazioni ed emozioni - avvertì ben
radicato sentimento di tiepido calore famigliare, come se l'ostilità di Vegeta
si annullasse in quell'istante, quasi volesse comunicarle quanto fiero e quanto
invidioso fosse di una scelta radicale ch'egli ancora non era stato in grado di
prendere, scansando ogni volta l'idea.
- Non farci l'abitudine, nh?- sussurrò
con una punta d'imbarazzo e riferendosi evidentemente a quella rara
manifestazione d'affetto, porgendole con una mano il restante plico di fogli e
cartelle. Mahei sorrise lievemente, tentando di mantenere un'espressione
risoluta.
- Non pensavo fossi così scontato a
dirmi queste cose, Ve... - in un attimo lasciò cadere la frase a metà, proprio
spezzando il nome del saiyan alla prima sillaba.
- Cosa, che c'è?!- fece lui, assumendo
un'aria preoccupata e muovendo freneticamente gli occhi dallo schermo al volto
impietrito di Mahei, temendo un nuovo intoppo all'orizzonte.
La bionda non rispose, si limitò
macchinalmente e con sguardo più incredulo che concentrato a chinarsi sulla
tastiera dai mille pulsanti e premere le lettere alfabetiche che componevano una
parola ben precisa.
Le orecchie del compagno si fecero
sempre più rosse, a mano a mano che sullo schermo compariva a caratteri cubitali
il suo nome: Ve-ge-ta. E come se Mahei lo sapesse dal principio,
l'allarme cessò e una sfilza incredibile di dati prese a scorrere sul monitor.
Erano entrati all'interno del processore, ora potevano liberamente utilizzare i
sofisticati strumenti connessi al terminale, compreso il trasformatore
d'energia.
- Oh, questa sì che è assurda...- fece
Mahei, scuotendo il capo e mantenendo gli occhi sbarrati sullo schermo, indecisa
se scoppiare a ridere oppure rimanere così stupefatta ancora un po'.
Lui era rimasto a dir poco fulminato,
in bilico tra la rabbia e l'imbarazzo.
- Direi che è tutto merito tuo.-
aggiunse poi, poco dopo, rivolta al compagno.
- Ma quale merito?!- sbottò lui,
stringendo i pugni e prendendo a vagare con lo sguardo per la stanza, incapace
di mantenersi fermo in un solo punto - Immagino che Bulma avrà inserito il mio
nome come password perché era sicura che nessuno avrebbe mai indovinato la
parola d'ordine, di certo non per un altro motivo che... -
- Che cosa?- Mahei gli si
avvicinò, con il suo classico sguardo infantile e sornione - Io ho soltanto
fatto un'affermazione, non è che mi nascondi qualcosa, eh principino?-
Vegeta da paonazzo divenne violaceo.
Incredibile come i sentimenti di un uomo che dalla nascita si era sempre
impegnato a reprimere, tutt'un tratto potessero venire a galla in modi tanto
inaspettati e quasi comici. Probabilmente era proprio il fattore sorpresa,
qualcosa che il saiyan non poteva aspettarsi e calcolare, che l'aveva
completamente spiazzato.
- Chiamami ancora in quel modo e giuro
che ti disintegro, Mezzo Demone!- si avvicinò minacciosamente, facendo per
prenderla per il bavero della casacca.
- Ah, mi fa piacere tu mi consideri
ancora tale, nonostante il mio costante essere alla stregua di uno zerbino
terrestre.- Mahei alzò le spalle - A proposito, prima mi devo cambiare, questa
roba la uso per dormire.- concluse, togliendosi con disinvoltura maglietta e
pantaloncini e prendendo a frugare negli armadietti che portavano incisa sulla
placca in metallo il nome della proprietaria del laboratorio.
Come sperava vi trovò una tuta grigia
ed una canotta rossa, insieme a vari altri indumenti protettivi, che decise di
accantonare in favore della sua prima scelta. Si infilò velocemente anche le
scarpe, mentre dal canto suo, Vegeta era ancora intento a farsi passare il colpo
che si era appena preso, compreso intenso rossore al viso e battiti del cuore
accelerati.
La ragazza non aggiunse una parola di
più, prese a digitare velocemente le ultime direttive al computer, poi si
avvicinò alla plancia del macchinario su cui aveva posato la sfera. Questo
s'illuminò e lei non perse tempo ad appoggiarvi sopra le mani, mentre con un
cenno del capo induceva Vegeta a premere il pulsante d'azionamento. In un lampo
tutto si arrestò, solo il voluminoso complesso di fili e nastri metallici che
collegava la piattaforma sui cui erano poggiate le mani di Mahei ed il fulcro
centrale della sfera brillavano come elettrificati.
Quando tutto tornò alla normalità,
accompagnato dal rassicurante colore verde del pulsante d'azione, la bionda
afferrò il contenitore d'energia - ora quasi rosso sfavillante come l'aveva
visto la prima volta - e si voltò verso Vegeta, incurante del formicolio alle
mani che avrebbe persistito per un po'.
- Perfetto.- asserì -
Ora possiamo raggiungere gli altri, di corsa!-
Si lanciarono veloci fuori nei
corridoi, superando di nuovo il padre di Bulma che stava giusto dirigendosi
verso il laboratorio per controllare se le cose stavano procedendo o meno per il
verso giusto. Prima che Mahei potesse aggiungere altro, il saiyan, ancora in
corsa, si voltò verso di lei afferrandola per le spalle e le gambe e levandosi
in volo.
A quanto pareva era preoccupato almeno
quanto lei delle sorti della battaglia.
Completamente ripresosi, sfrecciava
come una saetta tra le nuvole di cotone, diretto senza indugi verso il luogo in
cui percepiva le aure dei compagni. La cosa che lo preoccupava più di tutti era
che si stavano indebolendo sempre più: Kakaroth era un buono a nulla, lui e quel
suo amico namecciano! Lo sapeva bene che si senza di lui le sorti della
battaglia sarebbero precipitate inesorabilmente!
Contrasse i muscoli, aumentando la
velocità e stringendo sempre tra le braccia il corpo leggero di Mahei, che
portava in grembo la sfera luminescente e sul volto l'espressione risoluta di un
saiyan.
Il paesaggio ai loro piedi si
confondeva tra verde e terra, tra acqua e boschi. Era talmente veloce da non
lasciare nemmeno il tempo di catturare un particolare, il mondo vorticava, ma
Vegeta era ancora più rapido.
Quando giunsero a destinazione il
saiyan riconobbe le sagome sfiancate di Kakaroth e Piccolo, ma non riuscì a
vedere Bulma - se non fosse stata per la sua capacità di percepire le forze, a
quell'ora i suoi nervi si sarebbero già spezzati. Sentì il suo tipico,
debolissimo potere almeno quintuplicato provenire da dietro un'altura, ma non
fece in tempo ad atterrare che Mahei spiccò un salto dalle sue braccia, correndo
verso il campo di battaglia.
- Aspetta! Ma dove vai?!- il saiyan la
riafferrò appena in tempo per un braccio -
Ti ricordo che sei ancora una semplice terrestre!- esclamò, contrariato.
- Lasciami! Se non intervengo subito
l'ammazzerà!- si divincolò invano dalla ferrea stretta, proprio mentre il
Guerriero degli inferi, stanco degli attacchi frontali dei due avversari, stava
dirigendosi verso quella fastidiosissima fonte di colpi d'energia spirituale,
giusto dietro l'altura.
Bulma, rimasta sola, si sentì
sovrastare da un'ombra malevola, ghignante. Fece per caricare un ultimo,
disperato colpo, aggrappandosi tenacemente ad una roccia possente per evitare il
contraccolpo già più volte sperimentato.
A quella vista Vegeta allentò la
presa, sparando in aria un colpo luminescente, per fare in modo che il nemico si
accorgesse di lui. E così fu: l'avversario fu distratto giusto il tempo
necessario da permettere a Mahei di raggiungere di corsa la ragazza, tenendo ben
stretto a sé il contenitore rosso.
- Bulma!- fece, scuotendola per una spalla - Sono qui, ora
andrà tutto quanto a posto! Se toccheremo questa sfera assieme, le mie energie
torneranno. Dopodiché tu scappa lontano! Sei pronta?!-
Sul volto della ragazza si delineò un
sorriso fiducioso e lentamente la paura si trasformò in animo. Sollevò
lentamente la mano per sfiorare la superficie del globo, mentre dall'altra parte
anche Mahei faceva lo stesso. Il bagliore scaturito dal tocco di entrambe fu
talmente intenso che il nemico si voltò di nuovo verso di loro, mentre un calcio
ben piazzato di Vegeta lo colpiva dritto in pieno stomaco.
- Dove guardi?!- gli gridò,
riprendendo a tempestarlo di colpi.
Sul corpo di Mahei venne a delinearsi
la medesima luce rossastra che era comparsa al momento della consegna delle
forze e tutt'un tratto la ragazza si sentì enormemente rinvigorita, quasi
troppo, ed infatti si accasciò al suolo, sovraccarica di energie ma finalmente
euforica d'essere tornata sé stessa.
Bulma le poggiò le mani sulle spalle,
soccorrendola.
- Mahei! Stai bene??- esclamò,
tentando di rimetterla in piedi. La bionda alzò il viso, annuendo, finalmente
specchiandosi nel canonico viso della terrestre, senza più coda né spropositata
forza spirituale. La sfera andava lentamente dissolvendosi ed allo stesso tempo
nelle vene della rediviva mezza saiyan riprendeva a scorrere la pura aura
demoniaca che tanto le era mancata in quei seppur pochi giorni. Come era
successo tempo addietro, si tastò i denti ed i glutei: tutto era tornato al suo
posto, persino i capelli - ora meno fluidi e decisamente più appropriati al
combattimento.
Prima di partire all'attacco si
preoccupò di strappare i pantaloni posteriormente, di modo da dare alla sua
adorata coda la possibilità di tornare a fluttuare nell'aria.
Intanto il combattimento aereo con
Vegeta proseguiva. Il saiyan pareva affaticato, non riusciva a misurarsi con
l'avversario come desiderava, anzi, sembrava che ogni suo colpo andasse a vuoto,
che stesse colpendo null'altro che una proiezione proveniente da un universo a
lui sconosciuto. E questo l'irritava moltissimo, talmente tanto da offuscargli
la lucidità dei sensi.
- Non ti muovere di qui, se vuoi
rivedere di nuovo Vegeta, capito?- la voce di Mahei tornò ad intimare un ordine
a Bulma, la quale, tra il confuso e l'intimorito, annuì. Dopodiché la ragazza
partì in direzione del nemico, studiando in pochi secondi le mosse che
quest'ultimo compiva in direzione del saiyan. Erano piuttosto famigliari,
puntavano a scansare e poi attaccare durante la ripresa del rivale, a scandire
il tempo con occhi diversi, calcolando ogni singolo istante con la cognizione
del tempo appartenente ad un piano diverso. Ecco perché Kakaroth e gli altri
erano stati incapaci di battersi.
- Ehi!- il suo tono si era fatto
arrogante, in direzione del Guerriero ed accompagnata dallo schioccare delle
dita, attirò la sua attenzione - Non credi di essere un po'
scorretto, usando le tecniche di un altra dimensione?-
- Tu come...?!- le uniche parole fino
ad allora pronunciate dall'antagonista si fecero udire forte e chiaro nel cielo
sovrastante, decisamente stupite ed avverse. Poco più in basso, Piccolo alzò il
volto malridotto e sporco di sangue e fango in direzione della nuova venuta. La
sua aura era inconfondibile, non si era sbagliato: Mahei era tornata.
- Che... che sta dicendo?- il tono
rotto di Goku, disteso a terra al suo fianco, gli giunse lontano e flebile.
- Sembra che il nostro avversario stia
giocando sporco.- rispose il namecciano, alzandosi sulle braccia.
L'intero suo corpo risentì quasi
subito della presenza della ragazza; saperla incolume e tornata alla normalità
l'aveva fatto sentire decisamente più sicuro, soprattutto forte del fatto che
sembrava Mahei conoscesse il punto debole dell'apparentemente invincibile
Guerriero.
Infatti la bionda lasciò che Vegeta si
scansasse appena in tempo per cominciare a bersagliare l'avversario di colpi,
senza che questo potesse muoversi con la stessa velocità e sicurezza utilizzate
fino a pochi secondi prima.
Un calcio alla clavicola, un sinistro
in pieno addome, una testata dritta sulla mascella. In rapida ripetizione, non
gli lasciava un attimo di tregua.
- Ma... ma come diavolo fai,
ragazzina?!- sanguinante e trasfigurato, il nemico si scoprì il capo per
ricevere più aria possibile, quasi si sentiva soffocare sotto la pressione
schiacciante degli attacchi di Mahei. I suoi occhi erano d'ambra, mentre il
cranio glabro riluceva nero come ebano sotto il sole sereno ed immune alla
tensione dello scontro.
- Ah, che maleducato!- la ragazza si
fece schioccare le nocche delle mani, preparandosi ad una nuova carica - Primo,
sono una donna, non una ragazzina!- sibilò arrivandogli alle spalle e
colpendolo violentemente con una ginocchiata proprio al centro della spina
dorsale. Quello lanciò un grido lancinante, sputando sangue rosso vivo.
- E secondo... - stavolta gli si parò
davanti, senza che lui la vedesse arrivare gli afferrò i lembi rimasti del
mantello, sussurrando minacciosa - Non sei l'unico demone in circolazione!-
Detto questo alzò di nuovo una gamba e
con un tallone lo urtò violentemente, facendolo precipitare rovinosamente al
suolo, accompagnato da un gran polverone, all'impatto.
Piccolo si era rialzato, nel
frattempo, e seguiva lo scontro con la medesima aria attonita di Vegeta. Goku,
invece, sembrava del tutto fiducioso. Si era messo a sedere, massaggiandosi una
spalla dolorante, ci sarebbe voluto poco perché anche lui avrebbe rifatto di
nuovo ingresso in scena.
- Allora... allora tu...?- la voce
metallica del Guerriero si innalzò tentennante ed incredula nella spianata,
mentre Mahei gli si avvicinava a passi lenti e sicuri.
- Non solo sono un demone per metà,-
annuì - ma ho trascorso buona parte della mia infanzia in mezzo a quelli come
voi, sai, giusto il tempo di imparare a conoscere a menadito ogni tecnica e
strategia. Non male, nh?-
L'avversario, che si era appena
rimesso a stento in piedi, indietreggiò sconvolto.
- E lascia che ti dica una cosa,
niente di personale...- scomparve e riapparve fulmineamente davanti ai suoi
occhi, con aria corrucciata - Come demone non vali niente!!- gridò, prima di
lanciargli l'ultimo, tremendo colpo d'energia, che come mille spade gli perforò
l'addome, lasciandolo poco dopo sanguinante e senza vita al suolo.
Il tempo fu come di nuovo scandito dal
tonfo del corpo del nemico a terra. Bulma fu la prima a muoversi, raggiungendo
il gruppo con una stentata corsa e prendendo fiato solo all'ultimo momento.
- Mahei!- l'esclamazione di Piccolo
fece voltare la ragazza, che con una mossa infantile si portò le mani al petto,
per poi aprire le braccia e raggiungerlo a piccoli saltelli.
- Woah! Hai visto che forza?!- gli
domandò, mostrando i muscoli. Il namecciano si tranquillizzò, era tornata la
ragazza di sempre, perlomeno... ed anche Vegeta, seppure ancora piuttosto
incredulo riguardo l'accaduto, si lasciò strappare un mezzo sorriso, cosa che
Bulma notò al primo colpo e che il saiyan, di rimando, si impegnò immediatamente
a nascondere.
Piccolo fece per parlare di nuovo,
quando un enorme raggio di energia si sollevò alle spalle di Mahei, proprio
dinnanzi a sé. Fu il primo ad accorgersene e a non lasciare nemmeno il tempo
alla compagna di rendersene conto: la circondò con un braccio, mentre con
l'altro si preparò all'urto col suolo, stringendo a sé il corpo della ragazza.
La vorticosa onda d'urto sortì gravi
effetti: tutt'intorno non si riusciva a distinguere nulla a causa della terra
che si era sollevata, se non il grido roco del nemico nascosto tra la polvere.
- Maledetta... ragazzina...- ansimante
e moribondo, il Guerriero non si era ancora deciso a gettare la spugna.
- E'... è ancora vivo?!- fece Bulma,
stringendosi alla prima cosa che d'istinto potesse darle protezione: i pettorali
di Vegeta. Il saiyan, da parte sua, si faceva scudo con un braccio davanti agli
occhi e con l'altra mano stringeva un fianco della terrestre, troppo fragile e
troppo indifesa per poter solo pensare d'essere capace di reggersi con le
proprie forze. O perlomeno così gli piaceva pensare.
- Dannazione... che errore da
dilettante!- ringhiò Mahei, serrando i pugni e la mascella. Fece per rialzarsi,
quando il peso del corpo di Piccolo sul suo glielo impedì: il namecciano stava
perdendo i sensi. Per colpa sua.
- Maledizione!- imprecò, sollevandolo
e facendolo poggiare supino a terra - Piccolo! Mi senti, Piccolo?!- lo scosse,
finché lui non le afferrò una mano. Il suo tocco era ancora caldo e gentile.
- Non perdere tempo con me, dopo
facciamo i conti. Adesso sistema quella feccia...- le disse, con un sorrisetto
compiaciuto, ma forzato e dolente. La bionda indugiò per qualche istante, poi,
spronata dallo sguardo fiducioso ed intransigente del compagno, si voltò per
lanciarsi di nuovo all'attacco.
La sua rabbia, ora, non lasciava adito
ad alcun'espressione, né replica. L'antagonista, già in fin di vita, si vide
caricare da una rapida serie di colpi devastanti, tanto da pentirsi molto presto
di aver contrattaccato.
- Kakaroth! La Kamehameha!- gridò al
fratello, che pareva già essere pronto ad un attacco del genere. Contrasse le
gambe e torse il torace, preparandosi ad accompagnare con le braccia il colpo
d'energia, che esplose come una stella diretto verso il cielo.
Il nemico, accorgendosene, tentò
l'ultima, disperata ritirata, ma Mahei fu più rapida di lui e lo bloccò per una
caviglia mentre tentava di levarsi dal suolo, scaraventandolo dritto e senza
pietà verso il raggio azzurro.
Quando l'energia si fu dissipata ed il
nuovo polverone disperso, nessuno si curò di dove i minuscoli pezzi del nemico
appena disintegrato potessero finire. Oramai era impossibile ogni nuovo attacco
da parte sua, ridotto in cenere.
- Perlomeno adesso l'abbiamo
disintegrato!- esclamò Goku, portandosi una mano dietro la nuca.
- Che paura!- gli fece eco Bulma,
portandosi una mano al petto - Temevo davvero di non uscirne viva, stavolta! Che
sciocca sono stata!-
- Già... - rispose Mahei, ruotando gli
occhi e portandosi una mano al fianco, facendosi di nuovo vicina a Piccolo.
- E' stata una sorpresa vedervi
arrivare così in fretta, siete stati provvidenziali.- sospirò quest'ultimo,
rialzandosi aiutato dalla compagna.
- Sì, certo, a chi lo dici! Temevo di
doverci passare la vecchiaia su quel terminale, per scovare la parola
d'accesso!- sbuffò Mahei, cingendo la vita del namecciano con un braccio ed
assicurandosi che non fosse ferito gravemente.
All'udire quelle parole sia Vegeta che
la ragazza che ancora involontariamente stava stringendo a sé sbarrarono gli
occhi. Bulma divenne paonazza.
- Hai... avete usato il mio sistema
remoto?- le domandò, temendo già la risposta.
La bionda alzò la spalla libera,
lanciando un'occhiata stranita al saiyan che si era incredibilmente quasi
pietrificato, nonostante desse a vedere di non essere minimamente interessato al
discorso.
- Altrimenti come avrei potuto
trasferire le mie energie alla sfera?- fu l'ovvia replica di Mahei, che di nuovo
la guardava stranita. Davvero c'era ancora qualcuno che credeva che il fatto che
Bulma fosse interessata a Vegeta fosse un segreto?
In quel caso, ops.
- Oh, adesso basta!- l'esclamazione
del saiyan spiazzò l'intero gruppo di presenti, soprattutto forte del fatto che
nello stesso istante portò l'altra mano dietro le ginocchia della ragazza,
sollevandola da terra e prendendo il volo verso la metropoli.
- Eh... ma... - Son Goku era a dir
poco stupefatto, tanto che Piccolo dovette richiudergli la bocca con un gesto
della mano. Certo, era a conoscenza del fatto che prima o poi quei due avrebbero
dato alla luce un figlio, ma non pensava che l'attrazione di entrambi si potesse
manifestare così presto... soprattutto non avrebbe mai scommesso nulla sul fatto
che Vegeta avesse potuto comportarsi come un cavaliere, un giorno.
Mahei fece per fare perno e permettere
a Piccolo di levitare, quando il namecciano la bloccò per una mano.
- Lascia, sono in grado di muovermi.-
annuì, pur rimanendole al fianco.
Lei prese il fiato ed indicò la brutta
ferita che il compagno portava alla schiena, oltre la tuta smembrata.
- Mi dispiace.- fece in un soffio,
poco abituata a chiedere scusa e troppo spesso avvezza a non badare a piccolezze
del genere, sebbene con lui fosse tutto nuovo e diverso.
- Te l'ho detto, dopo facciamo i
conti.- sorrise Piccolo di rimando, scompigliandole i cortissimi capelli biondi
e levandosi in volo accanto a lei ed all'affamato saiyan, diretti verso le
silenziose e selvagge alture dell'est.
[Capitolo 3: fine - Continua...]
- IMPORTANTE: qualora siate interessati alla
visione dei disegni relativi a questa fict, vi rimando al sito in cui raccolgo
ogni mia produzione:
http://silenceandwords.altervista.org/
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