Two boys... One girl!

di MaryJane Lee
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Beh, è tutto cominciato tre mesi fa.
La ragazza incontrò il ragazzo e si innamorarono.
Una cosa normale, fino a questo punto.
Il mio problema è che mi sono innamorata di due ragazzi, gemelli. I loro nomi? James e Oliver Phelps.
Mi chiamo Clarissa Carter e ho 24 anni.
Sono una modella professionista e tre mesi fa li ho incontrati, su un set per un servizio fotografico.
Siamo diventati inseparabili.
E ora mi trovo qui, con tutti e due davanti mentre mi fanno la proposta di matrimonio. Non uno, due!
La mia fronte è piena di sudore e non so cosa fare. Sono bloccata e non riesco nemmeno a parlare.
Se dirò sì a uno di loro, l'altro mi odierà per tutta la vita. Ma perché mi sono messa in questo pasticcio atroce? Ah, già, l'amore.
Me lo diceva sempre mia madre: ''L'amore porta dolori!''
Finalmente riesco a parlare: -Ragazzi…-
Non riesco a dire altro. James mi fissa intensamente, mentre Oliver fissa James. Sembra che lo voglia picchiare. Ed è quello che fa.
Per me è un minuto di terrore, ma finalmente riesco a reagire:
-Ehi! Cosa vi è preso! Se fate così, non sposerò nessuno dei due, sappiatelo!-
Smettono subito.
-Hai r-ragione- dice Oliver, massaggiandosi la guancia.
-Non voglio ferire nessuno di voi, ma chiunque scelga, dovete promettermi che mi starete sempre vicino.- Dico convinta.
-Promesso- dicono insieme James e Oliver.
Ora mi sento molto sollevata, non voglio perdere i miei migliori amici. Ci abbracciamo tutti e tre e ci dirigiamo verso l'albergo.
-Comunque- aggiungo -Avete preso entrambi lo stesso anello. Almeno non ho dubbi che voi siate gemelli…-
James scoppia a ridere e Oliver si aggrega a lui.
-Andiamo a dormire, domani abbiamo quel dannato servizio fotografico.- dice James, prima di entrare nell'albergo.
-Già! Il servizio fotografico! Me n'ero completamente dimenticata!- Esclamo subito.
-Secondo voi che tema sarà?- Oliver sembra curioso.
-Non lo so. Ma spero che il fotografo non sia quello dell'ultimo servizio. Gli avrei dato volentieri un pugno...- dice James, arrabbiato.
Scoppiamo subito a ridere tutti e tre, mentre ci dirigiamo nelle nostre stanze.
-Beh… Buonanotte ragazzi!-
-Buonanotte…-
Chiudo la porta della mia stanza, la numero 125.
Penso a quello che è successo poco fa:
conosco molto bene James e Oliver e so che ne succederanno di tutti i colori.




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